CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURA

Interrogazione n. 427/A
 

INTERROGAZIONEMARRACINI - PITTALIS, con richiesta di risposta scritta, sulla situazione del comparto commerciale.


I sottoscritti,  

premesso che il commercio, anche in Sardegna, soffre di una situazione di crisi generale che, per il nostro territorio, è legata ad una pluralità di fattori quali:

- i limiti del nostro sistema infrastrutturale;

- la mancanza dell'estensione della continuità territoriale al trasporto merci;

- le piccole dimensioni delle imprese sarde;

- gli squilibri determinati dalla grande distribuzione;

- il calo generalizzato, anche a livello nazionale, dei consumi derivante dalla diminuzione della capacità di spendita della popolazione; 

rilevato che:

- i dati statistici indicano la presenza in Sardegna di circa 120.000 imprese produttive, di cui il 48% è costituito da aziende che svolgono attività riguardanti il commercio, il turismo e i servizi;

- dai dati della Camera di commercio di Cagliari risulta che il totale delle imprese attive esistenti in Sardegna è di 57.000, di cui 39.644 operano nel commercio (dati riguardanti il III trimestre 2003);

- la Regione Sardegna, ed in particolare l'Assessorato del turismo, artigianato e commercio, interviene per sostenere la nascita e lo sviluppo delle attività commerciali (legge regionale n. 9 del 2002); sono, inoltre, previsti contributi ai commercianti consorziati per promuovere i centri urbani (legge regionale n. 6 del 2001); vi è poi la possibilità di accedere a contributi in conto interesse in favore delle imprese commerciali associate al Consorzio fidi;

- dai dati sopra riportati si evince, altresì, che il comparto coinvolge quasi 40.000 imprese ed indirettamente interessa presumibilmente oltre 100.000 sardi; 

considerata la scarsa azione svolta dalle associazioni rappresentanti la categoria (Confcommercio e Confersercenti le più importanti) le quali, a differenza dei rappresentanti delle altre categorie lavorative, hanno svolto in questi anni, nei confronti della Regione, un'azione blanda ed episodica che non è riuscita ad imporre una accelerazione per l'applicazione della legge regionale n. 9 del 2002 che rappresenta l'unica, seppur insufficiente, risposta al comparto commerciale, in quanto il contributo massimo ottenibile per impresa è di euro 100.000 in regime di de minimis nel rispetto delle disposizioni europee;

 

considerato altresì che l'adozione della legge regionale n. 9 del 2002 ha creato negli operatori commerciali delle aspettative, e che pur essendo la normativa positiva per i principi, in quanto privilegia l'azienda piccola e media esclude le aziende della grande distribuzione, non ha trovato applicazione a causa di errori procedurali che ne hanno impedito l'attuazione;

 

appreso che:

 

- il problema è sorto col bando per il convenzionamento con un ente di credito per l'istruttoria delle pratiche, nel quale sono stati indicati requisiti che hanno consentito l'assegnazione ad un ente di credito secondario suscitando la reazione degli altri enti (Banco di Sardegna, CIS, ecc.) che ricorrendo al TAR hanno determinato l'annullamento della gara;

 

- al 2003, con vari provvedimenti gestiti dall'attuale e passata amministrazione non si è ancor oggi riusciti a fornire risposte tangibili ai richiedenti, i quali, sulla base della circolare esplicativa della fase di prima attivazione dell'Assessorato del 5 agosto 2003 prot. n. 16227 e con deliberazione della Giunta regionale del 29 luglio 2003 (n. 24/17) che recepiva tali indicazioni, stabilivano i termini entro i quali presentare le richieste di contributo (dal 10 settembre al 31 dicembre 2003) confermando che ogni investimento effettuato dopo la presentazione della richiesta, se inserito in graduatoria, sarebbe stato valido ai fini della valutazione del contributo; in tal modo molti operatori sono stati indotti ad investire confidando in una rapida applicazione dei benefici contributivi previsti dalla legge;

 

- i provvedimenti adottati attualmente si limitano alla delibera di Giunta n. 27/12 del 21 giugno 2005, nella quale vengono modificati alcuni criteri per l'istruttoria, e alla delibera di Giunta n. 30/13 dell'8 luglio 2005, che approva gli stessi in via definitiva;

 

- le richieste presentate, da fonti ufficiose, superano il numero di 10.000 a fronte di fondi stanziati in grado di soddisfarne solo 4.000;

 

- gli stanziamenti sono cosi suddivisi:

anno 2002 - euro 8.264.000 per incentivazioni alle attività commerciali e euro 2.065.000 per credito di esercizio per le attività commerciali;

anno 2003 - euro 4.648.000 per incentivazioni alle attività commerciali;

anno 2004 - euro 3.098.000 per incentivazioni alle attività commerciali,

 

chiedono di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale del turismo, artigianato e commercio per sapere:

 

1) quali siano i tempi previsti per l'avvio dell'istruttoria delle richieste e quali sono i motivi che ne hanno sinora impedito l'applicazione;

 

2) se non si ritenga che un importante comparto, come quello commerciale che coinvolge in modo diretto ed indiretto decine di migliaia di persone e che favorisce la vivibilità di molti centri urbani impedendone lo spopolamento, oltre a rappresentare un'importante risposta occupazionale, meriti un'attenzione analoga agli altri comparti produttivi;

 

3) se non si ritenga opportuno, per fronteggiare la grave crisi che coinvolge le piccole e medie imprese commerciali, individuare nella prossima programmazione finanziaria nuove risorse economiche che favoriscano il loro rilancio.

 

 

Cagliari, 25 gennaio 2006