CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURA

INTERROGAZIONE n. 904/A

INTERROGAZIONE MORO, con richiesta di risposta scritta, sul finanziamento delle coltivazioni biologiche.

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Il sottoscritto,

premesso che:
- a livello nazionale e comunitario sono in corso importanti programmi di tutela dei prodotti base della dieta mediterranea ottenuti con metodi di coltivazione biologica, per i quali lo stesso Parlamento ha votato l'azzeramento della sperimentazione all'aperto di Ogm (organismi geneticamente modificati);
- la Regione Sardegna, con il Piano di sviluppo rurale 2007-2013, che dovrà essere esaminato dalla Commissione Agricoltura e dal Consiglio Regionale per poi essere inviato all'Unione Europea per l'approvazione definitiva, ha predisposto una serie di interventi nel settore;
- tuttavia tali risorse, ricomprese nell'Asse II, ammontano a soli 44 milioni, contro i 55 del periodo 2000-2006, e, perciò, assolutamente insufficienti a sostenere le migliaia di aziende sarde che operano in un comparto che assicura competitività, alta qualità ed elevato valore aggiunto al sistema agricolo regionale in uno spazio di mercato con ampie prospettive di crescita;
- in particolare, con il ridottissimo stanziamento a disposizione, lo stesso Piano prevede di applicare le misure di sostegno su una superficie complessiva di soli 44.000 ettari, a fronte dei 100.000 riconducibili alle 1376 aziende iscritte all'Albo regionale dei produttori biologici;
- inoltre, per ciò che concerne gli interventi di supporto alla commercializzazione, il Piano individua soltanto "i prodotti tipici e tradizionali", tralasciando di menzionare quelli biologici e trascurando fra l'altro l'opportunità di applicare, anche in Sardegna, la legge 488 del 1999 che stabilisce l'obbligo di utilizzare quotidianamente nelle mense scolastiche ed ospedaliere i prodotti biologici;
- in buona parte, tali indicazioni sono state già sottoposte all'attenzione dell'Assessorato dell'agricoltura e riforma agro-pastorale in sede di confronto col partenariato, secondo quanto prescrive la normativa comunitaria (Regolamento CE 1698 del 2005) che, appunto, assegna agli operatori organizzati del settore un ruolo preciso "nella preparazione, attuazione, sorveglianza e valutazione nei Programmi di sviluppo rurale",

chiede di interrogare l'Assessore dell'agricoltura e riforma agro-pastorale per sapere quale sia l'orientamento della Giunta regionale in materia di sviluppo dell'agricoltura biologica e come intenda intervenire per sanare l'evidente e grave contraddizione (da un lato si dice di volerla sostenere, dall'altro si tagliano le risorse) contenuta nella bozza di Piano di sviluppo rurale 2007-2013 che per la Sardegna assume una rilevanza strategica.

Cagliari, 26 giugno 2007