CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURAInterrogazione n. 309/A
INTERROGAZIONE CALIGARIS - COCCO - SERRA - ATZERI, con richiesta di risposta scritta, sul ruolo e la funzione dell'Ufficio della consigliera e del consigliere di parità.
I sottoscritti,
visto il decreto legislativo 23 maggio 2000, n. 196, che disciplina l'attività delle consigliere e dei consiglieri di parità e detta disposizioni in materia di azioni positive al fine di rafforzare gli strumenti volti a promuovere l'occupazione femminile, nonché a prevenire e contrastare le discriminazioni di genere nei luoghi di lavoro;
venuti a conoscenza della stipula della convenzione tra il Ministero del lavoro e delle politiche sociali e l'Assessorato del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale della Regione autonoma della Sardegna;
premesso che:
- al centro dell'attività degli uffici regionali e provinciali di parità stanno la lotta alle discriminazioni nei luoghi di lavoro e la promozione delle pari opportunità per le lavoratrici e i lavoratori;
- l'esercizio della funzione prevede il controllo sull'accesso al lavoro, sull'assegnazione di mansioni e qualifiche, sui regimi retributivi, su licenziamenti e trasferimenti nonché sulle progressioni di carriera dei lavoratori e delle lavoratrici;
- la consigliera di parità ha anche una funzione di informazione e consulenza sulle pari opportunità e promuove la coerenza delle leggi e della programmazione delle politiche di sviluppo territoriale rispetto agli indirizzi comunitari, nazionali e regionali in materia di pari opportunità;
considerato che:
- le consigliere e i consiglieri di parità sono pubblici ufficiali e hanno l'obbligo di segnalare all'autorità giudiziaria i reati di cui vengono a conoscenza;
- hanno facoltà di agire in giudizio sia nei procedimenti promossi davanti al Pretore in funzione di Giudice del lavoro che davanti al Tribunale amministrativo regionale;
- possono altresì promuovere il tentativo di conciliazione tra le parti;
sottolineato che:
- nonostante i progressi, le donne continuano a rappresentare una forza lavoro debole;
- si manifestano, anche in Sardegna, costanti segnali di una progressiva limitazione dell'ingresso della componente femminile della società nella vita produttiva garantita;
- i "contratti di inserimento" individuati dal Governo nazionale per incrementare l'occupazione introducendo il differenziale retributivo si sono configurati come vere e proprie "gabbie salariali di genere" in violazione del principio costituzionale della parità tra uomini e donne, avvalorando l'idea di una minore qualità del lavoro femminile;
- tra gli impegni assunti dalla coalizione "Sardegna Insieme" spiccano le politiche di sostegno delle pari opportunità tra uomini e donne,
chiedono di interrogare l'Assessore regionale del lavoro per sapere:
1) se non ritenga opportuno potenziare l'Ufficio della consigliera di parità regionale in modo da adeguarlo alle numerose e impegnative funzioni cui è chiamato dalla normativa;
2) quali iniziative intenda assumere per far conoscere capillarmente ai cittadini e alle cittadine il ruolo e la funzione della consigliera di parità regionale, l'organizzazione dell'ufficio, le iniziative svolte e quanto necessario per rendere incisivo l'operato dell'istituzione;
3) se reputi opportuno promuovere una giornata di studio sulla attualità e le prospettive della consigliera di parità anche alla luce della riorganizzazione dei servizi per l'impiego;
4) se abbia valutato l'opportunità di coinvolgere gli Assessorati regionali e i responsabili degli uffici della pubblica amministrazione e degli enti strumentali per una fattiva collaborazione con la consigliera di parità.
Cagliari, 5 settembre 2005