CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURA

INTERROGAZIONE n. 747/A

INTERROGAZIONE CUCCA - BIANCU - CUCCU Giuseppe - CACHIA - GIAGU - SABATINI - MANCA - SANNA Simonetta - UGGIAS, con richiesta di risposta scritta, sulla decisione della Commissione per le adozioni internazionali (CAI) di revocare all'Associazione Chiara onlus le autorizzazioni per lo svolgimento delle proprie attività presso i paesi stranieri.

***************

I sottoscritti,

premesso che il 2006 per le adozioni internazionali si è chiuso con una crescita degli arrivi di oltre il 12 per cento, con un consuntivo provvisorio, nei dodici mesi dell'anno appena concluso, di 3.185 bambini stranieri presenti nel nostro paese, oltre 300 in più rispetto al 2005;

rilevato che la Commissione per le adozioni internazionali, che ha sede presso la Presidenza del Consiglio, con delibera n. 10/2006/E/SG del 20 dicembre 2006 ha revocato all'Associazione Chiara onlus le autorizzazioni per lo svolgimento delle proprie attività previste dalla Legge n. 476 del 1998;

considerato che, a seguito del provvedimento suddetto, è nato un movimento spontaneo denominato "Comitato sardo Chiara" con lo scopo di patrocinare non solo le 58 famiglie sarde che all'Associazione si sono già rivolte ma, altresì, di tutelare, attraverso qualsivoglia forma di sensibilizzazione, le 80 famiglie sarde che hanno conferito il mandato per l'adozione internazionale di minori all'Associazione Chiara onlus;

accertato che il provvedimento di revoca ha di fatto lasciato 80 famiglie sarde e 558 famiglie in Italia prive della necessaria assistenza nel campo delle pratiche di adozione all'estero con la conseguenza, secondo il Comitato sardo Chiara, di costringere i bambini in attesa di adozione a permanere per un tempo oggi indefinibile presso gli istituti che li ospitano;

constatato che la CAI ha reso pubblico sul proprio sito un comunicato nel quale ha dato atto di assicurare il proprio intervento soltanto alte famiglie che risultino aver avuto l'abbinamento con uno o più minori stranieri o risultino, quantomeno, già in possesso della complessa documentazione per l'adozione, lasciando le altre senza alcuna informazione;

appreso che la CAI non dispone attualmente di una organizzazione operativa all'estero in grado di istruire e gestire materialmente le coppie che si recano presso i paesi di adozione, per te quali incombenze la stessa CAI si avvale di strutture operative di enti iscritti all'albo che comunque già lavorano a regime nei paesi in cui sono operativi;

preso atto che, infine, su tale incresciosa situazione un collegio di avvocati sta attualmente predisponendo un ricorso collettivo al TAR che, qualora venga riconosciuta la richiesta di sospensiva del provvedimento di revoca, consentirebbe all'Associazione Chiara onlus la ripresa immediata dell'assistenza alle coppie attraverso la propria organizzazione nei paesi esteri,

chiedono di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale al fine di conoscere:
1) quali iniziative abbiano adottato o intendano adottare presso al Presidenza del Consiglio dei Ministri dirette a conoscere le ragioni che hanno indotto la CAI, con sede presso la stessa Presidenza del Consiglio, ad escludere l'Associazione Chiara onlus dagli enti iscritti all'Albo accreditati nei paesi stranieri;
2) se intendano sollecitare il Presidente del Consiglio dei Ministri e del pari il suo Ministro per le politiche della famiglia al fine di trovare, con tempestività e urgenza, una soluzione alla domanda di assistenza delle famiglie italiane sul problema delle adozioni internazionali, considerato che le principali vittime di questa inefficienza sono i bambini che a tutt'oggi permangono negli istituti dei loro paesi in attesa di una famiglia e di un'infanzia migliore.

Cagliari, 7 febbraio 2007