CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURA

INTERROGAZIONE n. 628/A

INTERROGAZIONE CHERCHI Oscar, con richiesta di risposta scritta, sul reparto di psichiatria dell'ospedale San Martino di Oristano.

***************

Il sottoscritto,

premesso che, dal dicembre 2005, il reparto di psichiatria dell'ospedale San Martino è stato trasferito al "Delogu" di Ghilarza per consentire l'esecuzione di lavori di sistemazione, ristrutturazione e adeguamento nel nosocomio oristanese;

considerato che il direttore generale della ASL n. 5, Antonio Onnis, ha sempre assicurato che il trasferimento sarebbe stato temporaneo e si rendeva indispensabile per l'esecuzione degli interventi necessari per avere un reparto all'avanguardia;

rilevato che quella che sarebbe dovuta essere una soluzione provvisoria si sta trasformando in definitiva, visto che i pazienti e il personale medico e infermieristico di psichiatria sono sempre dislocati nella struttura sanitaria dell'alto oristanese;

constatata l'intenzione della ASL n. 5 di voler far rientrare il reparto in città, ma non al San Martino (ancora un cantiere aperto) bensì nell'ospedale vecchio, una struttura quest'ultima che sorge nelle vicinanze dell'ospedale e che attualmente al pian terreno, dove si vorrebbe sistemare la psichiatria, ospita il centro di medicina riabilitativa;

preso atto che questa opzione, per quanto migliore della sistemazione al Delogu di Ghilarza, non è adatta perché la normativa impone che un reparto di psichiatria sia inserito in una struttura generale, con tutti i reparti d'urgenza vicini;

considerato che gli spazi del vecchio ospedale non soddisfano il personale, in particolare i medici che in una lettera inviata anche alla Procura della Repubblica sottolineano come quella struttura non abbia i requisiti necessari per la degenza ordinaria e le condizioni di sicurezza;

rilevato che questa soluzione scontenta anche il personale e i pazienti della medicina riabilitativa che dovrebbero lasciar il posto alla psichiatria e trasferirsi in un locale di via Carducci, in un edificio privo dei requisiti minimi, con spazi insufficienti e barriere architettoniche nelle vie d'accesso;

preso atto che il manager Antonio Onnis ha garantito la sistemazione dei locali del vecchio ospedale per renderli adeguati ad accogliere un reparto di degenza ordinaria e nel contempo ha assicurato l'impegno a trovare una soluzione migliore anche per gli ambulatori della medicina riabilitativa;

constatato che la situazione è ancora bloccata e che il personale medico e infermieristico non ha ricevuto alcuna garanzia e certezza circa il proprio futuro, se non promesse finora sempre disattese;

constatate le difficili condizioni di lavoro in cui sono costretti ad operare gli infermieri e i medici di psichiatria nel nosocomio di Ghilarza, tra ambienti ristretti, la sezione riservata alle donne vicina a quella degli uomini e la mancanza di uno spazio all'aperto riservato ai pazienti che spesso arrivano a sfogarsi sugli operatori sanitari, tanto che nell'ultimo periodo sono aumentati gli episodi di violenza verso gli infermieri;

rilevate le crescenti difficoltà del personale, da nove mesi costretto a lavorare in trasferta e a turni di lavoro massacranti che da otto ore diventano dieci, considerando anche il tragitto per raggiungere Ghilarza, senza alcuna indennità aggiuntiva;

constatati gli innumerevoli disagi anche per i pazienti che si trovano ricoverati a Ghilarza e le difficoltà dei familiari per i continui spostamenti,

chiede di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale per sapere:
1) se l'Assessorato regionale sia a conoscenza della difficile situazione che vive questo reparto ed eventualmente quali siano le direttive date alla ASL n. 5 per gestire questo stato di cose, in particolare per i vari spostamenti del reparto di psichiatria, per i tempi di realizzazione del nuovo reparto e per la fine dei lavori di ampliamento dell'ospedale San Martino;
2) quali provvedimenti si intendano adottare per assumere il personale necessario per garantire un miglior funzionamento del reparto, evitando un sistema di turni estenuanti.

 

Cagliari, 21 settembre 2006