CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURAInterrogazione n. 90/A
INTERROGAZIONE PISANO - CASSANO - DEDONI - VARGIU, con richiesta di risposta scritta, sul gravissimo ritardo con il quale la Giunta regionale sta dando attuazione all'ordine del giorno approvato all'unanimità dal Consiglio regionale in data 20 ottobre 2004 e con il quale la Giunta regionale veniva impegnata a dare "immediato avvio" ai percorsi sperimentali dell' obbligo formativo.
I sottoscritti,
premesso che il Consiglio regionale, in data 20 ottobre 2004, ha approvato con voto unanime un ordine del giorno, conseguente la discussione della mozione urgente presentata come primi firmatari dai consiglieri regionali del gruppo dei Riformatori sardi, con il quale la Giunta regionale veniva impegnata a predisporre "l'avvio immediato" dei percorsi sperimentali formativi relativi all'obbligo formativo;
considerato che alla data odierna la Giunta regionale non ha ancora dato regolare avvio ai corsi di sperimentazione di obbligo formativo sia per i giovani iscritti al secondo anno e ancor meno per gli iscritti al primo anno e che questo amplifica lo stato di disagio e di abbandono nel quale versano gli oltre 9.000 giovani iscritti per l'anno formativo 2004-2005 e le loro rispettive famiglie che si vedono così privati di un fondamentale e legittimo diritto;
rilevato, in particolare, che l'aver predeterminato il numero massimo dei giovani da "accettare" alla frequenza del secondo anno formativo nel numero di 3.700, ritenendo ottimisticamente che 600 ragazzi sarebbero potuti rientrare nel sistema scolastico, ha portato al vergognoso risultato di aver costretto i ragazzi a fuoriuscire dal sistema educativo e che oggi meno di un centinaio sono realmente rientrati nel sistema scolastico mentre oltre 500 sono stati bollati col timbro dell'esclusione e si ritrovano sistematicamente fuori dalle pubbliche istituzioni scolastiche e formative, e che questo costituisce un elevatissimo prezzo sociale che saranno chiamati a pagare tutti i sardi e che porta immancabilmente al risultato di far lievitare i già drammatici numeri della dispersione scolastica;
atteso che anche per gli oltre 4000 iscritti alla prima annualità l'obiettivo dichiarato dalla Giunta regionale di procedere alla razionalizzazione del sistema formativo condurrebbe a poter accettare appena la metà del numero dei giovani che hanno optato per un percorso formativo-educativo con la frequenza dei corsi sperimentali;
rilevato che i ritardi, le attese e le incertezze stanno quotidianamente producendo il risultato di scoraggiare e demotivare i giovani che si erano iscritti al primo anno dell'obbligo formativo, spingendoli quasi fisiologicamente, ad allontanarsi definitivamente, da una già difficile scelta di recupero rispetto all'essere stati posti fuori dal sistema scolastico, colpevole assai spesso di aver fatto poco perché ciò non accadesse;
ravvisato che se si producesse un risultato, come quello temuto, di perdere 2.000 iscritti il dramma assumerebbe proporzioni di danno sociale irreparabile per la Sardegna;
considerato che è da ritenersi inaccettabile l'impostazione di razionalizzazione del sistema formativo basata unicamente su una condizione prettamente numerica e astratta che si dimentica dell'importanza del patrimonio individuale di ogni singolo giovane iscritto che ha scelto di vivere una esperienza formativa che è anche un prezioso momento di crescita socio-educativa;
ravvisato che l'inerzia della Giunta regionale ha alimentato un percepibile processo di delegittimazione degli enti di formazione professionale che hanno invece in questi ultimi anni risposto adeguatamente alla crescita qualitativa del sistema formativo attraverso la severa selezione che l'istituto dell'accreditamento ha posto in essere riducendo a soli trenta il numero dei soggetti abilitati a poter garantire un target formativo di elevata qualità, quale quello dell'obbligo formativo;
considerato che detta selezione, voluta dall'Assessorato regionale del lavoro, è stata comunque, in assoluto, la più severa rispetto agli indici di standard qualitativi, utilizzati nelle altre regioni italiane;
appreso che gli enti aderenti al CESFOP hanno di propria iniziativa, senza avere assicurazioni e certezze in ordine alla copertura finanziaria, avviato i corsi, unicamente e meritoriamente preoccupati di garantire un diritto fondamentale ai giovani iscritti;
tutto ciò premesso chiedono di interrogare il Presidente della Regione, l'Assessore regionale del lavoro e della formazione professionale e l'Assessore della pubblica istruzione, ognuno nell'ambito delle proprie competenze istituzionali, per sapere:
1) quali siano i motivi che hanno fino ad oggi impedito l'attuazione da parte della Giunta regionale della volontà unanime espressa dal Consiglio regionale, con l'approvazione dell'ordine del giorno del 20 ottobre scorso, di dare immediato avvio ai percorsi sperimentali dell'obbligo formativo a favore degli oltre 9.000 giovani iscritti alla prima e seconda annualità e chi potrà responsabilmente farsi carico di un così grave danno sociale che quotidianamente si amplifica e si consolida a causa di questo ingiustificabile ritardo;
2) cosa intende fare la Giunta per colmare questo ritardo fin qui accumulato e garantire immediatamente alle famiglie che nessun giovane verrà mai espulso dal sistema integrato formativo- scolastico e che a tutti i 9.000 giovani iscritti sarà comunque assicurata la partecipazione alla frequenza dei corsi formativi quando non si sia registrato un effettivo e reale rientro dentro il sistema scolastico;
3) quali atti ha posto in essere la Giunta regionale per individuare e disporre di tutte le necessarie risorse, da anticipare, nell'attesa che lo Stato ne riconosca comunque il rimborso in funzione delle norme vigenti e degli accordi sottoscritti , in modo da evitare che si crei, come si sta creando fino ad oggi, un ulteriore e definitiva l'interruzione di un "pubblico servizio primario ad alta valenza sociale" e di grande impatto educativo.
Cagliari, 30 novembre 2004