CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURAInterrogazione n. 189/A
INTERROGAZIONE CAPELLI, con richiesta di risposta scritta, sulla interpretazione da parte dell'Amministrazione provinciale di Nuoro e della Regione Sardegna delle norme contenute nella Legge n. 482 del 1999 e nella legge regionale n. 26 del 1997 a tutela della lingua e cultura sarda.
Il sottoscritto,
premesso che negli ultimi mesi i quotidiani regionali hanno dato ampio spazio al dibattito intorno a "sa limba", alla cultura e alla identità;
visto il dibattito sviluppatosi principalmente sugli effetti della Legge n. 482 del 1999 e della legge regionale n. 26 del 1997 che, allo stato attuale, non sembrano tutelare né la lingua né coloro che hanno speso energie e denaro per conseguire titoli accademici qualificanti per l'esercizio della tutela;
rilevato che, in particolare, la legge regionale n. 26 del 1997 finanzia progetti rivolti alle scuole che spesso implodono per fatiscenza gestionale determinata da una estrema discrezionalità delle scuole sulla nomina di esperti esterni, dalla mancanza di tutor esperti che affianchino i docenti, dalla incapacità di spendita dei fondi erogati dalla Regione che spesso restano per anni congelati nel fondo di istituto con una inevitabile incontrollata ricaduta culturale sugli studenti-utenti dei progetti;
considerato che la Regione nel contempo continua a finanziare lautamente iniziative di tutela nonché le Università per la formazione di esperti di limba che non utilizza, in quanto la materia non è disciplinata, non esistendo al momento una lingua unitaria che può nascere solo attraverso processi di evoluzione linguistica e di una politica di tutela, come dispone la stessa legge regionale n. 26 del 1997, che permetta di preservare il vernacolo attraverso una istituzionalizzazione dell'insegnamento capillare del sardo,
preso atto della particolare situazione verificatasi nella provincia di Nuoro, dove gli amministratori, nel dare applicazione alla legge, sembrano aver scelto invece di stravolgere il senso e l'efficacia delle norme in essa contenute, pur essendo stata, la stessa provincia, antesignana nel proporre e presentare progetti di tutela della lingua sarda ai sensi della citata legge;
constatato infatti che il progetto predisposto dalla provincia di Nuoro nel 2001, encomiabile sulla carta, appare piuttosto discutibile nella prassi per i seguenti motivi:
- la Provincia di Nuoro ha corredato il progetto con formula sperimentale introducendo la Lingua Sarda Unificata (LSU) come idioma di riferimento, variante inesistente nella pratica, mistificatrice e deformante nella sostanza;
- la Provincia di Nuoro ha adottato con l'LSU l'esperanto sardo, prodigandosi di diramare bandi di concorso totalmente distanti rispetto ai precetti normativi della citata Legge 482. Il bando del 2003 rivolto ai laureati in scienze politiche, giurisprudenza, economia e commercio, lettere, filosofia, lingue e scienze della formazione accomuna materie di ambito giuridico-economico a quelle letterarie e non prevede titoli di specializzazione; i concorrenti sono stati destinati a s'Ufitziu de sa Limba Sarda dove tutt'ora operano;
- il suddetto bando del 2003 prevedeva per i laureati in lingue specifiche competenze in materia di terminologia, linguaggio amministrativo, redazione del notiziario quotidiano; per i laureati nelle altre materie competenza traduttiva di documenti dall'italiano al sardo, elaborazione della terminologia settoriale ecc. che richiedono personale interprete qualificato;
- la Provincia di Nuoro pare aver violato il dettato della Legge n. 482 nel redigere nel 2003 una graduatoria triennale di non titolati attraverso una selezione promossa dall'ente locale in collaborazione con s'Ufitziu de sa Limba Sarda, ufficio creato dalla stessa Provincia che risulta esso stesso illegittimo in quanto una propaggine burocratica della Provincia e non una libera associazione, come previsto dalla Legge;
- la Provincia di Nuoro ha emesso nel 2005 un nuovo bando per 5 borse di studio, iniziativa non prevista dalla Legge n. 482, per i laureati nelle materie del precedente bando del 2001 dove il voto di laurea è valutabile fino a 50 punti mentre i Masters di Limba, compresi quelli promossi da S'Ufitziu, privi di legittimità accademica, sono valutati 20 punti per cui al titolo viene anteposto il non titolo. I borsisti dovrebbero curare la costituzione di un data base della bibliografia della Sardegna, di un archivio di riviste ed immagini, di una cronologia completa della Sardegna, di voci di carattere enciclopedico come traduzione in sardo da fonti enciclopediche di altre lingue, ect;
considerato altresì che il responsabile della commissione esaminatrice, parrebbe aver usato argomenti "intimidatori" nei confronti di alcuni concorrenti al fine di convincere gli stessi su un più produttivo e opportuno ritiro in vista di future occasioni di lavoro;
rilevato infine che il responsabile nazionale dell'Ufficio minoranze linguistiche, interpellato in materia, ha precisato che negli uffici linguistici debbono essere presenti figure specializzate di lingua madre ai sensi del decreto legge 22 dicembre 2004, ove si sottolinea che, in assenza di personale linguisticamente preparato, esso debba essere affiancato esclusivamente da interpreti e traduttori in possesso di titoli certificabili. Il responsabile ha inoltre rimarcato che le regioni hanno il compito di esercitare funzione di controllo sui progetti in ottemperanza alla norma, a tutela del vernacolo nella sua espressione territoriale e micro-territoriale,
chiede di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport per sapere:
1) se siano a conoscenza dei fatti sopra esposti;
2) se non ritengano opportuno esercitare in prima persona le funzioni di controllo in conformità dei progetti della Legge n. 482 del 1999 e della legge regionale n. 26 del 1997 e alle norme di tutela, anziché abdicare all'esercizio sulle regolarità applicative (comma 3, articolo 1 del Decreto del Presidente della Repubblica n. 345) consentendo l'anarchia più inaudita.
Cagliari, 23 marzo 2005