CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIII LEGISLATURA
INTERROGAZIONE n. 740/A
INTERROGAZIONE DEDONI - VARGIU - CASSANO - PISANO, con richiesta di risposta scritta, sull'ammissione della società Airecovery ai partenariati della progettazione integrata POR Sardegna 2000-2006.
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I sottoscritti,
premesso che:
- in prospettiva, secondo recenti notizie di stampa, la piana d'Ottana dovrebbe trasformarsi in un gigantesco aeroporto per far atterrare aerei da smantellare provenienti da tutto il mondo;
- invece di soluzioni realistiche e coraggiose tese a risolvere i gravissimi problemi occupazionali e produttivi che gravano sulla intera Provincia di Nuoro e ad interrompere la rapina di imprenditori mordi e fuggi che hanno taglieggiato le aree industriali di Siniscola, Macomer ed Ottana, si sogna un aeroporto del caro estinto volante per essere primi in Europa nei funerali aerei;
- bisognerebbe chiedersi perché si vuole che gli aerei obsoleti mestamente migrino in una Sardegna trasformata in pattumiera tecnologica del Mediterraneo sostituendo ad Ottana la defunta cattedrale chimica nel deserto con un cimitero aereo;
- sarebbe costante il flusso dei soldi pubblici drenati dai soliti furbi imprenditori e mediati dall'immortale potere politico statalista e "compratore", purtroppo sempre al comando nella Regione e nel Nuorese per incrementare il sottosviluppo;
- la proposta è criticabile ampiamente da diversi punti di vista e se ne possono anticipare alcuni: ogni Boeing 747, infatti, come ogni grande aereo civile o militare, contiene 1500 kg di uranio impoverito utilizzato per contrappesi di superfici alari ed altri meccanismi;
- nei rottami di tanti aerei precipitati sono stati registrati importanti presenze di uranio impoverito e d'inquinamento pericolosissimo per la diffusione di questa sostanza per combustione o polverizzazione intorno al relitto;
- l'ultimo caso conosciuto e registrato dall'Arpa di Piacenza riguarda i rottami del C130 algerino precipitato nell'agosto del 2006 che ha sparso nella zona di caduta del cargo una nuvola d'uranio impoverito;
- non si tratta di pericolo di radioattività, essendo l'uranio impoverito pochissimo radioattivo, ma di un gravissimo pericolo d'avvelenamento chimico conosciuto ormai da tutti e soprattutto in Sardegna per la sindrome dei Balcani e di Quirra nei minimi particolari;
- i previsti settanta (70) aerei smantellati in un anno corrispondono a 105 tonnellate di uranio impoverito che dovrà essere smaltito ad Ottana, e come? si sono domandati i cittadini del Centro Sardegna in una recente assemblea a Sarule;
- sostanze radioattive sono utilizzate per gli indicatori di livello di serbatoi ed altre attività, liquidi velenosissimi, metalli pesanti, veleni d'ogni tipo e di difficile smaltimento sono presenti all'interno dei serbatoi, dei circuiti idraulici e nelle strutture motoristiche ed informatiche;
- ulteriore uranio impoverito è utilizzato come contrappeso dei rotori di elicotteri e nei giroscopi che sarebbero previsti ad Ottana per la rottamazione oltre agli aeromobili ad ala fissa;
- dopo aver smantellato i giganti civili dell'aria fuori servizio, compresa magari l'intera e più inquietante flotta aerea di produzione ex sovietica, seguirebbero certamente gli aerei militari e parti di missili, con tutto il loro presumibile carico di veleni, compreso l'uranio impoverito, parti strutturali ed aggiuntive derivanti da contaminazioni possibili per attività belliche o addestrative. Se veramente si trattasse, come anticipato dai misteriosi proponenti l'iniziativa, dell'unico cimitero aereo europeo, è indubbio che sarebbe estremamente economico e quasi obbligatorio inviare il maggior numero di defunti volanti ad Ottana aumentando a dismisura il pericolo di avvelenamento e liberando dell'incombenza il resto d'Europa, così come già fatto con i velenosissimi fumi d'acciaieria europei smaltiti a Portovesme;
