CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURAInterrogazione n. 441/A
INTERROGAZIONE - PISU, con richiesta di risposta scritta, sulla grave situazione creatasi, con grave danno per i pazienti assistiti, presso l'Azienda sanitaria locale (ASL) di Oristano a seguito dei mutamenti introdotti nel servizio di assistenza domiciliare integrata.
Il sottoscritto,
premesso che:
- presso la ASL di Oristano è attivo un servizio di assistenza domiciliare integrata, con l'assistenza di otto pazienti a domicilio in condizione di ventilazione controllata;
- finora, anche per riconoscimento dei familiari dei pazienti, detto servizio si è distinto per buoni risultati, con una minima quantità di ricoveri e una stabilizzazione della situazione psicofisica dei pazienti;
- per i primi sette pazienti domiciliati era prevista una modalità di assistenza infermieristica per sei ore giornaliere, mentre dal 16 gennaio scorso la ASL avrebbe deciso, improvvisamente e senza consultazione delle famiglie dei pazienti interessati, contravvenendo alle intese precedentemente assunte, di ridurre l'assistenza erogata a sole tre ore giornaliere, con l'asserita motivazione della necessità di consentire l'accesso al servizio per un nono paziente;
considerato che:
- la condizione di allettamento, di per sé già espressione di grave difficoltà personale, riveste aspetti particolarmente drammatici quando è connessa a patologie particolari, come ad esempio lesioni del midollo spinale, distrofie midollari, neoplasie o sclerosi laterali amiotrofiche (SLA) che, per sovrappiù, rendono il paziente completamente paralizzato, impedendogli ogni possibilità di comunicazione, pur mantenendo integre le facoltà mentali;
- i pazienti posti nella condizione della respirazione automatica necessitano di essere costantemente assistiti, e quelli affetti da SLA necessitano di una vigilanza costante perché non sono nella condizione di richiedere verbalmente assistenza;
- fino a non molti anni fa i pazienti in detta condizione, collegati ad un ventilatore automatico, erano costretti ad un ricovero permanente in un reparto di rianimazione, con grandi costi per le ASL ed enormi problemi psicofisici e sociali per il paziente e i familiari, mentre con il servizio di assistenza domiciliare integrata è possibile, sulla base della proposta del medico del reparto interessato ed in accordo con il medico di famiglia, i familiari ed i servizi sociali del comune di residenza, operare la domiciliazione del paziente, che può così ottenere presso la propria abitazione le medesime cure che gli verrebbero fornite in condizione di ricovero;
tenuto conto:
- della ripercussione delle iniziative adottate anche sul piano meramente occupazionale, a causa della riduzione delle prestazioni lavorative;
- che i pazienti collegati a un respiratore automatico devono comunque essere considerati soggetti a rischio, infatti in sede ospedaliera vengono ricoverati esclusivamente nei reparti di rianimazione a causa della specificità delle operazioni che devono essere effettuate (broncoaspirazione, cura della tracheostomia, PEG, ecc.) e la particolarità delle apparecchiature utilizzate;
- che, dalle notizie apparse sulla stampa, si è appreso che esponenti della direzione sanitaria dell'azienda avrebbero espresso l'impegno al reintegro dell'orario, nelle more della riorganizzazione del servizio, da adottare in accordo con i comuni interessati;
- che tuttavia quanto sopra non risulta avvenuto, ed i nuovi minori orari previsti per gli interventi assistenziali risultano tuttora in atto, con gravi disagi per le famiglie ed i pazienti, che rischiano infine nuovi ricoveri in rianimazione;
- che presumibilmente permarrebbe la difficoltà di organizzare, nonostante l'asserito impegno, una assistenza con caratteristiche ottimali, a causa della mancanza presso i comuni di fondi adeguati e di personale dotato della necessaria competenza prettamente infermieristica;
ritenuto indispensabile, tuttavia, operare in ogni caso per il miglioramento delle condizioni dell'assistenza e non per il loro peggioramento,
chiede di interrogare l'Assessore dell'igiene, sanità e assistenza sociale per conoscere:
1) se sia a conoscenza della grave situazione rappresentata;
2) quali provvedimenti intenda adottare, anche intervenendo presso la direzione della ASL di Oristano, per ottenere la pronta risoluzione della grave problematica rappresentata.
Cagliari, 1 febbraio 2006