CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIII LEGISLATURA
INTERROGAZIONE n. 726/A
INTERROGAZIONE MURGIONI - LADU - GALLUS, con richiesta di risposta scritta, sulla concessione di aree da assentire per il noleggio di ombrelloni e sdraio nelle spiagge.
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I sottoscritti,
premesso che nelle direttive emanate per la redazione del Piano di utilizzo dei litorali e l'esercizio delle funzioni amministrative in materia di demanio marittimo e di zone del mare territoriale, all'articolo 7, comma d), pagina 12, viene assegnata una superficie massima di 400 metri quadri, con un fronte di mare massimo di 50 metri, che è da ritenersi del tutto insufficiente e antieconomica per i concessionari;
considerato che:
- nei 400 mq individuati ricadono anche gli spazi da adibire ai portatori di handicap, ai bagni pubblici e alla torretta di avvistamento obbligatoria per il servizio di salvamento a mare ecc.;
- l'esiguità dello spazio assegnato per tali concessioni comporta una sensibile riduzione del numero di ombrelloni e sdraio (stante alla media circa 30) che possono essere installati, tanto da rendere antieconomica l'attività della concessionaria;
- da studi effettuati dagli operatori di settore, con la riduzione del limite a 400 metri quadri, la stragrande maggioranza dei concessionari sarà costretta a chiudere i battenti in quanto il solo costo delle attrezzature e le imposte sulle concessioni, già allo stato attuale, incidono maniera rilevantissima sui costi di servizio;
- i circa 6 mila lavoratori impiegati tra gli 800 concessionari, senza contare l'indotto, perderanno il loro posto di lavoro per via della contrazione delle entrate che conseguirà all'applicazione del Piano;
- nei sistemi turistici più all'avanguardia in tutto il mondo il servizio di spiaggia è obbligatorio, e anzi è visto come un servizio di utilità pubblica, sia per la prevenzione che per il salvamento a mare che per la pulizia e il decoro delle spiagge;
- molti alberghi e stabilimenti balneari che hanno già venduto i pacchetti turistici per la prossima stagione estiva si troveranno a fornire un servizio ridotto rispetto a quello promesso, con conseguenti richieste di rimborsi da parte dei tour-operator e/o dei clienti insoddisfatti, con danni economici facilmente prevedibili;
- da dati statistici in Sardegna, risulta che strutture ricettive e stabilimenti balneari vendono i loro prodotti grazie soprattutto alla risorsa mare-spiaggia; senza questa il prodotto Sardegna è praticamente invendibile;
atteso che dalla lettura delle direttive non si desume in base a quali criteri e studi si sia pervenuti alla individuazione del limite massimo di 400 metri quadri, che nell'applicazione reale risulta essere assolutamente inappropriato,
chiedono di interpellare il Presidente della Regione e l'Assessore degli enti locali, finanze e urbanistica per sapere se, sulla base dell'evidente incongruenza dei 400 metri quadri quale limite massimo per un fronte di mare di 50 metri, non si renda necessario, ancor prima di adottare il Piano di utilizzo dei litorali, convocare una conferenza dei servizi con le amministrazioni interessate, gli operatori del settore e i sindacati di categoria al fine di valutare la reale incidenza di una misura che, se applicata, potrebbe determinare la scomparsa di un settore che conta seimila buste paga e che assicura un'economia che la Sardegna, stante la grande sete di lavoro, non può assolutamente permettersi di perdere.
Cagliari, 12 gennaio 2007