- nella peggior delle ipotesi, cementificata la piana con un aeroporto del non ritorno, costretti all'insonnia tutti gli abitanti per il rumore dei jet atterranti, rimarrebbero pochissimi posti di lavoro e il deposito di inquinanti pericolosi e non smaltibili, da scaricare nel Tirso o bruciati nel sovradimensionato termovalorizzatore previsto sempre ad Ottana, aggiungendo alla diossina altri e più micidiali e permanenti veleni;
rilevato che su proposta dell'Assessore dell'industria la giunta provinciale di Nuoro "ha deliberato di partecipare al partenariato presentato dalla costituenda Airecovery" per la realizzazione nell'area industriale d'Ottana di una struttura per la demolizione, recupero e condizionamento di aeromobili e che l'iniziativa sarebbe finanziata con un investimento pari a 55 milioni di euro dei quali la metà a carico della Regione e della Provincia;
registrato che la notizia ha suscitato una forte preoccupazione nelle popolazioni della provincia e nell'intera Sardegna per la paventata trasformazione della piana d'Ottana in una pattumiera tecnologica, rovesciando sul territorio l'onere dello smaltimento di veleni, rifiutati altrove, derivanti dallo smantellamento e/o ricondizionamento di aerei civili e militari previsti dal progetto (carburanti, liquidi di sentina, oli lubrificanti e d'impianti idraulici, metalli pesanti, uranio impoverito, leghe e composti chimici, originati dallo smantellamento o trasportati durante la vita d'esercizio degli aeromobili);
preoccupati ulteriormente dalle recenti dichiarazioni rilasciate alla stampa in risposta alle preoccupazioni popolari dalla costituenda società Airecovery che negano la previsione di attività di rottamazione, al contrario già chiaramente affermate dall'amministrazione provinciale nuorese, rifocalizzando il progetto sul solo ricondizionamento di aeromobili e legittimando nell'opinione pubblica il sospetto di scarsa affidabilità imprenditoriale e progettuale perché negando le vere intenzioni hanno confinato l'idea progettuale iniziale nel campo delle fantasie irrealizzabili e nella realtà di un tentato assalto ai soldi pubblici per costruire una nuova cattedrale nel deserto;
osservato che gli aeromobili previsti dal progetto pur essendo modelli da rottamare o obsoleti da riciclare in toto o in parte, dovrebbero giungere in volo nel previsto sito industriale di stoccaggio e lavorazione e che ad Ottana non esiste e non è previsto in nessun documento di programmazione un aeroporto in grado di far atterrare tali aerei che richiedono una pista lunga, moderna ed attrezzata e comunque realizzabile con rilevantissimi costi aggiuntivi e tempi altrettanto lunghi per la progettazione e realizzazione;
constatato che pertanto la realizzazione di un tale progetto sarebbe assimilabile alla costruzione di un cantiere navale senza mare,
chiedono di interrogare il Presidente della Regione e gli Assessori regionali competenti per conoscere:
1) i reali termini del progetto presentato e le determinazioni che la Giunta intenderebbe attuare per evitare che la piana d'Ottana, già avvelenata da un'industrializzazione di rapina e non bonificata, venga trasformata in una gigantesca pattumiera tecnologica che a seguito della realizzazione del previsto inceneritore con l'impianto di demolizione di aeromobili di cui all'iniziativa Airecovery;
2) inoltre, come sia stato possibile che la domanda denominata Airecovery C202 sia stata ammessa ai partenariati di progetto per la presentazione dei progetti integrati di sviluppo del POR Sardegna 2000-2006 per la Provincia di Nuoro in presenza di caratteristiche intrinseche di alta pericolosità per l'ambiente e la salute dei cittadini e soprattutto in assenza dell'aeroporto ad Ottana, evidente prerequisito di fattibilità, per l'impossibilità di far giungere nel luogo previsto gli aerei oggetto delle lavorazioni previste;
3) in particolare, di fugare il plausibile dubbio che tale progetto possa ledere il decollo dell'aeroporto Oristanese di Fenosu ormai in fase di definitiva realizzazione e con ampie possibilità di fornire un ausilio serio e deciso per lo sviluppo dell'occupazione nel centro Sardegna.
Cagliari, 25 gennaio 2007