CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURA

Interrogazione n. 526/A
 

INTERROGAZIONE LIORI - ARTIZZU - DIANA - MORO - SANNA Matteo, con richiesta di risposta scritta, sul calendario venatorio stagione 2006/2007.

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I sottoscritti,

considerato che:

- per la stagione venatoria passata (2005/2006) l'Assessorato predispose un calendario venatorio fortemente penalizzante per i cacciatori sardi, che prevedeva l'esclusione ingiustificata della caccia alla tortora, il dimezzamento delle giornate dedicate alla selvaggina nobile stanziale (pernice e lepre) e l'imposizione di un incomprensibile silenzio venatorio della durata di due settimane;

- le suddette decisioni furono ratificate da un Comitato faunistico regionale poco prima rinnovato dall'Assessore stesso, che sostituì alcuni rappresentanti di associazioni venatorie con altri componenti espressione di associazioni ambientaliste dichiaratamente ostili alla caccia;

- le suddette decisioni furono assunte senza riferimenti e motivazioni scientifiche, ma solo in base ad una preconcetta ostilità al mondo venatorio;

- 48 mila cittadini sardi, che esercitano la caccia, hanno il diritto di praticare il loro sport, che è garanzia di salvaguardia e tutela dell'ambiente, come sancito dall'accordo sottoscritto a Bruxelles fra la Federazione dei cacciatori europei (FACE) e il Birdlife international, sotto l'egida dell'Unione europea, e che nella nostra Regione significa tradizione, cultura, scambio tra generazioni e popolazioni diverse, impegno volontaristico nella lotta agli incendi e al bracconaggio;

- il testo del regolamento di attuazione del Piano regionale faunistico, consegnato recentemente dall'Assessore stesso al Comitato faunistico regionale, contiene elementi di forte preoccupazione per il futuro della caccia in Sardegna, in particolare per quanto riguarda:

- l'istituzione degli Ambiti territoriali di caccia, che impedirebbero ai cacciatori sardi di praticare l'attività venatoria su tutto il territorio regionale, relegando ciascuno, a seconda della propria residenza, in una ristretta area, senza tenere conto della varietà geografica della nostra Regione;

- i costi altissimi per il rinnovo annuale della licenza di caccia e per l'iscrizione ad ambiti diversi, così da rendere la caccia non più un'attività popolare e alla portata di tutti, ma destinarla esclusivamente ai cittadini più abbienti;

- la possibilità di chiudere alla caccia i terreni in cui viene esercitato il pascolo brado del bestiame, con conseguenti difficoltà e costi aggiuntivi non solo per i cacciatori, ma anche per i pastori, che dovrebbero così sottostare a nuove complicate regole, con enormi costi aggiuntivi,

chiedono di interrogare l'Assessore regionale della difesa dell'ambiente per sapere:

- come intenda predisporre l'imminente calendario venatorio regionale per la stagione di caccia 2006/2007 garantendo ai cacciatori sardi il ripristino del prelievo della tortora ed una adeguata calendarizzazione del prelievo della selvaggina nobile stanziale;

- come intenda avviare un reale e ampio confronto con le forze politiche, gli enti locali e le associazioni venatorie che abbia per oggetto il Piano regionale faunistico.

Cagliari, 7 giugno 2006


 

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