CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIII LEGISLATURA
INTERROGAZIONE n. 728/A
INTERROGAZIONE PISANO, con richiesta di risposta scritta, sul grave stato di insufficiente tutela della salute delle persone e di protezione della vita dei cani randagi derivante dall'esiguità dei contributi a favore dei comuni della Sardegna per la lotta al randagismo.
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Il sottoscritto,
premesso che la Regione Sardegna con l'approvazione della legge regionale 18 maggio 1994, n. 21 (Norme per la protezione degli animali e istituzione dell'anagrafe canina), si è dotata di una importante norma di prevenzione, protezione e salvaguardia della vita dei cani, di tutela della salute dei cittadini e di prevenzione e lotta al randagismo, e che in questi ultimi anni detta normativa è rimasta in gran parte inapplicata nei suoi principi di tutela della condizione di vita dei cani, di effettiva azione di lotta contro il randagismo e di promozione dell'educazione al rispetto degli animali;
accertato che il Piano sanitario in via di approvazione ignora il problema del randagismo e la minaccia sanitaria che rappresenta e che, ancora oggi, in Sardegna si registra una elevatissima incidenza dell'echinococcosi cistica, tanto da essere definita ancora come regione endemica, nella quale si registrano 20 casi ogni 100.000 abitanti/anno, cinque volte superiore alla media nazionale e che questa mancata prevenzione si traduce in un costo sociale finale venti volte superiore;
richiamato che anche recentemente la stampa regionale ha riportato casi di strutture sanitarie di ricovero di cani, definiti canili-lager, che non erano in possesso dei requisiti minimi strutturali, funzionali e igienico sanitari, conformi a quanto stabilito dal regolamento attuativo della legge regionale n. 21 del 1994;
verificato che, nell'annualità 2006, l'Assessorato regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale ha disposto il riparto di 600.000 euro fra i 133 comuni della Sardegna che ne hanno fatto richiesta per la gestione dei canili nei quali risultano ricoverati 5.491 cani, e che lo stesso riparto ha consentito di assegnare un contributo del tutto insufficiente nella irrisoria misura di circa 100 euro/anno per animale custodito, contro un costo medio effettivo di ben oltre 1.000 euro/anno;
considerato che i comuni della Sardegna si trovano attualmente nelle condizioni finanziarie obiettive di non poter far fronte agli ingenti costi per il servizio di custodia e ricovero degli animali che vengono salvati da un crudele destino, quello di essere soppressi (alle volte una vile fucilata premeditata, oppure una polpetta avvelenata, altre volte le ruote di un auto) assai spesso nella più totale indifferenza;
accertato che attualmente quasi i due terzi dei comuni della Sardegna sono costretti a non affrontare adeguatamente il problema della lotta al randagismo proprio per i motivi esposti e che questo stato di cose determina un notevole abbassamento del livello di tutela della salute dei propri cittadini e allo stesso tempo anche un'irresponsabile mancanza della protezione della vita di decine di migliaia di animali,
chiede di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale per sapere:
1) quali urgenti iniziative intendano assumere per garantire un'effettiva tutela della salute dei cittadini ponendo in campo un'effettiva e incisiva azione di lotta e prevenzione del randagismo e allo stesso tempo salvaguardare la vita di decine di migliaia di cani esposti all'elevato rischio di soppressione;
2) se non ritengano di dover, nel progetto di bilancio per l'annualità corrente 2007, prevedere una dotazione finanziaria adeguata per l'attuazione di un programma straordinario di prevenzione e lotta contro il randagismo in favore di tutti i 377 comuni della Sardegna.
Cagliari, 16 gennaio 2007