CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURA

INTERROGAZIONE n. 839/A

INTERROGAZIONE RASSU, con richiesta di risposta scritta, sull'esiguità delle risorse allocate in bilancio e destinate al comparto artigianale nella legge finanziaria 2007 e sulla situazione di grave disagio in cui versa il settore artigiano.

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Il sottoscritto,

constatato che:
- le risorse presentate nel bilancio regionale 2007 e destinate al settore artigiano, risultano essere praticamente dimezzate da quanto previsto nel bilancio 2006;
- una tale incomprensibile proposta adottata dalla Giunta regionale non trova al momento nessuna giustificazione plausibile;

atteso che:
- il comparto in Sardegna vanta ben 42.200 imprese con una crescita esponenziale nell'ultimo lustro del 30 per cento di piccole imprese, con un incremento di 12.000 unità lavorative e per un totale complessivo di 95.000 addetti;
- le nuove norme di attuazione della legge regionale n. 51 del 1993, risultano essere poco consone alla reale situazione in cui le nostre imprese operano, in quanto erroneamente imputano a sportello massimali di spesa o di richiesta, e non in base alla dimensione dell'impresa come invece dovrebbe essere;
- le stesse imprese, per la rilevante maggioranza considerate piccole, rappresentano, malgrado tutto, il tessuto connettivo della nostra economia, benché sotto capitalizzate ed operanti per la quasi totalità all'interno del mercato locale;

considerato che:
- la crisi che ha riguardato nell'ultimo biennio il settore industriale ha causato la perdita di quasi 20.000 addetti;
- la crisi che riguarda il settore edile ha ricadute devastanti negli altri settori economici isolani che all'edilizia fanno capo;
- le cause di ciò sono da ricercare principalmente nell'aver imposto una politica ambientalistica estremista avulsa dalla realtà che concepisce in maniera museale e virtuale la conservazione e la tutela dell'ambiente;

verificato che:
- proprio a causa di questa concezione errata della politica economica si sta assistendo alla lenta agonia dei settori produttivi, quali per l'appunto l'artigianato e 1'agricoltura, con gravi ripercussioni negative nel settore turistico;
- proprio questa "visione e concezione virtuale" del nostro sistema produttivo sta portando al collasso le nostre imprese nei settori produttivi citati, caratterizzati principalmente da aziende di piccole dimensioni e per la maggior parte sotto capitalizzate;
- l'assurda contrazione delle risorse per il settore artigiano, accompagnata da incertezze e poca chiarezza interpretativa delle leggi di incentivazione, sta mettendo in ginocchio un intero settore di vitale importanza per la nostra economia;
- proprio questa ultima "distrazione" di concerto con la politica che vuole essere adottata per il settore, evidenzia inequivocabilmente il fatto che si vuole affossare la piccola e la micro impresa in quanto non in grado di reggere all'impatto del sistema se non incentivata e sostenuta;
- per poter creare una vera competitività di mercato è innanzitutto necessario creare i presupposti di base affinché le nostre imprese, artigiane e non, possano misurarsi e competere sul mercato;
- malgrado le solite buone o "buoniste" esternazioni temporali, con questo ultimo atto (dimezzamento delle risorse per il settore) si evidenzia l'assenza di un progetto coordinato che accomuni il settore artigiano, quello artistico in particolare, e gli altri settori (turistico agricolo e commerciale), e creare quindi le sinergie necessarie per fare sistema, affinché le nostre imprese possano crescere, confrontarsi e creare competitività;
- proprio la piccola impresa artigiana con la sua vitalità, malgrado tutto, ha in buona parte sostenuto l'impatto negativo originato dalla crisi del settore industriale con le 12.000 nuove unità lavorative;
- con la chiusura dell'ISOLA l'artigianato artistico è ormai come una barca alla deriva, così come i suoi centri pilota ormai chiusi, così come le cooperative che ad essa facevano capo, mentre l'agenzia di promozione, così come le altre agenzie, non è ancora strutturata,

chiede di interrogare il Presidente della Regione, l'Assessore regionale della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio e l'Assessore regionale del turismo, artigianato e commercio affinché:
1) vengano adeguate le risorse di competenza del settore artigiano elevandole almeno a euro 100.000.000 (cento milioni), appena sufficienti a sopportare la domanda di incentivazione;
2) venga sburocratizzata e valorizzata la procedura di concessione degli incentivi, dando risposte certe in breve tempo alle imprese, stante che le istruttorie della legge regionale n. 51 del 1993 sono state affidate ad un solo istituto di credito per altro non ramificato e presente in tutta l'Isola;
3) vengano allocate ed utilizzate ulteriori risorse per creare per il settore artigiano le condizioni necessarie affinché il medesimo possa, con interventi di sostegno mirati, crescere e confrontarsi sul mercato;
4) vengano create con le risorse necessarie le strutture e le iniziative scientifiche economiche e culturali necessarie a promuovere innovazione e competitività e non in quanto non richiesto e non necessario per la nostra debole economia, adottare misure che porteranno nel breve alla morte la piccola e micro media impresa, che ancora oggi rappresenta la base strutturale ed il collante vitale per la sopravvivenza dell'economia dei piccoli e grandi centri della Sardegna.

Cagliari, 19 aprile 2007