CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURAInterrogazione n. 232/A
INTERROGAZIONE CAPPAI, con richiesta di risposta scritta, sulla distribuzione diretta nella provincia di Oristano degli ausili per incontinenti.
Il sottoscritto,
premesso che la distribuzione degli ausili per incontinenti direttamente nel domicilio dei pazienti effettuata dalla ASL di Oristano ha causato aspre proteste da parte dei pazienti che si vedono violati del diritto alla privacy, in quanto costretti sia pure indirettamente, a rendere nota la propria patologia, lesi della facoltà di scelta della marca dell'ausilio e penalizzati dai disagi dovuti ai frequenti ritardi nella consegna degli ausili;
considerato che il non gradimento di tale servizio dei pazienti è sfociato in diverse azioni di protesta attraverso l'invio da parte di numerosi cittadini di lettere di raccomandata indirizzate alla ASL e al tribunale per i diritti del malato (per circa 250 ricorrenti l'udienza è fissata per il 12 giugno 2005) per poi manifestare presso i locali della ASL n. 5 di Oristano sia per le modalità di servizio imposto che per la evidentissima scarsa qualità degli ausili consegnati;
rilevato che l'argomento è già stato oggetto di interrogazioni consiliari sia nella passata legislatura che agli esordi della legislatura in corso;
appreso che recentemente l'ASL n. 5 di Oristano, ritenendo "atti intimidatori" le proteste dei pazienti ha comunicato che: "prendendo atto della rinuncia" da parte di questi ultimi "ad usufruire del servizio consegna a domicilio degli ausili", la ditta incaricata "cesserà immediatamente l'espletamento del servizio a favore degli interessati con contestuale cancellazione e distruzione dei dati personali", specificando, altresì, che continuerà a fornire gli ausili solo tramite la ditta incaricata "e non concederà alcuna autorizzazione secondo modalità diverse da quelle attualmente in essere",
chiede di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore regionale dell'igiene, sanità e assistenza sociale per sapere:
1) se siano a conoscenza della situazione sopra descritta;
2) se ritengano giusta e lecita la procedura posta in essere dalla ASL n. 5 in considerazione dei gravi e umilianti disagi che in questo modo vengono inflitti ai pazienti, già provati dalla sofferenza che questo tipo di patologie comporta;
3) se intendano intervenire tempestivamente a tutela dei diritti degli anziani.
Cagliari, 8 giugno 2005