CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURA

INTERROGAZIONE n. 917/A

INTERROGAZIONE RASSU - PETRINI - CONTU - LA SPISA - LOMBARDO, con richiesta di risposta scritta, sulla proposta transativa ex articolo 27, commi 9 e 12, della legge regionale n. 4 del 2006, e successive direttive di attuazione.

***************

I sottoscritti,

premesso che la legge n. 4 del 2006 (legge finanziaria 2006) all'articolo 27, commi 9 e 12, consente alle imprese che hanno liti pendenti per debiti pregressi con la Regione autonoma della Sardegna di poter transare con la stessa il rientro dei debiti senza rivalsa degli interessi moratori; di fatto il comma 12 dello stesso articolo, autorizza gli Assessorati competenti a formulare, entro sei mesi dall'entrata in vigore della legge, una soluzione transativa nei confronti delle imprese che abbiano percepito finanziamenti e abbiano aperto un contenzioso con l'Amministrazione regionale;

atteso che:
- in osservanza a quanto disposto dalla legge in oggetto gli Assessorati competenti hanno inviato alle imprese interessate una proposta transativa nella quale viene data la possibilità alle stesse di poter definire a saldo stralcio ed in un'unica soluzione la posizione debitoria;
- con la stessa si informano le imprese sulla necessità di rispondere affermativamente entro 30 giorni, e comunque entro e non oltre il 31 luglio 2007, pena la revoca della proposta transativa, precisando che in caso di rifiuto o di mancata risposta entro i termini indicati, l'Amministrazione regionale procederà alla cessione a terzi dell'intero credito vantato, comprensivo di capitale, spese ed interessi eventuali di mora;

considerato che:
- tutte le imprese interessate che hanno nei confronti dell'Amministrazione regionale liti pendenti per debiti pregressi, hanno interesse a risolvere tramite transazione le situazioni di contenzioso nei confronti della stessa;
- lo stato di insolvenza, specialmente nell'ultimo decennio è stato determinato dallo stato di crisi che ha interessato tutti i settori produttivi in Sardegna, imputabile anche alla difficile congiuntura economica che caratterizza ancora la nostra economia;
- ciò ha determinato, in generale, una consistente contrazione del mercato con conseguente riduzione del giro di affari delle imprese e principalmente nei settori dell'artigianato, industria e agricoltura;
- questa situazione di fatto, acuitasi nell'ultimo quinquennio, ha posto il sistema delle imprese ed il mondo agricolo in condizioni di grave difficoltà, originando una grave situazione debitoria col sistema creditizio, e di contenzioso con l'Amministrazione regionale;
- il perdurare di questo stato di crisi profonda propria di tutti settori ha creato uno stato di stagnazione delle attività produttive e della stessa economia che impedisce alla maggioranza delle imprese di disporre delle risorse necessarie per poter risolvere, in un'unica soluzione, la pur conveniente proposta transativa offerta dalla Regione,

chiedono di interrogare il Presidente della Regione e gli Assessori regionali del turismo, artigianato e commercio, dell'industria e dell'agricoltura e riforma agro pastorale affinché, nel rispetto dello spirito con il quale il Consiglio regionale ha proposto ed approvato i commi 9 e 12 dell'articolo 27 della legge regionale n. 4 del 2006, volti a risolvere il grave stato di indebitamento delle imprese sarde nei confronti della Regione, dispongano, nelle direttive di attuazione, che i rientri delle somme proposte a transazione possano essere effettuati per le imprese che non possono adempiere in un'unica soluzione, tramite rateizzazione degli stessi, così come si opera nel sistema bancario;

chiedono di interrogare altresì gli Assessori succitati affinché:
1) vengano prorogati i termini di risposta alla proposta transativa dal 31 luglio al 31 ottobre 2007;
2) non vengano ceduti a terzi i crediti vantati nei confronti delle imprese insolventi verificando in questi casi altre soluzioni meno devastanti e non in contrasto con lo spirito delle leggi di incentivazione, i cui fondi sono stati erogati a sostegno delle attività e per favorire lo sviluppo socio-economico.


Cagliari, 6 luglio 2007