CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURA

INTERROGAZIONE n. 652/A

INTERROGAZIONE   PISU - LICHERI - DAVOLI - URAS - FADDA - LANZI, con richiesta di risposta scritta, sulla grave situazione creatasi presso il call center dell'Azienda LAER Srl di Macchiareddu dove, ancora una volta, un centinaio di lavoratori reclamano il pagamento delle loro spettanze in arretrato da mesi.

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I sottoscritti,

avuta notizia della grave situazione creatasi nella ditta LAER Srl, presso la quale operano un centinaio di lavoratori che lamentano la maturazione di crediti nei confronti della società per un totale che ammonterebbe a quasi 100 mila euro;

premesso che:
- tale azienda, attiva nel settore delle telecomunicazioni (esempio vendita di contratti telefonici "Tele2") ed avente sede legale in Roma, opera mediante un call center sito nella zona industriale di Macchiareddu in locali di proprietà e gestione del gruppo Akela, nel quale operano circa cento lavoratori inquadrati in tre tipologie contrattuali: collaborazione occasionale, co.co.pro., contratto di lavoro a tempo determinato;
- i lavoratori lamentano che già nel mese di maggio 2006 gli emolumenti dovuti con scadenza tra il 10 e il 15 del mese sarebbero stati fatti slittare di 10 giorni, con la giustificazione che ci fossero "problemi informatici"; nel mese di giugno i pagamenti non sarebbero stati effettuati puntualmente; le erogazioni del mese di luglio, dapprima annunciate per il 21 agosto, non sarebbero state a tutt'oggi effettuate; il 24 agosto si sarebbe svolta una riunione nella quale ai lavoratori, collettivamente, sarebbero state illustrate prospettive future dell'azienda, mentre i responsabili aziendali nello stesso giorno incontravano singolarmente i lavoratori richiedendo loro la disponibilità a proseguire il lavoro nonostante l'indicazione del 15 settembre per il pagamento degli emolumenti di luglio;
- pochissimi operatori si sarebbero resi disponibili, temendo che la ditta non intendesse saldare l'ultima mensilità a chi eventualmente lasciasse il lavoro, per cui ai pochi rimasti (circa 7 operatori in due settimane) sarebbe stato assegnato un obiettivo di 160 contratti per innalzare la produttività del call center; ma nonostante tale obiettivo fosse stato conseguito, il 18 settembre i lavoratori avrebbero ricevuto, anziché le proprie spettanze, la comunicazione verbale della sospensione del lavoro;
- successivamente sono state inviate ai lavoratori delle note con la conferma del blocco dell'attività lavorativa, peraltro con l'attribuzione della responsabilità di tale fatto allo svolgimento di una assemblea permanente che, al contrario, è stata indetta a causa dello svolgersi degli eventi sopra descritti;

considerato che la vicenda rappresentata dai lavoratori della LAER Srl è l'ennesima di una serie oramai lunghissima nella quale, in forme più o meno simili, si ripete un copione trito e ritrito in fatto di sfruttamento e vessazione dei lavoratori, di precarietà lavorativa resa sistematica a meri fini di profitto aziendale e, quasi sempre, di utilizzazione di contribuzioni pubbliche, incassate le quali, cessa l'attività aziendale ed i lavoratori, dapprima privati delle retribuzioni, vengono poi definitivamente lasciati privi di occupazione;

ritenuto necessario un intervento della Regione per evitare l'ulteriore diffondersi di tali sistemi;

considerato che già in data 20 luglio 2005, con l'interrogazione n. 270, era stato richiesto al Presidente della Regione ed all'Assessore regionale del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale di far conoscere:
1) quante aziende negli ultimi cinque anni avessero ottenuto finanziamenti per la realizzazione di corsi di formazione "finalizzati aziendali" in Sardegna, quante di queste fossero riconducibili al settore dei servizi informatici e delle telecomunicazioni (call center) e quante avessero ottemperato all'eventuale obbligo di assunzione, del personale formato a tempo indeterminato e con contratti collettivi;
2) quanti dei lavoratori assunti dalle predette aziende fossero ancora in attività di servizio presso le medesime aziende, se risultassero regolarmente assicurati e retribuiti e quanti siano, invece, coloro che avessero subito l'interruzione del rapporto di lavoro (con provvedimenti di licenziamento, messa in mobilità, ecc);
3) quale intervento intendessero attivare in relazione ai comportamenti, assunti da aziende, beneficiarie di finanziamenti regionali per corsi finalizzati aziendali, le quali, poco dopo aver ottenuto i predetti benefici, avessero abbandonato le attività e non avessero regolarmente retribuito i lavoratori o addirittura li avessero licenziati;
4) se intendessero attivare, con carattere d'urgenza, al fine di verificare il buon funzionamento delle normative citate di incentivazione e sostegno alla formazione e all'occupabilità, un adeguato monitoraggio dei risultati, per accertare che i finanziamenti pubblici erogati abbiano corrisposto il raggiungimento degli obiettivi prefissati;

considerato altresì che, in merito, dal Presidente della Regione e dall'Assessore regionale del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale, non è pervenuta alcuna risposta,

chiedono di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale per conoscere se:
1) ritengano di dover porre in essere interventi al fine di assicurare ai lavoratori e alle lavoratrici della LAER Srl la prosecuzione dell'attività, il recupero delle retribuzioni arretrate e, in futuro, la regolare corresponsione degli stipendi e dei salari;
2) risulti che la LAER Srl sia beneficiaria di finanziamenti regionali a qualsiasi titolo erogati;
3) in particolare, risulti che la LAER Srl sia beneficiaria di finanziamenti per la formazione aziendale;
4) non ritengano di dover dare puntuale risposta al contenuto dell'interrogazione n. 270/A del 20 luglio 2005, e più precisamente di far sapere:

a) quale intervento intendano attivare in relazione ai comportamenti assunti da aziende le quali, essendo beneficiarie di finanziamenti regionali per corsi finalizzati aziendali, dopo aver ottenuto i predetti benefici, abbiano abbandonato le attività, non abbiano regolarmente retribuito i lavoratori, e ne minaccino la condizione lavorativa;
b) se intendano attivare in proposito idonee indagini amministrative, un adeguato monitoraggio dei risultati, nonché la verifica che ai finanziamenti erogati abbia corrisposto il raggiungimento degli obiettivi prefissati.

Cagliari, 11 ottobre 2006