CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIII LEGISLATURA
INTERROGAZIONE n. 780/A
INTERROGAZIONE VARGIU, con richiesta di risposta scritta, sulla tutela delle coppie sarde in attesa di adottare un minore.
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Il sottoscritto,
considerato che:
- in data 20 dicembre 2006, la Commissione adozioni internazionali (CAI) ha revocato le autorizzazioni concesse all'Associazione Chiara onlus, relative alle attività previste dalla Legge n. 184 del 1983 e successive modifiche;
- all'atto di tale revoca, l'Associazione Chiara onlus aveva l'incarico fiduciario di ben 534 coppie di potenziali genitori adottivi, circa 80 delle quali residenti in Sardegna;
- la CAI, nel contesto del provvedimento di revoca dell'Associazione Chiara onlus, ha deliberato la presa in carico da parte della Commissione stessa di tutte le coppie che avevano già avuto contatto con le autorità istituzionali del paese straniero prescelto per le pratiche adottive, al fine di consentire la conclusione delle procedure di adozione;
- la stessa Commissione ha contestualmente deliberato l'acquisizione dalla Chiara onlus di una relazione aggiornata sullo stato dell'iter adottivo di tutte le coppie in carico;
- in data 5 febbraio 2007, il sito internet della CAI informava che, a partire dal successivo 12 febbraio, tutte le coppie precedentemente in carico all'Associazione Chiara onlus sarebbero state rapidamente contattate da un'equipe dell'Assessorato alle politiche sociali del Comune di Roma, al fine di individuare le migliori modalità per il completamento del percorso adottivo;
- in data 21 febbraio 2007, lo stesso sito internet della CAI informava dell'avvenuta costituzione delle equipe di professionisti e della volontà di consentire un'operatività a tempo pieno di tali equipe preso la sede della Commissione;
- nonostante tali impegni, ad oggi risulta che soltanto pochissime delle coppie sarde in carico all'Associazione Chiara onlus siano state contattate dalla CAI, senza che peraltro sia stato fissato alcun incontro con l'equipe costituita presso la CAI;
- a distanza di oltre due mesi dall'atto di revoca della Associazione Chiara onlus, al di là delle promesse e degli impegni, nessuna azione di sostegno e tutoraggio è stata di fatto realizzata nei confronti delle coppie in attesa di adottare;
- tale perdita di tempo non appare ovviamente neutra, né per quanto riguarda i tempi di adozione dei minori da parte delle famiglie (che si dilatano ulteriormente, rispetto alle già note lungaggini), né per quanto riguarda la certezza del diritto da parte delle coppie che sono già nelle fasi finali del loro iter adottivo, ma neppure per quelle che si trovano improvvisamente sole e senza sicurezze nel mezzo del proprio percorso;
- tali problematiche appaiono ancora più gravi per le moltissime coppie sarde che avevano dato la propria delega all'Associazione Chiara onlus (che è una delle poche associazioni riconosciute ad avere sede operativa anche in Sardegna) che, magari dopo anni di attesa, si vedono sostanzialmente costrette a nuovi disagi, a nuove trasferte romane, con la necessità di trovare nuovi riferimenti per le proprie esigenze e con il rischio di dover ricominciare daccapo una parte del proprio iter adottivo;
- ogni allungamento dei tempi tecnici di adozione dei minori, comporta in definitiva un gravissimo, ulteriore danno psichico e alla personalità delle centinaia di bambini che, in condizione di adottabilità, attendono di raggiungere la propria famiglia, per essere circondati dalle garanzie esistenziali e dall'affetto che è diritto inalienabile di ogni minore,
chiede di interrogare il Presidente della Regione per sapere se:
1) sia a conoscenza delle gravi difficoltà che la revoca delle autorizzazioni all'Associzione Chiara onlus ha creato per moltissime coppie sarde di potenziali genitori adottivi che, a mente della normativa vigente, avevano conferito a tale associazione la propria delega;
2) ritenga che l'ulteriore valutazione delle coppie sarde in carico alla Associazione Chiara onlus da parte dell'equipe di professionisti romani incaricati dalla CAI, non sia in contrasto con il diritto di ciascuna coppia a poter essere seguita in Sardegna nel proprio percorso verso l'adozione;
3) ritenga dunque che la scelta della CAI di concentrare tutte le ulteriori attività di sostegno a Roma determini un intollerabile disagio psicologico e logistico per le coppie sarde, che debba essere immediatamente rimosso da parte delle autorità competenti;
4) non ritenga pertanto che la Regione Sardegna debba immediatamente attivarsi presso la Presidenza del Consiglio dei ministri per chiedere che la CAI riesamini la posizione dell'Associazione Chiara onlus, riportandola nella pienezza della propria capacità operativa o, quanto meno, consentendole di portare a termine le pratiche adottive attualmente in carico (così come da richiesta rivolta al TAR Lazio da parte delle coppie aderenti a Chiara onlus);
5) non ritenga di dover garantire uno specifico supporto psicologico, sociale ed economico alle coppie sarde che, avendo conferito il proprio incarico fiduciario all'Associazione Chiara onlus, si trovano oggi nel rischio concreto di perdere tutte le priorità acquisite e di vedere allungati a dismisura i tempi tecnici necessari a portare a compimento il proprio percorso verso la genitorialità adottiva.
Cagliari, 6 marzo 2007