CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURAInterrogazione n. 548/A
INTERROGAZIONE LA SPISA - LOMBARDO - CONTU - SANJUST - PETRINI - LICANDRO - RASSU - PILI - SANCIU, con richiesta di risposta scritta, sui criteri e modalità di concessione e rendicontazione dei contributi a favore delle scuole dell'infanzia non statali anno 2006/2007.
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I sottoscritti,
preso atto che:
- la Giunta regionale, con deliberazione n. 24/16 del 7 giugno 2006, ha adottato definitivamente i criteri per la concessione e la rendicontazione dei contributi a favore delle scuole dell'infanzia non statali a partire dall'anno scolastico 2006/2007;
- tale deliberazione modifica la precedente n. 2/15 del 7 gennaio 2006, escludendo dai requisiti di accesso quello indicato alla lettera b) del punto 1 dell'allegato A della stessa deliberazione e contemporaneamente rideterminando i parametri di contribuzione a carico delle famiglie;
- sono state stabilite in via sperimentale le rette di frequenza mensile in riferimento alle seguenti fasce della situazione economica della famiglia, calcolata in base all'ISEE (Indicatore della situazione economica equivalente) di ciascuna famiglia:- per ISEE fino a euro 30.000: retta mensile fino a euro 40;
- per ISEE oltre euro 30.000 e fino a euro 50.000: retta mensile fino a euro 60;
- per ISEE oltre euro 50.000 e fino a euro 70.000: retta mensile fino a euro 80;
- per ISEE oltre euro 70.000 e fino a euro 100.000: retta mensile fino a euro 120;
- per ISEE oltre euro 100.000, retta mensile pari a euro 150;considerato che:
- l'obbligatorietà del pagamento della retta mensile sulla base del reddito non assicura la copertura finanziaria della differenza tra i costi e le entrate;
- i tempi richiesti per la produzione delle certificazioni ISEE (30 giorni a partire dal 23 giugno 2006) sono molto ristretti anche in considerazione della diversa capacità organizzativa delle singole scuole;
- la pianificazione e l'organizzazione amministrativa per ogni anno scolastico devono essere attuate nei primi mesi dell'anno solare, in modo da offrire ai genitori un quadro certo dell'offerta educativa e dei costi programmati;rilevato che:
- il ritardo è da attribuire all'incertezza e disorganizzazione della Amministrazione regionale;
- i nuovi criteri non tengono conto della situazione delle scuole, molte delle quali hanno in assoluta prevalenza dipendenti laici, per i quali il costo del lavoro è fissato da obblighi derivanti dalla contrattazione collettiva;
- il rapporto tra servizio reso e personale addetto è fissato da precisi parametri legislativi e regolamentari, derivanti dalla disciplina sulla parità scolastica;rimarcato, ancora una volta, che:
- il servizio reso dalla scuola dell'infanzia paritaria copre una grave carenza del settore statale;
- la legge sulla parità stabilisce inequivocabilmente l'uguaglianza tra le scuole a prescindere dalla forma giuridica del gestore,chiedono di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport per conoscere le motivazioni di tale decisione e per sollecitare un riesame della stessa sulla base delle evidenti difficoltà che verrebbero a crearsi nel servizio della scuola dell'infanzia in Sardegna.
Cagliari, 3 luglio 2006
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