CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURA

INTERROGAZIONE n. 623/A

INTERROGAZIONE URAS - DAVOLI - PISU, con richiesta di risposta scritta, relativamente al contributo finanziario che sarebbe erogato dalle ASL competenti per territorio ai celiaci conclamati a cui sia stata certificata l'intolleranza, finalizzato all'acquisto di prodotti alimentari privi di glutine.

***************

I sottoscritti,

premesso che:
- in forza di normative nazionali e di disposizioni regionali risulta che viene erogato un contributo finanziario ai celiaci conclamati a cura delle ASL competenti per territorio, finalizzato all'acquisto di prodotti alimentari privi di glutine;
- tale contributo sarebbe riconosciuto nella misura massima mensile di 140 euro per persona adulta di sesso maschile e 98 per persona adulta di sesso femminile;
- i prodotti terapeutici indicati possono essere acquistati con il contributo pubblico esclusivamente presso farmacie convenzionate allo scopo, a prezzi notevolmente più alti di quelli mediamente riscontrabili presso i normali punti vendita per i medesimi prodotti alimentari;
- i prezzi per i prodotti per celiaci sono, come per quasi tutti quelli dietetici previsti come necessità terapeutiche, gestiti in modo assolutamente ingiustificato all'insegna della più vergognosa speculazione sul diritto alla salute;

premesso, inoltre, che:
- la celiachia è un'intolleranza alimentare che interessa in Sardegna diverse migliaia di cittadini, e appare in aumento, anche in relazione agli accertamenti sanitari disposti alla luce dei notevoli progressi registrati nella definizione di idonei protocolli diagnostici;
- i prodotti per celiaci, ad avviso degli interroganti, sono oggetto di speculazione già nella definizione dei prezzi alla produzione e che subiscono un ulteriore ingiustificato rincaro lungo la catena di commercializzazione;
- alcuni prodotti di ordinario consumo risultano venduti a prezzi esorbitanti, come ad esempio: i cracker fino a 28 euro al kg e oltre, la pasta a un costo pari a circa 10 volte rispetto a quello normale, il pane fino a 12 euro il kg, cialde/coni per gelato oltre 31 euro al kg,

chiedono di interrogare l'Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale per conoscere:
1) il preciso funzionamento del contributo pubblico in argomento, con particolare riferimento all'entità e alle modalità di erogazione;
2) se da parte delle autorità sanitarie locali, regionali e nazionali sia stata attivata una attenta verifica sia dal punto di vista della effettiva esigibilità del diritto alla gratuità della terapia alimentare di che trattasi, sia sotto il profilo finanziario, in ragione dei costi che il bilancio pubblico deve sopportare a causa delle dinamiche speculative presenti nelle fasi di determinazione dei prezzi alla produzione e alla vendita;
3) se sia stata considerata la questione, oggetto della presente interrogazione, alla luce dell'entrata in vigore del decreto Bersani anti-monopolio, al fine di consentire l'utilizzo del contributo alimentare pubblico, previsto dalla vigente legislazione, anche in altri punti vendita diversi dalle farmacie (supermarket, alimentari, panifici, rosticcerie e pizzerie per prodotti da asporto).


Cagliari, 19 settembre 2006