CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIII LEGISLATURA
INTERROGAZIONE n. 693/A
INTERROGAZIONE SCARPA, con richiesta di risposta scritta, sulla grave discriminazione effettuata dalla Giunta regionale nei confronti delle associazioni di consolidata attività nel settore delle bande musicali, dei gruppi strumentali di musica sarda, dei cori polifonici e dei gruppi folkloristici, operata mediante la distribuzione "a pioggia" delle risorse.
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Il sottoscritto,
premesso che:
- la Giunta regionale in data 7 novembre 2006 ha adottato la delibera n. 45/27 con la quale programma la spesa delle risorse stanziate dal bilancio regionale per l'anno 2006 a favore degli organismi previsti dalla legge regionale 18 novembre 1986, n. 64;
- nel 2006, grazie anche agli emendamenti apportati dal gruppo sardista alla proposta di bilancio in Consiglio regionale, lo stanziamento per l'intero settore è raddoppiato rispetto all'anno precedente, con un importo di euro 1.400.000, a fronte degli euro 730.000 stanziati per il 2005;
- sono potenziali beneficiari della legge regionale n. 64 del 1986 anche i "cantadores a chitarra" e i poeti estemporanei, oltre ai cori tradizionali sardi "a tenore", a tutti i gruppi di musica strumentale della tradizione sarda e ai gruppi folkloristici, tutti soggetti che il Presidente della Regione non manca di elogiare ad ogni piè sospinto, ma che poi nei fatti non ricevono alcuna attenzione e vengono sistematicamente ignorati;
- la delibera adottata richiama in premessa un'altra delibera della Giunta regionale, la n. 14/22 del 13 maggio 2003, che detta i criteri generali in base ai quali deve essere programmata la spesa per il settore in argomento;
- tale ultima delibera non è stata mai modificata né revocata, ed è pertanto ancora efficace e vincolante; la stessa delibera è stata osservata dalla Giunta regionale in carica nei programmi di spesa per il 2004 e 2005;
- i criteri informanti la spesa e disciplinati nella delibera n. 14/22 del 2003 non sono stati osservati nella programmazione della spesa per il 2006 contenuta nella delibera n. 45/27 del 2006 dove la Giunta regionale ha programmato una distribuzione "a pioggia" delle risorse, disponendo la erogazione di una somma uguale per tutti e distinguendo tra i richiedenti solo in base alla categoria di appartenenza;
- i criteri oggi non osservati dalla Giunta prevedono invece la distribuzione dei fondi tenendo conto della qualità dell'attività svolta dalle singole associazioni, della capacità di attuazione dei programmi presentati, della rilevanza delle manifestazioni programmate, con particolare riferimento alle attività rivolte alla promozione e diffusione della musica popolare e tradizionale sarda, e della preparazione artistica dimostrata nella partecipazione a manifestazioni e competizioni nazionali ed internazionali;
- è necessario verificare se la delibera è stata adottata dalla Giunta con il prescritto parere di legittimità del direttore generale dell'Assessorato competente;
- recentemente le competenze sull'applicazione della legge regionale n. 64 del 1986 sono state trasferite agli enti locali e quindi quella di quest'anno dovrebbe essere l'ultima applicazione da parte della Regione di una legge che ha dato negli anni un forte impulso all'intero mondo dell' associazionismo culturale che si occupa di quelle materie;
- l'atteggiamento tenuto oggi dalla Regione non costituisce certo un fulgido esempio per gli enti locali che saranno chiamati a spendere le risorse nei prossimi anni: tale comportamento di fatto li esonera dalla applicazione dei principi della valutazione e del monitoraggio dei risultati conseguiti dalle associazioni culturali;
- tra l'altro la spendita delle risorse "a pioggia" voluta dalla Giunta regionale, oltre ad andare contro i criteri già fissati, contraddice le intenzioni annunciate dalla Giunta regionale in materia di cultura e spettacolo, dove si auspica una spesa delle risorse pubbliche orientata alla qualità anziché all'indiscriminazione;
- negli anni precedenti si è sempre proceduto ad una valutazione attenta e minuziosa da parte degli uffici dell'Assessorato regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport dei curricula e dei programmi presentati dalle associazioni, valutando appunto la capacità di programmare e realizzare eventi culturali ed i risultati che ogni singola associazione era in grado di raggiungere;
