CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURA

INTERROGAZIONE n. 940/A

INTERROGAZIONE SANNA Matteo, con richiesta di risposta scritta, sulla crisi dell'azienda conserviera Palmera e sul mantenimento dei livelli occupazionali, a seguito delle indiscrezioni giornalistiche e delle dichiarazioni dei rappresentanti sindacali.

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Il sottoscritto,

premesso che:
- nel dicembre 2004 è stato siglato un accordo tra gli istituti di credito BNL, Carige, Antonveneta, Intesa, Banco di Sardegna, Monte dei Paschi, Banca Toscana, Unicredit e l'industria conserviera Palmera, con sede ad Olbia, finalizzato al risanamento del debito accumulato dall'azienda nell'ultimo anno d'esercizio;
- l'accordo prevedeva la disponibilità delle otto banche ad investire nell'azienda risorse finanziarie per un ammontare di 13 milioni di euro, ai quali andavano sommati altri sei milioni e 500 mila euro messi a disposizione dalla proprietà;
- contestualmente l'azienda si sarebbe impegnata a predisporre un nuovo piano industriale per il triennio 2005-2008 volto a una maggiore razionalizzazione dei costi dei processi produttivi e a un ammodernamento degli impianti;
- a fronte di quest'impegno finanziario e programmatico, persiste una situazione di scarsa chiarezza e di forte preoccupazione in relazione al mantenimento dei livelli occupazionali e sul futuro della forza lavoro che negli ultimi due anni è stata drasticamente ridimensionata;

considerato che:
- la crisi dell'azienda sarebbe determinata da un'errata valutazione delle prospettive di allocazione nel mercato dei beni prodotti, che ha portato a una sovrastima dei livelli produttivi rispetto alle possibilità di commercializzazione e a un conseguente accumulo di ingenti scorte invendute;
- per contrarre il deficit finanziario, che ammonta ormai a svariati milioni di euro, la società ha progressivamente ridotto i cicli di produzione e i livelli occupazionali, non rinnovando i contratti di lavoro a tempo determinato e avviando le procedure di cassa integrazione;

rilevato che da quanto esposto in precedenza, emerge che a sostenere il peso maggiore della crisi è stato il personale dell'azienda;

considerato che:
- un piano di risanamento e di rilancio della produzione non può prescindere dal ripristino della forza lavoro preesistente alla fase di crisi;
- il piano industriale per il triennio 2005 2008 elaborato dalla Palmera individuava, quali priorità dell'azienda, lo sviluppo commerciale, attraverso l'introduzione di nuovi prodotti e la razionalizzazione dei costi di produzione e di struttura;
- i rappresentanti dei lavoratori lamentano una situazione di profonda incertezza attorno al destino degli attuali dipendenti;
- non sono stati rinnovati i contratti in scadenza e nei mesi di luglio e settembre si risolveranno altri rapporti per i quali non sono state ancora fornite garanzie di rinnovo;
- la Palmera è un'azienda storica che ha contribuito alla crescita del territorio della Gallura favorendo la vivacità economico imprenditoriale della provincia, grazie alla formazione di una forza lavoro molto specializzata e alla creazione di un indotto di piccole e medie aziende;
- la crisi dell'industria conserviera ha quindi rappresentato un danno di ingenti proporzioni che si è abbattuto principalmente sulla forza lavoro dipendente, in particolar modo sui giovani avviati alla formazione in azienda e sui piccoli imprenditori dei comparti direttamente collegati alla Palmera,

chiede di interrogare il Presidente della Regione, l'Assessore regionale dell'industria e l'Assessore regionale del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale per sapere:
1) quali iniziative intendano adottare per evitare che gli effetti negativi della crisi della Palmera e i costi di attuazione del piano di risanamento finanziario e del piano industriale triennale ricadano esclusivamente sulla forza lavoro;
2) se non ritengano opportuno intervenire presso la dirigenza della società Palmera per verificare i contenuti del piano di rilancio aziendale presentato nel 2005 e valutare l'efficacia e la veridicità del medesimo in relazione al mantenimento dei livelli occupazionali attuali e al ripristino di quelli precedenti alla crisi;
3) se non ritengano opportuno intervenire presso l'azienda per ottenere un chiarimento in merito;
4) se non ritengano opportuno predisporre interventi di natura finanziaria volti a sostenere la difficile situazione dei dipendenti e delle loro famiglie;
5) se non intendano intervenire con strumenti simili a quelli adottati per la cartiera di Arbatax.

Cagliari, 24 luglio 2007