CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURA

Interrogazione n. 492/A
 

INTERROGAZIONE - CHERCHI Oscar, con richiesta di risposta scritta, su problemi inerenti la gestione del servizio regionale terre ad uso civico.


Il sottoscritto,

premesso che, a far data dal luglio 2005, il Servizio affari legali, controllo enti e usi civici e il Servizio affari generali, legali, personale e sistema informativo sono stati accorpati in un unico organo denominato Attività generali, legali e amministrative e usi civici (DPG 28 aprile 2005 - Accorpamento dei Servizi - Buras n. 15 del 12 maggio 2005) con conseguente accorpamento dei sottosettori: affari legali e contenzioso - usi civici - affari generali e URP - gestione del personale, archivio e protocollo - analisi e gestione dei dati e organizzazione dei flussi informativi - economato, appalti, contratti e convenzioni, con proprie differenziate competenze e funzioni;

rilevato che, successivamente alla delibera n. 6/02 del 31 maggio 2002, notificata alla Presidenza della Giunta regionale e all'Assessorato regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale, la sezione del controllo della Corte dei conti per la Regione autonoma della Sardegna si esprimeva in una relazione ove, in più parti, constatava la carenza di personale interno alla struttura pubblica tale da incidere sull'efficacia ed economicità della struttura operativa (vedasi gli eccezionali ma continui affidamenti all'esterno di incarichi per lo svolgimento di compiti che sono propri della pubblica amministrazione, ai quali l'ufficio regionale per gli usi civici è costretto a rivolgersi con conseguente notevole esborso di denaro pubblico);

constatato che l'accertata carenza di personale ha comportato l'impossibilità allo svolgimento delle attività di controllo di competenza regionale, concorrendo tale inerzia alla realizzazione di fatto di atti di disposizione del patrimonio ad uso civico tali da rendere ancora più caotico lo scenario dell'esercizio di tali diritti;

considerato che:

- le poche figure altamente professionali con consolidata esperienza nella gestione delle pratiche sugli usi civici sono state gravate da ulteriori incarichi, certamente importanti, ma non rispondenti alle esigenze di urgenza e priorità che le pratiche usi civici richiedono (vedasi la situazione caotica di molti comuni che insistentemente invocano aiuti decisivi sul disbrigo delle pratiche attinenti agli usi civici);

- questa Giunta di governo ha sempre manifestato l'intenzione di distinguersi nell'amministrazione della cosa pubblica ottimizzando e valorizzando le proprie risorse disponibili con particolare riguardo tanto alla maggiore economicità quanto alla migliore qualità perseguibile nei risultati preposti;

ritenuto che:

- l'esercizio delle funzioni amministrative regionali in materia di usi civici debbano conformarsi a parametri consolidati di efficienza, efficacia ed economicità e che la competenza acquisita e la professionalità consolidata del personale dipendente nell'esercizio delle proprie funzioni, rappresentino patrimonio rispettabile e risorsa economica di questo governo, sempre attento all'uso razionale delle proprie ricchezze;

- il perpetuarsi della situazione su descritta gioverebbe solo alla prevaricazione e all'appropriazione indebita del singolo sui beni pubblici,

chiede di interrogare l'Assessore regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale unitamente alla Giunta regionale per conoscere se:

1) sia intenzione di questa Giunta rivalutare la soluzione dell'accorpamento di cui alla premessa; accorpamento non supportato da un adeguato programma di potenziamento del personale operativo, già gravato di competenze e di funzioni, ed inefficiente sul piano dei risultati concreti richiesti dall'urgenza della situazione reale;

2) sia intenzione di questa Giunta valutare una migliore ottimizzazione delle poche risorse umane disponibili impiegate nell'Ufficio regionale usi civici, tale da incrementarne l'efficienza operativa, l'efficacia dell'azione amministrativa, nonché l'economicità nella gestione delle pratiche, mettendo un freno sia agli aspetti di illegittimità venutisi a creare nel tempo, sia al notevole esborso di pubblico denaro che la situazione attuale comporta.

Cagliari, 20 aprile 2006