- la spesa negli scorsi anni è stata quindi suddivisa in tre fasce di merito, nelle quali venivano collocate le associazioni a seguito di apposita istruttoria amministrativa e nella prima fascia venivano collocate le poche associazioni (dieci nel 2005) considerate particolarmente meritevoli in esito all' istruttoria;
- la grande abbondanza di risorse in bilancio quest'anno avrebbe consentito agevolmente, da un lato, di disporre un notevole incremento a favore di tutti i richiedenti e, dall'altro lato, di non frustrare le aspettative degli organismi di consolidata tradizione collocati in prima fascia che vedono oggi ridotto in molti casi di due terzi od oltre il contributo previsto per la loro attività, mentre organismi per la prima volta presentatisi alla Regione, appena costituiti e privi di qualunque curriculum ottengono lo stesso contributo;
- è gravissimo il fatto che tale vessatoria ripartizione delle risorse arrivi a stagione praticamente conclusa, quando le associazioni di consolidata attività nel settore e collocate in prima fascia, facendo affidamento sui criteri di programmazione delle risorse, sulle somme avute negli anni precedenti e soprattutto sul raddoppio della dotazione finanziaria della legge per l'anno 2006, hanno già realizzato manifestazioni ed attività, che oggi non godranno del contributo che si erano aspettati, con un atteggiamento a dir poco contraddittorio e sleale da parte della Regione;
- poiché il contributo erogato ai soggetti richiedenti deve consistere nel 70 per cento del richiesto, non è dato sapere se le centinaia di organizzazioni che ricevono il contributo "a pioggia" abbiano presentato istanza per una somma congrua per giustificare il contributo ricevuto, con la conseguenza che potrebbe essere successo che si proponga di erogare contributi in percentuale superiore al 70 per cento del richiesto ad alcuni degli organismi richiedenti;
- l'odierno atteggiamento della Regione, lungi dal motivare le associazioni culturali sul cammino della qualità e dell'impegno, incita alla presentazione indiscriminata di domande di contributo;
- lo stesso progetto di legge in materia di spettacolo, di cui è prima firmataria Simonetta Sanna, che sta per affrontare l'Aula, di iniziativa di consiglieri della maggioranza ed avente l'avvallo politico della Giunta regionale, disciplina una forte attività di valutazione e monitoraggio della attività dei soggetti che chiedono il sostegno finanziario della Regione;
- in conclusione, è evidente che la Giunta regionale e il suo Presidente, dopo una campagna elettorale all'insegna dell'identità culturale e della valorizzazione della qualità delle espressioni artistiche, ha ridotto ad una semplice operazione aritmetica una tradizione ormai consolidata di valutazione e monitoraggio da parte degli uffici dell'attività di organismi fortemente impegnati nella cultura e nel sociale;
- la delibera in argomento non è ancora definitiva in quanto deve essere oggetto del prescritto parere da parte della Ottava Commissione consiliare permanente e, in tale sede, si auspica che venga censurata la proposta della Giunta regionale e venga preteso il rispetto dei criteri vigenti;chiede di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport per sapere se:
1) la delibera n. 45/27 assunta il 7 novembre 2006 dalla Giunta regionale sia munita del prescritto parere di legittimità del direttore generale dell'Assessorato;
2) tutte le domande ammesse siano basate su una richiesta di finanziamento il cui 70 per cento giustifica la somma proposta;
3) ritengano legittima la distribuzione delle risorse nella mancata applicazione dei criteri di cui alla delibera n. 14/22 del 13 maggio 2003;
4) non ritengano opportuno ritirare la delibera per ripresentarla nel rispetto delle regole;
5) ritengano giusto che gli organismi fino allo scorso anno collocati in prima e seconda fascia, spesso con decenni di importante attività alle spalle, subiscano lo stesso trattamento degli organismi appena costituitisi e per la prima volta richiedenti contributo regionale;
6) rientri nel metodo generale di finanziamento della Giunta regionale la distribuzione di contributi "a pioggia" a favore delle associazioni culturali;
7) in generale, se il contenuto della delibera in argomento persegua a parere della Giunta gli interessi della tutela della attività delle associazioni culturali che la legge regionale n. 64 del 1986 tende a tutelare.Cagliari, 14 novembre 2006