CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURA

Interrogazione n. 275/A

INTERROGAZIONE CASSANO, con richiesta di risposta scritta, su disfunzioni e ritardi nei lavori della Telecom Italia in Sardegna.


Il sottoscritto,

premesso che la tendenza del legislatore a livello nazionale e regionale è quella di decentrare le varie competenze così come prevede il Titolo V della Costituzione;

preso atto che la Telecom Italia evidentemente non conosce e quindi non rispetta determinate regole;

avendo appreso che per ogni e qualsiasi intervento, anche quello più banale, le sedi periferiche di Telecom sparse in tutto il territorio sardo non possono agire se prima non arriva il nulla osta romano;

visto che questo stato di cose impedisce non solo al semplice cittadino ma anche ad enti e amministrazioni pubbliche (comuni) di realizzare nel tempo previsto gli interventi sul patrimonio pubblico e privato;

considerato che non vi è struttura pubblica o privata in Sardegna che non sia interessata da attraversamento telefonico della Telecom sul proprio stabile senza avere un euro di indennizzo; 

appurato che la Telecom Italia che beneficia di questi servizi a spese dell'intera comunità sarda non usa altrettanto rispetto e tanto meno attenzione, basti pensare che per la Sardegna non esiste alcun riferimento se non quello "romano" e quando uno chiede spiegazioni è come se dovesse cercare un ago non in un pagliaio ma nell'oceano;

dal momento che la Sardegna non può e non deve subire questa ulteriore beffa, oltre alle altre continue ingiustizie che già patisce per l'accentramento statale di settori che sono invece di competenza strettamente regionale,

chiede di interrogare il Presidente della Regione per sapere:

1) se sia a conoscenza del fatto che un sardo che intende risanare o restaurare la propria casa, qualora essa sia attraversata da un cavo telefonico, per avere la necessaria autorizzazione deve attendere diversi mesi;

2) se non ritenga di dover avanzare nelle sedi ministeriali competenti la richiesta affinché la Sardegna abbia in questo settore la sua legittima autonomia da Roma;

3) se non ritenga di dover attivare tutte le procedure affinché in tutte le otto province le sedi Telecom esistenti possano operare senza dover aspettare il nulla osta da Roma, almeno per gli interventi ordinari, in quanto i ritardi nell'operato della società telefonica ricadano sullo sviluppo economico dell'Isola, che già paga per carenze infrastrutturali in molti altri settori.

Cagliari, 21 luglio 2005