CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURA

INTERROGAZIONE n. 682/A

INTERROGAZIONE CALIGARIS, con richiesta di risposta scritta, sugli indagati e i detenuti sardi ristretti nelle case circondariali della Penisola.

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La sottoscritta,

premesso che:
- da oltre sette mesi tre giovani sardi, indagati per un fallito attentato contro la sede nuorese di Alleanza nazionale, sono rinchiusi nelle sezioni di Elevato indice di vigilanza (EIV) di tre case circondariali della Penisola in attesa della conclusione delle indagini della Procura distrettuale di Cagliari;
- molti detenuti sardi stanno scontando pesanti condanne, e alcuni l'ergastolo, in istituti di pena della Penisola;
rilevato che la detenzione nelle case circondariali della Penisola, oltre a compromettere i diritti della difesa, crea rilevanti disagi ai familiari dei reclusi che per le visite e i colloqui impiegano due giorni di viaggio, con consistenti spese gravanti su situazioni economiche quasi sempre molto difficili, senza dimenticare le ripercussioni psicologiche per i limiti ai rapporti affettivi e di responsabilitą specialmente nei confronti dei figli minori;

sottolineato che:
- l'articolo 42 della Legge n. 354 del 1975 (Norme sull'ordinamento penitenziario e sulla esecuzione delle misure privative e limitative delle libertą) stabilisce che i trasferimenti dei detenuti devono essere disposti favorendo "il criterio di destinare i soggetti in istituti prossimi alla residenza delle famiglie";
- il protocollo d'intesa tra il Ministero della giustizia e la Regione autonoma della Sardegna, firmato il 7 febbraio 2006, prevede, in attuazione del principio generale di territorializzazione delle pene, l'impegno "a destinare e/o favorire il rientro in istituti della Sardegna dei detenuti di origine, residenza o interessi nel territorio sardo che aspirano a tale rientro, tenendo particolarmente conto del luogo di residenza del nucleo familiare";

evidenziato che:
- le traduzioni di detenuti da un carcere all'altro richiedono un ingente impiego di mezzi e di risorse umane e finanziarie;
- nelle case circondariali della Sardegna esistono sezioni ad Elevato indice di vigilanza,

chiede di interrogare il Presidente della Regione per sapere se non ritenga opportuno, nel rispetto della legge sull'ordinamento penitenziario e nella concreta attuazione del protocollo d'intesa tra il Ministero della giustizia e la Regione:
1) effettuare un deciso intervento nei confronti del Ministro della giustizia per eliminare la grave discriminazione ai danni dei detenuti sardi;
2) chiedere al Ministero della giustizia il numero dei detenuti sardi, in esecuzione di pena o in attesa di giudizio, rinchiusi nelle case circondariali e mandamentali della Penisola;
3) accertare l'ammontare dei costi annui delle traduzioni tra la Sardegna e il continente e viceversa.

Cagliari, 6 novembre 2006