CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURA

Interrogazione n. 365/A


INTERROGAZIONE ATZERI, con richiesta di risposta scritta, sulla convenzione tra la Regione Sardegna e la Regione Piemonte sul rafforzamento del sistema delle emergenze sanitarie.


Il sottoscritto,

premesso che con deliberazione della Giunta regionale n. 48/2 del 12 ottobre 2005, su proposta dell'Assessore dell'igiene e sanità e assistenza sociale, si è ritenuto necessario stipulare una convenzione tra la nostra Regione e la Regione Piemonte per la condivisione di strategie e programmi in tema di emergenze sanitarie;

ritenuto che in una materia di tale importanza e centralità strategica occorra una approfondita disamina della realtà locale, con particolare riferimento alla consultazione delle parti sociali e degli operatori del settore;

considerato che per stipulare una convenzione impegnativa sul piano finanziario occorre stabilire e provare con dati certi e inconfutabili che la Regione Sardegna non ha i mezzi né le professionalità necessarie per gestire autonomamente il sistema delle emergenze sanitari

rilevato che nella delibera in questione è assente qualsiasi analisi obiettiva orientata a dimostrare l'assoluta necessità di stipulare una convenzione, in particolare con la Regione Piemonte

tenuto conto che, in ogni caso, una convenzione deve obbligatoriamente contenere rilievi analitici in rapporto ai costi, ai tempi e alle modalità con cui sono regolate le forme di collaborazione tra regioni;

accertato invece che all'articolo 2 della predetta convenzione è stabilito che le parti definiscano ex post "un programma operativo in cui saranno indicati i tempi e le modalità della collaborazione per la realizzazione delle iniziative, stabilendo gli impegni rispettivi" e che pertanto tale dizione si configura come una cambiale in bianco priva di contenuti operativi;

preso atto che non risulta siano stati consultati i rappresentanti regionali delle organizzazioni di volontariato che gestiscono sul territorio,e che, se ciò corrispondesse al vero, si tratterebbe di un grave atto di prevaricazione e di esautoramento delle realtà locali, oltre che un atto di arroganza politica;

considerato, altresì che non si comprende come mai la Regione Sardegna debba necessariamente stipulare una convenzione con la Regione Piemonte in quanto le due rispettive realtà differiscono sensibilmente, e in particolare se il Piemonte organizza il servizio delle emergenze sanitarie attraverso poche associazioni concentrate nei grandi centri urbani, mentre il restante del territorio è presidiato da cinque postazioni di elisoccorso, in Sardegna, al contrario, i progetti coinvolgono soprattutto le coste, mentre le criticità riguardano semmai i tempi lunghi degli interventi nelle zone interne;

ritenuto perciò che non si comprende quale tipo di illuminato contributo può offrire il Piemonte in relazione alla assai differente situazione isolana e che semmai altre regioni sarebbero state eventualmente assai più candidabili per stipulare una convenzione con la Regione Sardegna,

chiede di interrogare l'Assessore dell'igiene, sanità e assistenza sociale per sapere:
1) in base a quali criteri è stato deciso che la Regione Sardegna deve stipulare una convenzione con la Regione Piemonte piuttosto che con altre regioni che presentano effettive analogie con la realtà isolana;

2) per quali ragioni sono stati consultati solo i rappresentanti dei coordinamenti nazionali i quali in Sardegna hanno una quota di rappresentatività non superiore al 20%;

3) quali fondamentali ragioni supportino la necessità di attivare processi di formazione diretti al personale isolano e in particolare quali modalità e costi siano previsti in merito;

4) per quali motivi siano state di fatto sconfessate le professionalità locali con particolare riferimento alla loro capacità di attivare adeguati percorsi formativi;

5) se non ritenga assolutamente incongruo che in una convenzione triennale così strutturata e impegnativa sia assente l'impegno di spesa e se, in particolare, ritenga corretto e trasparente l'articolo 2, che rimanda ad un momento successivo, altrettanto indeterminato, tempi, modalità e criteri per regolare i rapporti interregionali;

6) se infine non ritenga, al di là delle questioni di merito, che in una fase politica orientata al contenimento dei costi, alla razionalizzazione e alla trasparenza degli atti amministrativi, una convenzione siffatta, priva di analiticità e indeterminata nei tempi di realizzazione e nell'impegno di spesa, contrasti con tali princìpi.

Cagliari, 20 ottobre 2005