CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURAInterrogazione n. 200/A
INTERROGAZIONE FLORIS Vincenzo, con richiesta di risposta scritta, sulle modalità per la verifica del diritto alla pensione di invalidità civile e di guerra nella provincia di Nuoro.
Il sottoscritto,
premesso che:
- con le Leggi n. 381 del 1970, n. 382 del 1970, n. 118 del 1971 e n. 18 del 1980 l'accertamento delle invalidità civili, minorazioni visive, sordomutismo, veniva esercitato da apposite commissioni presso l'ufficio del medico provinciale su designazione dello stesso e sottoposte a decreto prefettizio;
- la Legge n. 833 del 1978 affidava alle Regioni il compito di stabilire norme per l'esercizio delle funzioni in materia di igiene e sanità pubblica, ivi comprese le funzioni esercitate dagli uffici dei medici provinciali e il successivo trasferimento di queste competenze alle costituende ASL;
- ciò è stato possibile in tutte le regioni d'Italia meno che in Sardegna e questo ha determinato gravi ritardi nel riconoscimento dell'invalidità ai residenti in Sardegna rispetto a quelli del continente, tanto preoccupanti da portare alla costituzione delle sottocommissioni dipendenti dal medico provinciale presso le ASL;
sottolineato che:
- con l'entrata in vigore della Legge n. 291 del 1988 che assegnava l'accertamento delle invalidità alle commissioni mediche militari istituite in ogni capoluogo di provincia, il riconoscimento dello stato invalidante subiva ulteriori ritardi lasciando nella nostra regione circa centomila pratiche inevase;
- con la Legge n. 295 del 1990 veniva riassegnato alle ASL l'accertamento delle invalidità, lasciando alle commissioni mediche periferiche per le pensioni di guerra e invalidità civile le funzioni di supervisione sui verbali di visita delle commissioni mediche ASL;
- l'iter amministrativo veniva istruito dalle competenti Prefetture le quali erogavano direttamente le prestazioni;
- successivamente l'erogazione delle prestazioni è passata all'INPS, mentre l'istruzione delle pratiche è passata alla Regione che in data 28 febbraio 2005 ha stipulato una nuova convenzione con l'Istituto per le pensioni di invalidità civile;
- questo stato delle cose sta determinando, in particolare nella provincia di Nuoro, ritardi di circa dodici-quindici mesi per la definizione e la liquidazione delle pratiche, salvo che i destinatari si trovino in stato di imminente pericolo di vita o continuamente allettati;
rilevato che ai titolari di pensione di invalidità civile, minorazioni visive, sordomutismo o di assegno di accompagnamento chiamati per la prescritta periodica visita di controllo, viene automaticamente sospesa l'erogazione fino alla conclusione dell'iter di accertamento, che dura generalmente numerosi mesi;
evidenziato che durante questi periodi i pensionati invalidi, compresi quelli che necessitano di un accompagnamento, non possono disporre di alcuna risorsa economica e sono costretti a rinunciare all'assistenza o a ricorrere al sostegno di familiari o di conoscenti;
rimarcata la gravità di una tale situazione che colpisce molti malati terminali, soggetti diabetici amputati degli arti, e che porta alla luce una incapacità di valutazione delle situazioni e una discutibile procedura che penalizza le fasce più deboli che necessitano di continua assistenza,
chiede di interrogare l'Assessore regionale dell'igiene, sanità e assistenza sociale per sapere quali atti abbia assunto o intenda assumere per garantire ai titolari di pensione di invalidità o di assegno di accompagnamento il diritto alla continuità della erogazione attraverso modalità che tengano conto delle diverse situazioni e patologie onde evitare che possano trascorrere tempi troppo lunghi che negherebbero un vitale sostegno a persone in stato di estremo fabbisogno economico e di assistenza.
Cagliari, 7 aprile 2005