CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURA

Interrogazione n. 171/A

INTERROGAZIONE BALIA - MASIA, con richiesta di risposta scritta, sulle modifiche al sistema di accreditamento degli enti di formazione per la partecipazione ai bandi POR.


I sottoscritti,

premesso che:

- per il settore dell'istruzione e per la formazione professionale i fondi POR sono in totale 744 milioni di euro, di cui programmati, ad oggi, 351 milioni di euro e spesi 238 milioni di euro al 31 dicembre 2004;

- i fondi programmati e non spesi, da investire entro il 2005, ammontano a 113 milioni di euro;

- restano da programmare e spendere, tra il 2005 ed il 2006, 393 milioni di euro, di cui 140 milioni da investire entro il 2005, pena la perdita delle risorse,;

- l'Assessorato del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sta per definire un bando per 78 milioni di euro;

constatato che la Giunta regionale ha introdotto modifiche sostanziali al sistema di accreditamento degli enti che parteciperanno ai bandi POR;

verificato che le modifiche previste comportano il rischio di ingresso nel settore di nuovi soggetti che non interpretano la formazione come una risorsa culturale, educativa e formativa, tipica degli enti no profit, ma come un possibile business da cui trarre soprattutto vantaggi economici tipici delle associazioni profit;

assodato che il principale motivo, per il quale anche gli enti con finalitą di lucro sono ammessi alla gara, risiede in un atto di adesione e rispetto alle norme comunitarie;

constatato che questa interpretazione appare molto restrittiva anche in relazione a scelte e comportamenti seguiti da altre Regioni italiane, col rischio di costituire un effetto di "colonizzazione" vista la possibilitą che ad assicurarsi la gara siano aziende esterne alla Sardegna, senza obbligo alcuno di utilizzare formatori delle nostra isola,

chiedono di interrogare il Presidente della Regione e l'Assessore del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale per sapere:

1) se, conformemente ai criteri seguiti da altre Regioni, non ritengano opportuno approfondire la tematica sotto il profilo giuridico e pervenire, sia pure senza rischi di incappare nella scure comunitaria, a bandi riservati agli enti no profit;

2) in via subordinata, se non ritengano possibile ed utile l'inserimento nel bando di clausole "calmieranti" capaci di garantire l'impiego e l'utilizzo di operatori sardi, con un bagaglio culturale rispettoso della propria storia, delle tradizioni, della cultura e capaci di trasmetterla, evitando ulteriori  colonizzazioni che mettono a rischio i pochi posti di lavoro.

Cagliari, 9 marzo 2005