CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURAInterrogazione n. 350/A
INTERROGAZIONE DEDONI, con richiesta di risposta scritta, sul trasferimento dei beni e del personale degli Uffici del lavoro dallo Stato alle province.
Il sottoscritto,
premesso che lo Stato, con il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 20 luglio 2004 ha indicato le modalità per il trasferimento alla Regione Sardegna dei beni e delle risorse umane relative alle nuove competenze in materia di collocamento;
visto che il Ministero del lavoro con decreti del 10 giugno 2005 pubblicati sulle Gazzette ufficiali del
5 e 6 settembre 2005, ha individuato il personale da trasferire alla Regione con decorrenza 1° ottobre 2005;
considerato che la Regione Sardegna con la determinazione della direzione generale dell'organizzazione e del personale n. 1017 del 27 settembre 2005, ha provveduto a trasferire alle province il personale per l'esercizio delle funzioni delegate e ha chiaramente indicato che il trattamento economico degli ex statali dovrà essere corrisposto dallo Stato fino al 31 dicembre 2005;
constatato che la procedura indicata alcuni mesi fa è stata attivata e resa operativa soltanto in quest'ultima settimana, con conseguenti disagi all'utenza che si protrarranno per alcuni mesi poiché non è stata ancora esitata la norma regionale che riforma i servizi all'impiego e dà piena efficacia alla delega delle province;
avendo appreso che la citata determinazione n. 1017 non avrebbe soddisfatto appieno le amministrazioni provinciali in merito alla gestione del personale acquisito e dei beni transitati in competenza, per cui si è realizzato un provvisorio protocollo fra l'Assessorato regionale del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale e le province in attesa della definitiva articolazione di legge;
evidenziato che tra gli utenti del servizio per l'impiego risultano esservi le categorie più deboli della società, tra cui i giovani uomini e donne in cerca di prima occupazione, ultraquarantenni espulsi dal sistema della produzione con gravi difficoltà nell'inserimento lavorativo e che inoltre si sottolinea la numerosa presenza di disabili che, come previsto dalla legge n. 68 del 1999, dovrebbero trovare piena disponibilità e competenza nella intermediazione con le imprese;
considerato, inoltre, che gli uffici pare siano attualmente chiusi al pubblico con tutti i disagi che ciò comporta per la già scarsa presenza di possibilità di inserimento lavorativo nella nostra Isola tormentata da una crisi sociale ed economica fra le più acute che si sono concretizzate;
accertato che ulteriori disagi si vivono nelle neo province regionali ed in particolare in quelle parti di territorio transitate da una provincia all'altra, come per esempio Laconi e ancora più marcatamente Bosa e la Planargia ove, anziché creare i presupposti per la costituzione di una SCICA, sono stati assegnati alla provincia di Nuoro anche quei dipendenti residenti a Bosa ed in servizio presso quella sezione del lavoro;
tenuto conto che è pur vero che gli operatori hanno trenta giorni di tempo per chiedere il transito da una provincia all'altra, ma ciò potrebbe penalizzare ancora di più territori e strutture che hanno necessità urgente di essere attivate per garantire un servizio indispensabile nella intermediazione fra domanda ed offerta nel mercato del lavoro,
chiede di interrogare il Presidente della Regione, l'Assessore regionale degli affari generali, personale e riforma della Regione e l'Assessore regionale del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale per sapere:
1) se siano a conoscenza della situazione venutasi a creare nell'attuazione delle procedure di trasferimento di beni e di personale dallo Stato alle amministrazioni provinciali;
2) se non ritengano urgente ed opportuno, oltre che necessario, richiedere una corsia preferenziale per l'approvazione della legge di riforma dei servizi per l'impiego e nel contempo porre in essere ogni utile azione, in sintonia con le amministrazioni provinciali per rendere gli uffici immediatamente operativi evitando, o limitando comunque al minimo, i disagi per gli utenti ed in particolare, per coloro che necessitano di maggiore tutela ed attenzione come i diversamente abili.
Cagliari, 7 ottobre 2005