CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIII LEGISLATURA
INTERROGAZIONE n. 642/A
INTERROGAZIONE DIANA - LIORI, con richiesta di risposta scritta, sul rischio che molte imprese restino escluse dai bandi per la progettazione integrata a causa dei ritardi accumulati dalla Regione e della complessità della procedura di selezione.
***************
I sottoscritti,
premesso che:
- con delibera n. 13/2 del 30 marzo u.s., la Giunta regionale ha finalmente definito il percorso e la metodologia e ha stanziato le risorse per l'attuazione della progettazione integrata;
- si tratta di un impegno assunto nel marzo 2005 di fronte alle assemblee delle otto province, relativamente al mese di giugno dello stesso anno e assolto con un anno di ritardo, dopo un assordante silenzio;
- la progettazione integrata è stata finanziata con la somma di 693.468.848,72 euro, a valere sia sul POR 2000-2006 che su residue altre disponibilità nazionali e regionali;
- la delibera di cui sopra prevedeva che, per esigenze di celerità della spesa legate alle regole comunitarie del disimpegno automatico, alcuni dei bandi da finanziare con le risorse destinate alla progettazione integrata potessero essere emanati prima della pubblicazione dell'avviso pubblico relativo a quest'ultima, salvo poi aggiornare le graduatorie sulla base dei punteggi assegnati ai soggetti partecipanti proficuamente alla progettazione integrata;
- l'avviso pubblico per la presentazione dei progetti integrati di sviluppo, approvato una prima volta il 26 aprile u.s., è stato rettificato dal Centro regionale di programmazione il 25 luglio u.s., a termine ormai scaduto sia per la verifica di ammissibilità delle domande che per la costituzione dei partenariati di progetto;
- a tutt'oggi, non vi è alcuna certezza né sul prosieguo della procedura né, soprattutto, sulla tempistica conseguente;considerato che:
- il termine ultimo per la presentazione delle domande di partecipazione ai partenariati di progetto risale al 19 giugno u.s.;
- a tale data risultavano protocollate circa 11.000 domande di partecipazione, provenienti in massima parte da soggetti privati e relative a un numero di progetti sensibilmente superiore (circa 14.000);
- l'elevato numero di domande presentate ha sconvolto l'organizzazione e la logistica del Centro regionale di programmazione, nonostante gli esiti dei PIT 2001 e un anno di laboratori provinciali per la progettazione integrata, che pure avrebbero dovuto insegnare qualcosa;
- oggi risultano ancora in fase di aggiornamento gli elenchi dei partecipanti ammessi alla definizione dei partenariati di progetto e, soprattutto, non si è ancora proceduto alla verifica di ammissibilità e coerenza, il che impedisce la costituzione dei partenariati stessi e, di fatto, blocca ulteriormente la procedura in corso anche laddove qualche partenariato provinciale è stato convocato;
- con delibera n. 37/17 del 13 settembre u.s., la Giunta ha definito i primi nuovi strumenti di incentivazione, nella fattispecie i pacchetti integrati di agevolazione e i contratti di investimento, ai sensi dell'articolo 11 della legge regionale 21 aprile 2005, n. 7, con le relative direttive;
- i tavoli di partenariato provinciali continuano ad aspettare le linee guida per la predisposizione dei progetti integrati e aspettano qualcuno che spieghi come raccordare le direttive di cui sopra per i nuovi strumenti con quanto richiesto e proposto dallo schema di domanda risalente allo scorso mese di giugno (Quadro C6 - Strumenti di agevolazione);considerato altresì che:
- i pacchetti integrati di agevolazione e i contratti di investimento, pur risultando innovativi per l'imprenditoria isolana, richiedono tempi di attuazione ragionevolmente più lunghi;
- nella delibera di cui sopra si sostiene che tali strumenti possono essere immediatamente utilizzati nella fase attuativa dei bandi per la progettazione integrata, dimenticando che il comma 3 dell'articolo 11 della legge regionale n. 7 del 2005 prevede che la delibera debba essere trasmessa alla Commissione consiliare competente, la quale ha trenta giorni di tempo per esprimere il proprio parere in merito;
- la procedura imposta dalla Giunta rischia di costringere gli oltre 14.000 interessati, che hanno presentato manifestazioni di interesse, a una sorta di selezione per autoesclusione, conseguenza prevedibile della disinformazione e delle conseguenti delusione, stanchezza e sfiducia cui sono stati forzatamente relegati per tutta l'estate scorsa;
- appare perciò altamente improbabile che la stragrande maggioranza dei soggetti interessati a partecipare al prosieguo della procedura per la programmazione integrata possano essere in grado di elaborare i progetti integrati entro i termini fissati che ancora nessuno, colpevolmente, provvede ad aggiornare contro ogni evidenza;
