CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIII LEGISLATURA
INTERROGAZIONE n. 668/A
INTERROGAZIONE RASSU, con richiesta di risposta scritta, sul drastico ridimensionamento della portata dell'invaso artificiale del Butule-Calambru, previsto dal nuovo studio di fattibilità proposto dalla dirigenza del Consorzio di bonifica del nord Sardegna.
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Il sottoscritto,
premesso che:
- in data 4 ottobre c.a. nei quotidiani locali veniva riportata la notizia riguardante la realizzazione della diga sul Rio Butule-Calambru;
- nell'articolo veniva evidenziato che la dirigenza del Consorzio di bonifica del nord Sardegna aveva commissionato alla società SOGESID di Cagliari la redazione dello studio di fattibilità dell'invaso sul Rio Butule-Calambru, necessario per l'irrigazione delle pianure di Santa Lucia di Bonorva e Campu Giavesu nel Meilogu-Logudoro;
- la stessa società SOGESID di Cagliari ha redatto tale studio, si presume, secondo le direttive ed indicazioni ricevute dallo stesso Consorzio di bonifica del nord Sardegna;
- dalla stessa fonte giornalistica si è appreso che nel citato studio di fattibilità la capienza dell'invaso sul Butule-Calambru è stata drasticamente ridotta dagli originari 55 milioni di mc a soli 10 milioni di mc;
atteso che:
- se si dovesse realizzare l'invaso in parola, così come proposto, pregiudicherebbe le reali prospettive di sviluppo dell'intero territorio, stante il fatto che la capienza dell'invaso così ridotta limiterebbe in modo consistente le superfici irrigabili, circa del 70 per cento delle superfici originarie, compromettendo in modo inconcepibile ed inaccettabile il piano di sviluppo socio-economico dell'intero Meilogu;
ritenuto necessario rimarcare e ricordare che:
- a tale proposito, il 23 ottobre 2001, la Giunta regionale, con la deliberazione n. 36/48, nella ripartizione delle risorse per le aree depresse, incluse negli interventi prioritari l'opera di cui all'oggetto, assegnando una prima tranche di finanziamento pari a euro 10,33 milioni per la realizzazione del primo lotto dell'invaso;
- con la successiva ordinanza n. 337 del 31 dicembre 2002, il Presidente della Regione, nelle sue funzioni di Commissario governativo per l'emergenza idrica, individuò le opere idriche di primaria importanza per la Sardegna, ed avviò le procedure di valutazione di fattibilità tecnico-economico-ambientale delle stesse;
- al paragrafo 2.5 di detta ordinanza vennero previsti gli interventi sul Butule-Calambru per dotare della riserva idrica necessaria le pianure di Santa Lucia di Bonorva e Campu Giavesu e soddisfare gli ulteriori impieghi delle popolazioni del Meilogu-Logudoro;
- proprio a tale proposito, la predisposizione di fattibilità venne affidata al Consorzio di bonifica del nord Sardegna;
rimarcato ancora una volta che:
- per l'avvio delle fasi progettuali, con l'ordinanza n. 391 del 24 febbraio 2004 il Presidente della Regione, in qualità di Commissario governativo per l'emergenza idrica, disponeva l'affidamento al Consorzio di bonifica del nord Sardegna di 0,46 milioni di euro per la redazione dello studio di fattibilità e l'adeguamento dei progetti originali relativi allo stesso invaso, risalenti alla fine degli anni 50;
- lo schema idrico del Butule-Calambru era inserito nell'ordinanza n. 391 del 24 febbraio 2004, dove compariva, inoltre, anche il primo lotto dell'invaso San Simone, il cui studio di fattibilità era affidato al Consorzio di bonifica della Gallura;
considerato altresì che:
- l'invaso, così come proposto dal Consorzio di bonifica del nord Sardegna, non sopperisce in alcun modo alle esigenze di sviluppo dell'intero territorio;
- l'ipotesi di ridimensionamento deve, nel caso, essere accompagnata dalla contestuale identificazione e realizzazione di più invasi volumetricamente più contenuti, ma complessivamente rispondenti alle effettive esigenze idriche del territorio e delle popolazioni del Meilogu-Logudoro;
- comunque, qualsiasi altra ipotetica soluzione differente dal progetto originario, può essere proposta solo dopo aver concertato la stessa con le rappresentanze di categoria, le istituzioni e gli enti locali;
- qualunque sia la proposta e se questa differisce dai progetto originario, deve rispettare e migliorare anziché stravolgere gli obiettivi di sviluppo che il progetto originario si proponeva e che sono ancora attuali ed indifferibili;
tutto ciò premesso, chiede di interrogare il Presidente della Regione, l'Assessore regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale e l'Assessore regionale dei lavori pubblici per sapere:
1) su quali direttive il Consorzio di bonifica del nord Sardegna abbia deciso di redigere un tale studio di fattibilità per l'invaso del Butule-Calambru, non rispondente in alcun modo alle esigenze di sviluppo del territorio;
2) perché, stante quanto esposto nella premessa, che ricalca l'infinita storia dell'invaso che ormai dura da 50 anni e la cui mancata realizzazione ha causato il grave stato di disagio economico e sociale del Meilogu-Logudoro, si è deciso di stravolgere il progetto originario;
3) se, nell'ipotesi di ridimensionamento dell'invaso, siano previsti altri invasi collinari che sopperiscano complessivamente e completamente alle esigenze originarie ed agli obiettivi che il progetto originario si era proposto;
4) nel caso fosse vera questa ipotesi, perché non sono state coinvolte le associazioni di categoria, le istituzioni ed i rappresentanti degli enti locali e gli organi di rappresentanza dei lavoratori;
5) perché sia stato dato incarico per lo studio di fattibilità alla società SOGESID di Cagliari, dal momento che tale studio esiste già agli atti, redatto a suo tempo da altro studio professionale;
chiede inoltre che:
- venga rispettato lo studio originario che prevedeva una dotazione dì 55 milioni di mc d'acqua perle esigenze del Meilogu-Logudoro;
- venga immediatamente aperto un tavolo di concertazione per dare immediato avvio alla definizione del progetto, con le associazioni di categoria, le forze politiche, le istituzioni, gli enti locali e le rappresentanze sindacali;
- venga ritirato lo studio di fattibilità attuale presentato dal Consorzio di bonifica del nord Sardegna che prevede il drastico ridimensionamento dell'invaso del Butule-Calambru a 10 milioni di mc di capienza d'acqua;
- venga, nel caso, aggiornato lo studio di fattibilità esistente, comportante minore spesa, ed accertato quale siano le motivazioni tecniche e progettuali che hanno spinto il Consorzio di bonifica del nord Sardegna a redigere ex novo lo studio di fattibilità dell'invaso Butule-Calambru;
- a quanto ammonti la spesa necessaria occorsa per tale studio.
Cagliari, 19 ottobre 2006