CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIII LEGISLATURA
INTERROGAZIONE n. 827/A
INTERROGAZIONE RASSU, con richiesta di risposta scritta, sul degrado e disorganizzazione dell'Ippodromo di Chilivani e sullo stato di precarietà e di incertezza dell'attività dello stesso.
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Il sottoscritto,
premesso che:
- ha presentato a suo tempo due precedenti interrogazioni, rispettivamente la n. 160/A e la n. 397/A, volte ad ottenere risposte certe sulla gestione e funzionamento dell'Ippodromo di Chilivani;
- a tutt'oggi all'interrogazione n. 160/A non è stata data alcuna risposta, benché presentata con carattere di urgenza, mentre alla n. 397/A è stata data una risposta incompleta, poco chiara e lacunosa;
- l'Ippodromo ha rappresentato e rappresenta ancora oggi una palestra insostituibile sia per l'attività che per la formazione del nostro cavallo anglo-arabo sardo, e non solo;
- proprio per questo, lo stesso ippodromo funge da veicolo commerciale, oltre che da insostituibile vetrina di presentazione per i nostri cavalli e per allevamenti sardi verso il mondo esterno;
- malgrado ciò, da diverso tempo il medesimo ippodromo attraversa un periodo di decadenza ed abbandono ingiustificati ed inaccettabili;
considerato che:
- attualmente le strutture stesse dell'ippodromo versano in stato di abbandono e di quasi totale assenza di manutenzione;
- a causa di ciò, le aree di servizio di accesso ai box, le piste di allenamento, la stessa pista da corsa si presentano in stato di precaria manutenzione, rappresentando uno stato di pericolo continuo, sia per i cavalli che per il personale addetto alle scuderie nonché per i fantini ed allenatori;
- in parecchie aree interne alle aree di servizio si assiste all'indegno spettacolo di vere e proprie discariche di rifiuti, tanto da provocare indignazione e grave malcontento oltre che inaccettabile disagio tra gli allevatori, visitatori ed addetti ai lavori;
atteso che:
- questa situazione di degrado ormai resa insopportabile ed inaccettabile per una struttura sportiva pubblica, demoralizza e demotiva sia gli addetti ai lavori che coloro che hanno la sfortuna di recarvisi oltre che per lavoro, per passione e per assistere i cavalli di loro proprietà ospitati all'ippodromo;
- quanto precisato è facilmente appurabile giornalmente, al di fuori delle giornate piovose, poiché in tal caso, per poter superare le enormi buche trasformate in pozzanghere ed i mucchi di materiali di risulta, è impossibile transitare se non si ha un mezzo fuoristrada per accedere ai box o alle piste;
- oltre alla situazione di completo abbandono e di degrado fisico, con il pensionamento del funzionario addetto alla segreteria dell'ippodromo, a tutt'oggi non sostituito, risulta problematico disbrigare, da parte degli allevatori e del personale, le pratiche inerenti le corse, le iscrizioni e quant'altro necessario nei locali dell'ippodromo, così come deve essere, tanto che, sia gli allevatori che il personale addetto, per qualsiasi disbrigo devono recarsi ad Ozieri (si pensi a coloro che non conoscendo la situazione perché non informati arrivano da tutte le parti della Sardegna e devono, loro malgrado, tornare indietro perché nella segreteria dell'ippodromo non possono dare loro assistenza completa);
considerato, altresì, che:
- alle succitate disfunzioni si aggiunge il fatto, alquanto grave ed inconcepibile che, da parte dell'UNIRE non è stato ancora predisposto un calendario certo delle giornate di corsa;
- a causa dell'assenza dello starter, a tutt'oggi risultano ancora non effettuate le prove di esame degli stalli (per lo sgabbiamento in pista);
- ciò ha comportato e comporta che la maggior parte dei cavalli, benché preparati e pronti per la corsa, non possono essere iscritti alla stessa in quanto non hanno potuto effettuare la succitata prova, con buona pace per gli allevatori che a loro spese e con grandi sacrifici li mantengono all'ippodromo e garantiscono la sopravvivenza delle corse;
verificato che questo stato di cose, oltre che alla mancanza di iniziative certe a favore di chi alleva e tutela il nostro cavallo sportivo, fa intravedere una volontà politica di noncuranza e abbandono di un patrimonio unico al mondo quale il cavallo anglo-arabo sardo, eccellente razza equina, ottenuta dopo decenni di selezione e sacrifici sopportati dai nostri allevatori e la intelligente azione svolta dall'Istituto di incremento ippico della Sardegna;
chiede di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale affinché:
1) si intervenga con immediatezza per sopperire alle disfunzioni e ai disagi segnalati riguardanti l'Ippodromo di Chilivani, onde garantire la normale agibilità e fruibilità dello stesso da parte degli allevatori, del pubblico e del personale addetto ai lavori, nonché tutelare la loro sicurezza e quella dei cavalli;
2) si calendarizzino con regolarità le corse e si adottino tutte le azioni ed operazioni necessarie atte a consentire ai proprietari dei cavalli in corsa ed al personale addetto agli stessi di poter usufruire in loco della collaborazione dei funzionari addetti agli uffici di segreteria;
3) si adottino tutte le misure necessarie, con estrema urgenza, a garantire quanto segnalato;
4) si dica quale sarà il destino dello stesso ippodromo, dal momento che sinora si sono avute solo risposte parziali e poco chiare e che ancora non si intravede con certezza chi sarà il soggetto al quale l'ippodromo verrà affidato, se diverso dall'attuale Istituto di incremento ippico.
Cagliari, 5 aprile 2007