- i comuni, male indirizzati verso partenariati e progetti integrati impossibili o verso percorsi agevolativi ancora impercorribili e, comunque, per ora infruttuosi, aspettano orientamenti e direttive che non arrivano;preso atto che le richiamate direttive hanno già fatto le prime vittime illustri, tanto che:
- i contratti di investimento che pure avevano fatto sperare in un vero strumento innovativo, per come definitivamente configurati non si capisce a chi si rivolgono, che cosa innovano e perché, alla fine, sono stati mantenuti;
- il turismo diffuso, che è componente 'pesante' in tutti i rapporti d'area e nei conseguenti indirizzi per i progetti integrati di sviluppo territoriale, è quasi interamente cancellato e il pochissimo rimasto non innova nulla;
- l'intensità d'aiuto (la percentuale di contributo) guarda alle agevolazioni relative al prossimo settennio del quadro comunitario di sostegno, ma penalizza e peggiora, di fatto, il presente e, comunque, delude tutti gli imprenditori che si aspettavano di più per la progettazione integrata;
- l'artigianato diffuso e identitario, tanto richiamato e citato, dalla penombra presente è stato gettato nel buio del dimenticatoio permanente, perché tra tanti investimenti per tavoli, laboratori, coordinatori, specialisti ed esperti non si è riusciti a mobilitare e svolgere un vero e diffuso lavoro di promozione: mancano i progetti, le idee e gli strumenti seriamente ed efficacemente innovativi;
- tutto ciò, nonostante nei documenti preparatori della progettazione integrata prodotti dal Centro regionale di programmazione si sia detto di tutto e di più contro la precedente gestione delle risorse POR, la quale si sarebbe rivelata inefficace e vecchia e che "assolutamente insufficienti risultano le azioni finalizzate alla valorizzazione integrata ed alla messa a reddito di queste risorse ai fini dello sviluppo";
rammentato che se oggi la Giunta regionale e il Centro regionale di programmazione si sono potuti concedere tutto il tempo che si sono presi (da marzo 2005 a oggi) sulla pelle dei sardi operosi e ottimisti, se hanno potuto dedicarsi alla qualità dottrinale dei documenti prodotti più che alla loro corrispondenza con le attese immediate dei partecipanti ai bandi, se, per dirla in breve, hanno potuto fare più accademia e ufficio studi che programmazione a breve, è certamente grazie alla precedente, tanto criticata gestione delle risorse del POR, che puntando, invece, alla spesa e al risultato, puntualmente e materialmente conseguiti, consentono oggi all'attuale Giunta di superare il prossimo 31 dicembre senza affanni e senza rischi sostanziali e di continuare a spennellare tranquillamente documenti, direttive e linee guida che non arrivano mai,chiedono di interrogare l'Assessore regionale della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio affinché riferisca:
1) quanto tempo dovranno ancora aspettare le imprenditrici e gli imprenditori vecchi e nuovi, stagionati e improvvisati, piccoli e grandi, singoli e associati che, avendo partecipato a un avviso pubblico con delle regole scritte e accettate, non sanno più se le regole sono ancora le stesse, non sanno che fare, quando farlo e come farlo;
2) cosa dovranno fare gli imprenditori che hanno creduto agli impegni sul turismo diffuso e che oggi sono sostanzialmente tagliati fuori dalla progettazione integrata;
3) cosa dovranno ancora aspettare i depositari della cultura del fare, i piccoli artigiani, gli artefici dei saperi locali per vedere il loro patrimonio a frutto, lasciato a giovani messi nelle condizioni di avere mezzi, sostegni, servizi adeguati e mirati;
4) cosa devono fare i sindaci per contribuire attivamente allo sviluppo del loro territorio, operando in una vera e attiva logica di integrazione e superando il mero elenco di opere pubbliche o, peggio, di quelle più improbabili a cui pure, nonostante i pronunciamenti, sono stati lasciati o malamente indirizzati;
5) se, allungando i tempi e favorendo, di fatto, l'autoesclusione frustrante dei piccoli e piccolissimi imprenditori di cui si è testé accennato, non si finirà per avvantaggiare ancora una volta le iniziative degli enti e delle imprese più forti, i quali, avendo strutture operative compartimentizzate (uffici tecnici, consulenze, progettisti già operativi) sono più pronti e attrezzati per superare gli handicap psicologici e materiali connessi alle continue modifiche e ai ritardi imposti dalla Giunta in questi mesi, a meno che, come insinuano i maligni, non fosse proprio questo il risultato atteso.Cagliari, 28 settembre 2006