CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURAInterrogazione n. 195/A
INTERROGAZIONE CALIGARIS, con richiesta di risposta scritta, sulla vicenda delle quote azionarie della ex Banca Popolare di Sassari.
Il sottoscritto,
premesso che:
- sedicimila risparmiatori, azionisti dell'ex Banca Popolare di Sassari, dal 1993, anno in cui la società cooperativa divenne Banca di Sassari con l'incorporazione da parte del Banco di Sardegna, attendono giustizia per il grave danno patrimoniale subìto;
- in occasione della fusione avvenuta dodici anni fa, con il consenso della Banca d'Italia, nonostante il parere contrario della Commissione Antitrust, il Banco di Sardegna assicurò un concambio di 17.800 lire per ciascuna quota, una cifra che seppure inferiore a quella dell'acquisto delle azioni (sul mercato da 21.000 a 27.000 lire) avrebbe rappresentato, per gli azionisti, titolari attualmente di oltre l'11% del capitale sociale, un'opportunità per contenere la perdita;
- il Banco di Sardegna non ha a tutt'oggi mantenuto l'impegno di risarcire gli azionisti così come aveva promesso formalmente all'atto dell'operazione di fusione;
rilevato che l'incorporazione generò numerose contestazioni per anomalie e irregolarità, sfociate in diverse vicende giudiziarie con sentenze, condanne e decreti del Tribunale di Sassari;
sottolineato che:
- attualmente le azioni di risparmio dell'ex Popolare non possono essere collocate sul mercato, non danno dividendi e la Banca di Sassari non le accetta neppure a garanzia di affidamenti;
- un migliaio di detentori di titoli hanno intrapreso una causa per danni affidando al legale anche il mandato per una transazione;
ricordato l'impegno della Regione Sardegna che al momento dell'operazione finanziaria diede l'assenso, a condizione del rispetto dei diritti e degli interessi sostanziali dei soci risparmiatori;
ritenuto che sia giunto il momento di cancellare questa ingiustizia con un'uniziativa che restituisca, almeno in parte, fiducia ai risparmiatori,
chiede di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore della programmazione, bilancio, credito e assetto del territorio per sapere se, in considerazione dei rapporti dell'amministrazione con i due istituti di credito, non ritengano opportuno un deciso intervento nei confronti del Banco di Sardegna e della Banca di Sassari, affinché sia stabilito un equo prezzo delle azioni, utile per procedere ad una transazione che possa garantire almeno un congruo recupero del costo originario e al tempo stesso tutelare il ruolo e la presenza nel sistema creditizio della Banca di Sassari. La soluzione positiva di questa annosa "vertenza" sarebbe l'occasione per dare soddisfazione a cittadini che avevano riposto fiducia nell'azionariato creditizio contribuendo in modo concreto a sostenere un istituto di credito interamente sardo. La vicenda dell'ex Banca Popolare di Sassari per l'impatto sociale e il numero di piccoli risparmiatori coinvolti ha assunto i contorni di uno "scempio" paragonabile alle perdite subìte dai risparmiatori in possesso di bond argentini e/o delle obbligazioni Parmalat e Cirio.
Cagliari, 29 marzo 2005