CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIII LEGISLATURA
INTERROGAZIONE n. 802/A
INTERROGAZIONE PETRINI - CONTU - RASSU, con richiesta di risposta scritta, sull'applicazione del decreto del Presidente della Repubblica n. 462 del 2001 sulla sicurezza degli impianti elettrici e di messa a terra.
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I sottoscritti,
premesso che:
- in data 8 gennaio 2002 sulla Gazzetta ufficiale della Repubblica italiana è stato pubblicato il decreto del Presidente della Repubblica 22 ottobre 2001, n. 462;
- il decreto del Presidente della Repubblica n. 462 del 2001 obbliga i datori di lavoro a richiedere e far eseguire con periodicità quinquennale o biennale (secondo i casi) la verifica dell'impianto elettrico di messa a terra e del dispositivo contro le scariche atmosferiche del proprio luogo di lavoro;
- l'obbligo è esteso agli ambienti in cui vengono esercitate attività lavorative anche saltuarie da parte del titolare degli impianti con presenza di soggetti lavoranti legati a vario titolo al medesimo;
preso atto che lo scopo del decreto del Presidente della Repubblica n. 462 del 2001 è:
- migliorare l'efficienza del sistema di gestione della sicurezza;
- assicurare una maggiore protezione dei lavoratori nei loro ambienti di lavoro;
- disporre, da parte del datore di lavoro, di validi strumenti per soddisfare gli obblighi che la legislazione vigente gli richiede;
considerato che:
- il decreto si applica solo ed esclusivamente agli impianti realizzati nei luoghi di lavoro, intendendo con questi i luoghi in cui si è in presenza di almeno un lavoratore subordinato dove (articolo 3 del decreto del Presidente della Repubblica n. 547 del 1955) "per lavoratore subordinato si intende colui che fuori del proprio domicilio presta il proprio lavoro alle dipendenze e sotto la direzione altrui, con o senza retribuzione, anche al solo scopo di apprendere un mestiere, un'arte o una professione";
- di conseguenza sono inclusi anche i luoghi in cui sono presenti solo stagisti o praticanti;
- fra le attività comprese dal decreto entrano anche quelle esercitate dallo Stato, dalle regioni, dalle province, dai comuni e da altri enti pubblici, quindi impianti sportivi, illuminazione pubblica, ecc.;
- l'articolo 3 del decreto del Presidente della Repubblica n. 547 del 1955 precisa che "sono equiparati ai lavoratori subordinati:
a) i soci di società e di enti in genere cooperativi, anche di fatto, che prestino la loro attività per conto delle società e degli enti stessi;
b) gli allievi degli istituti di istruzione e di laboratori-scuola nei quali si faccia uso di macchine, attrezzature, utensili ed apparecchi in genere.";
evidenziato che i datori di lavoro, i dirigenti o i legali rappresentanti sono puniti in base a quanto disposto dall'articolo 389 del decreto del Presidente della Repubblica n. 547 del 1955 con sanzioni amministrative fino ad oltre euro 4.000 e nei casi più gravi con pene detentive fino a sei mesi di arresto;
considerato altresì che gli interroganti sono venuti a conoscenza che:
- le ASL della Sardegna non attuano sistematicamente i controlli in ottemperanza al decreto del Presidente della Repubblica n. 462 del 2001 e, sentiti numerosi datori di lavoro, gli stessi non sono a conoscenza dell'esistenza del decreto del Presidente della Repubblica in oggetto e tanto meno dell'obbligatorietà delle verifiche; una serie di controlli a campione, con l'eventuale sanzione prevista, metterebbe tutti a conoscenza di quest'obbligo di legge in brevissimo tempo;
- gran parte dei comuni, anch'essi obbligati a far verificare l'efficienza degli impianti di messa a terra e degli impianti elettrici ubicati nei propri locali e/o quelle degli impianti tecnologici, non adempiono a tale obbligo; in particolare, gli impianti di illuminazione pubblica e gli impianti nelle scuole ed asili rappresentano le situazioni più a rischio, i primi perché i pali, nelle strade, sono a portata di mano di tutti, i secondi per la presenza dei bambini;
- le ASL non attuano alcuna opera di informazione per diffondere la conoscenza e l'applicazione della legge;
- le istituzioni stanno rivolgendo in questo periodo particolare attenzione al problema della prevenzione degli infortuni sul lavoro; non è comprensibile come mai questo provvedimento, che consente di rendere sicuri gli impianti elettrici, e di conseguenza di arginare una tipologia importante di infortuni, venga sistematicamente disatteso;
- se non sia opportuno portare a conoscenza degli enti locali della normativa in questione;
- nei rarissimi casi di verifica su richiesta del datore di lavoro effettuata direttamente dalle ASL, molte di queste (ad esempio 1'ASL n. 8) applicano ancora il penultimo aggiornamento del tariffario ISPESL, e non l'ultimo (approvato con decreto ministeriale 7 luglio 2005 - Gazzetto ufficiale del 18 luglio 2005), diminuendo così l'introito alle casse della Regione, mentre sarebbero legittimamente autorizzate a richiedere agli interessati un contributo stabilito per legge più alto;
per quanto sopra esposto, considerata la gravità di tali adempienze,
chiedono di interrogare il Presidente della Regione, l'Assessore regionale dell'industria e l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale per conoscere:
1) perché le ASL non attuano alcuna opera di informazione per diffondere la conoscenza e l'applicazione di queste disposizioni, mettendo in evidenza la possibilità per l'impresa di optare per un organismo abilitato in alternativa alla stessa ASL (soluzione prevista dal legislatore), evidenziando che le verifiche eseguite da installatori privati diversi dagli organismi abilitati, ancorché abilitati per la Legge n. 46 del 1990, non hanno valore alcuno ai fini del decreto del Presidente della Repubblica n. 462 del 2001;
2) quali provvedimenti intenda adottare la Regione sarda perché tale provvedimento sia applicato sull'intero territorio regionale in funzione della prevenzione degli infortuni sul lavoro;
3) se la Regione intenda vigilare sull'applicazione del decreto del Presidente della Repubblica in oggetto;
4) perché le ASL, preposte all'attività di vigilanza, non attuino un controllo a campione sul territorio riguardo all'applicazione del decreto del Presidente della Repubblica n. 462 del 2001.
Cagliari, 21 marzo 2007