CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURAInterrogazione n. 285/A
INTERROGAZIONE URAS - DAVOLI - LICHERI - FADDA Giuseppe - LANZI - PISU, con richiesta di risposta scritta, sulla situazione delle aziende agricole che versano in situazioni debitorie pesantissime e sono oggetto di provvedimenti giudiziari, con particolare riguardo alle aziende serricole di Decimoputzu.
I sottoscritti,
premesso che:
- si registra un progressivo aggravarsi della crisi del settore agricolo e zootecnico sardo, in relazione alla situazione economico-finanziaria complessiva delle aziende, dovuta non solo a oggettive difficoltà di mercato ma, anche, a causa di ricorrenti eventi calamitosi, siccitosi e di fitopatologie e di epizoozie;
- in particolare molte di tali aziende (nella sola provincia di Cagliari sono oltre un migliaio, molte delle quali in agro di Decimoputzu e regionalmente risultano circa 5.000) versano in situazioni debitorie pesantissime e sono oggetto di provvedimenti giudiziari;
- gli agricoltori e gli allevatori e le loro famiglie non potranno sopportare la prospettiva drammatica della perdita del fondo, del lavoro e conseguentemente di ogni possibilità di sostentamento, senza che si determini un diffuso disastro economico e sociale;
- sono stati eseguiti diversi provvedimenti di sequestro, e si è provveduto in molti casi alla messa in vendita dei fondi e delle abitazioni ad essi connesse con aste giudiziarie, anche per cifre irrisorie, causando danni gravi al settore agricolo e al bilancio alla Regione, in molte circostanze garante dei crediti ricevuti in forza di leggi regionali (successivamente dichiarate illegittime dall'Unione Eeropea);
- sono in fase di esecuzione i provvedimenti di sfratto conseguenti agli atti di vendita predetti, gettando così nella disperazione intere famiglie,
chiedono di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore dell'agricoltura e riforma agro-pastorale per conoscere:
1) se corrisponda al vero che stiano per essere vendute e siano già state vendute all'asta aziende agricole in condizioni di indebitamento, per pochi migliaia di euro, aldilà del loro effettivo valore;
2) se siano in corso sfratti nei confronti degli agricoltori e delle loro famiglie, dai fondi in possesso, con l'intervento della forza pubblica (come pare stia succedendo anche in data odierna a Decimoputzu);
3) se tali eventi abbiano come conseguenze anche la perdita di ingenti risorse regionali, a causa della escussione delle garanzie fideiussorie da parte degli Istituti di credito gestori dei fondi d'intervento delle leggi regionali d'aiuto in materia agricola;
4) se non sia trascorso troppo tempo, e inutilmente, per garantire un adeguato sostegno al settore e piani di rientro sostenibili che salvino aziende, e diano condizioni accettabili di vita agli agricoltori e ai loro familiari.
Cagliari, 28 luglio 2005