CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURA

Interrogazione n. 277/A

INTERROGAZIONE DEDONI - BIANCAREDDU, con richiesta di risposta scritta, sulla grave situazione economica del CRS4.


I sottoscritti,

premesso che l'8 luglio 2005 il consigliere Dedoni ha chiesto al Presidente della Regione di sospendere ogni operazione di trasformazione societaria del CRS4, in attesa di affrontare il tema nella sede opportuna quale è il Consiglio regionale, al fine di evitare la fuga di importanti aziende industriali internazionali come la IBM, la IS Microelectronics, Tiscali e Saras dalla compagine sociale;

avendo appreso che, nonostante ciò, l'assemblea dei soci, con la maggioranza posseduta dal Consorzio 21, ha abbattuto e ricostituito il capitale sociale, trasformando il CRS4 da società consortile mista pubblico-privata in un ennesimo carrozzone pubblico;

sottolineato che la insistenza nel richiedere chiarimenti nasce dal fatto che, nulla togliendo a tutte le realtà piccole o medie che si sono insediate nel parco scientifico Polaris, già definito da lei stesso "un'operazione immobiliare", era giustificata da due importanti presenze di fama internazionale il professor Rubbia ed il professor Gessa;

considerato che:

- la recente estromissione del professor Gessa dalle attività di neuroscienze aveva destato preoccupazione sul successo di quella filiera di ricerca applicata "made in Sardinia" e le attuali notizie sulla crisi del CRS4 hanno ancora di più rafforzato gli interrogativi sulla critica situazione generale del parco scientifico della Sardegna Polaris e sulla gestione dell'attività da parte del Consorzio 21, il quale, come appare ormai evidente, necessita di un approfondito dibattito pubblico con il coinvolgimento di tutte le parti sociali interessate;

- i ritardi cronici con cui sono stati sempre conferiti i contributi pubblici al CRS4, mediamente pari al cinquanta per cento delle entrate e la dichiarata impossibilità di finanziare con capitale pubblico il consorzio con i privati in quanto farebbe scattare il veto dell'EU agli aiuti di Stato all'impresa, sarebbero state le argomentazioni che hanno portato a considerare bruciato l'intero capitale sociale del CRS4, pari ad oltre 6 miliardi di vecchie lire, ed a ricostituirlo con risorse interamente pubbliche fornite dalla Regione tramite il Consorzio 21;

evidenziato che:

- le motivazioni su esposte, discutibili ma contenenti un fondo di verità, non cancellano il gravissimo fallimento di una delle principali missioni del CRS4, cioè attrarre medie e grandi imprese industriali in Sardegna, in quanto l'IBM e la IS Microelectronic sono andate via dall'isola sia per quanto riguarda la ricerca, sia di avvio di attività industriali ad essa legate; anche Tiscali si è defilata e la Saras si è rinchiusa in attività di ricerca del gruppo;

- la fuga di così importanti soci fondatori del CRS4 sorprende in quanto dalla sua nascita ha contribuito alla crescita di nuove attività nell'ICT in Sardegna, ricevendo dalla Regione oltre 150 miliardi di vecchie lire, delle quali parrebbe che circa 30 miliardi di vecchie lire sarebbero state versate alla IBM per acquisti di macchinari e servizi senza che la stessa multinazionale abbia, come pattuito, conferito al CRS4 commesse di ricerca, né abbia concorso a realizzare in Sardegna e nel Parco scientifico alcuna attività di ricaduta. Sarebbe opportuno pertanto accertare se nella gestione del CRS4 sia configurabile  un discutibile trasferimento di rilevanti risorse aziendali ad un socio e se tale operazione finanziaria sia sta una concausa del recentissimo abbattimento del capitale sociale insieme ad una discutibile amministrazione e soprattutto un mancato controllo regionale;

tenuto conto che la IS Microelectronic, importantissima società internazionale, avrebbe coinvolto il CRS4, il Consorzio 21 e la società sarda Techso, nel progetto Camaleonte (oltre 50 valenti ricercatori sardi) e avrebbe assorbito in esso oltre 20 miliardi di vecchie lire dei sardi, ma con un complessivo esito nefasto in quanto la IS Microelectronics, dopo aver concluso positivamente il progetto, ha abbandonato la Sardegna, trasferito i ricercatori a Catania e mai pagato alla Regione sarda le royalties dovute per contratto e relative all'impiego industriale del prodotto realizzato, con conseguente fallimento della Techso, una dei fiori all'occhiello tra le PMI sarde, con la messa sul lastrico di numerosissimi lavoratori e ricercatori e con l'apertura di un contenzioso che sembrerebbe debba ancora essere risolto dal tribunale fallimentare;

ritenuto che la questione andrebbe meglio approfondita, nelle evidenti responsabilità politiche, anche per accertare se le mancate royalties possano prefigurare carenze sul controllo del buon fine degli investimenti regionali ed un danno erariale,

chiedono di interrogare il Presidente della Regione per sapere:

1) se corrisponda al vero che la perdita del capitale sociale del Crs4 possa essere dovuta anche a discutibili utilizzi dello stesso e dei finanziamenti pubblici, ed in particolare di uno specifico  aumento di capitale sociale di 1.500 milioni di vecchie lire, sottoscritto dalla Regione Sardegna attraverso il Consorzio 21 destinato allo sviluppo di prodotti innovativi e del quale se ne sono perse le tracce;

2) siano stati impiegati come i 1.500 milioni di vecchie lire, se è vero che siano stati bruciati in una opinabile operazione industriale tendente a produrre un gioco elettronico che non ha avuto buon esito e, soprattutto, se l'investimento sia stato monitorato e validato nei risultati attesi,  per controllare il buon fine dell'investimento di una così rilevante somma di denaro pubblico;

3) se corrisponda al vero che il CRS4 avrebbe investito e perso oltre 500 milioni di vecchie lire nel capitale sociale di una società spagnola, la LAESA, specializzata in attività  legate alla ricerca nucleare e volta in particolare alla nascita in Spagna di una centrale nucleare per il trattamento delle scorie atomiche;

4) se non sia il caso di avviare un'indagine seria e puntuale per pervenire ad una risposta adeguata, che individui le eventuali responsabilità politiche, gestionali e di controllo, stante  il mistero su attività sconosciute al Consiglio regionale, all'opinione pubblica ed alle parti sociali, condotte con capitale pubblico sardo paradossalmente investito all'estero e bruciato dal fallimento dovuto a importanti critiche sulla bontà scientifica dell'operazione e dalla sollevazione dell'ambientalismo spagnolo, come riportato dalla stampa iberica, che ha rifiutato il progetto nuclearista condannandolo al fallimento;

5) se risponda a verità che il Comitato tecnico scientifico del CRS4 sia stato cancellato dallo statuto e quali azioni la Giunta intenda attuare per ripristinare un organismo indispensabile per la validazione scientifica in ogni serio centro di ricerca e sopratutto ora che il CRS4 inopinatamente è divenuto pubblico ed esclusivamente regionale.

Cagliari, 21 luglio 2005