CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURAInterrogazione n. 392/A
INTERROGAZIONE DEDONI, con richiesta di risposta scritta, sull'istituzione delle zone franche in Sardegna e, in particolare, sulla zona franca di Oristano.
Il sottoscritto,
premesso che la Sardegna vive una situazione di crisi economico-sociale che non trova sbocchi positivi e anzi le politiche attuate sinora hanno in qualche maniera aumentato il disagio sociale con innumerevoli disoccupati;
atteso che il giusto conflitto di interessi posto in campo dalla Regione Sardegna nei confronti dello Stato centrale per recuperare le finanze garantite dalla vigente legislazione anche di livello costituzionale va perseguito, ma bisogna altresì porre in campo altre iniziative che possano garantire sbocchi occupazionali e sviluppo per la nostra Isola;
accertato che, con il decreto legislativo 10 marzo 1998, n. 75, venivano individuate le zone franche della Sardegna "nei porti di Cagliari, Olbia, Oristano, Porto Torres, Portovesme e Arbatax e in altri porti e aree industriali ad essi funzionalmente collegate o collegabili";
constatato che il suindicato decreto prevede, al comma 2, che "La delimitazione territoriale delle zone franche e la determinazione di ogni altra disposizione necessaria per la loro operatività viene effettuata, su proposta della Regione, con separati decreti del Presidente del Consiglio dei ministri";
evidenziato che il Consiglio regionale della Sardegna, in data 18 settembre 1997, ha approvato un ordine del giorno che, fra l'altro, impegnava la Giunta regionale a presentare al Consiglio, entro il 31 ottobre 1997, una proposta di delimitazione delle zone franche individuate nella norma di attuazione al fine di acquisire il parere delle competenti Commissioni e a formulare, entro il 31 dicembre 1997, al Presidente del Consiglio dei ministri la proposta di cui al comma 2 della norma di attuazione;
preso atto che, malgrado la difficilissima situazione economica e sociale attraversata dalla Sardegna, nessuna Giunta regionale, compresa la Giunta Soru, ha, in seguito, provveduto a formulare la proposta di delimitazione delle zone franche individuate nei porti sardi elencati con precisione nel decreto legislativo;
considerato, altresì, che l'attuazione delle zone franche in tutta la Sardegna rappresenterebbe una prospettiva di sviluppo e di apertura della nostra economia ai mercati internazionali basata sull'attrazione di capitali e imprese esterne alla Sardegna, di opportunità per l'imprenditoria isolana e occasione per la creazione di posti di lavoro, usufruendo delle franchigie doganali e, soprattutto, della fiscalità di vantaggio tipica delle zone franche moderne, in particolare per una zona fra le meno sviluppate qual è la Provincia di Oristano;
sottolineato che il decreto legislativo, oltre ai porti elencati come sedi di zona franca, estende tale opportunità anche ad altri porti e aree industriali a essi funzionalmente collegabili e ritenendo che tale attuazione sia essenziale e che i ritardi abbiano già causato gravi danni alla Sardegna e in particolare alla Provincia di Oristano,
chiede di interrogare il Presidente della Regione per sapere quali eventuali attività sulla tematica siano in corso, al fine di inviare, senza indugio, alla Presidenza del Consiglio dei ministri la proposta di delimitazione delle zone franche, e, in particolare, di quella di Oristano con le collegabili aree industriali indispensabili a una sua operatività produttiva e commerciale, comprendendo in una visione moderna e innovativa l'aeroporto di Fenosu e apposite aree adiacenti.
Cagliari, 25 novembre 2005