CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIII LEGISLATURA
Risposta scritta dell'Assessore dei trasporti all'interrogazione FLORIS Mario - CHERCHI Oscar sullo stato di crisi delle Ferrovie della Sardegna.
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L'Assessore regionale dei Trasporti ha incontrato i responsabili regionali del sindacato FAISA-CISAL l'8 gennaio 2007 unitamente ad altre sigle sindacali per un aggiornamento sulla proposta di incentivo all'esodo. Naturalmente come avviene frequentemente in queste occasioni, nella riunione si sono toccati argomenti di carattere generale e specifico delle diverse realtà del trasporto pubblico locale in Sardegna, tra cui anche Ferrovie della Sardegna.
Un successivo incontro di aggiornamento sulla situazione complessiva del trasporto pubblico locale si è tenuto il 29 marzo 2007 con i responsabili del sindacato FAISA-CISAL In questa occasione si è affrontato più specificatamente il tema della redazione delle norme di attuazione e un primo scenario di massima sul futuro delle Gestioni Commissariali Governative una volta trasferite alla Regione. In particolare in quella occasione l'Assessore regionale ha ufficializzato la costituzione di un Gruppo di lavoro costituito dai vertici di ARST, FDS e FMS coordinato dall'allora Commissario straordinario dell'ARST dell'Ing. Mameli per avviare la predisposizione del piano industriale dell'azienda risultante dall'integrazione delle tre realtà.
La successiva riunione con i responsabili del sindacato FAISA-CISAL si è svolta l'8 ottobre 2007. Gli Interroganti, nell'evidenziare che di fronte alla richiesta di un "tavolo urgente di confronto.... omissis... per problemi connessi alla gestione ed alla riorganizzazione delle Ferrovie della Sardegna" "l'Assessore regionale dei trasporti .. omissis., non ha ancora convocato nemmeno una riunione interlocutoria, come doveroso segnale di attenzione alle problematiche sul tappeto, in particolare a quelle dei lavoratori", non solo fanno affermazioni che non corrispondono al vero ma manifestano tutto il pressappochismo ed il populismo gretto che ha caratterizzato per circa un decennio il modo con cui la Regione si è avvicinata al tema delle Gestioni Commissariali governative.
Infatti:
- fino a quando Ferrovie della Sardegna e Ferrovie Meridionali Sarde sono gestite da un Commissario nominato a Roma, l'Assessorato dei Trasporti ha limitate possibilità di incidere sulle scelte gestionali ed operative di Ferrovie della Sardegna;
- se si vuoi dare "un doveroso segnale di attenzione alle problematiche sul tappeto, in particolare a quelle dei lavoratori", si possono fare tante cose, certo non delle riunioni interlocutorie;
- a forza di riunioni interlocutorie - doverose s'intende - sono passati dieci anni dal momento in cui il D.lgs 422/97 avrebbe permesso alla Regione di regionalizzare Ferrovie della Sardegna e Ferrovie meridionali sarde;
- la regionalizzazione di Ferrovie Meridionali Sarde e Ferrovie della Sardegna è il modo più concreto, doveroso e serio di affrontare realmente i problemi sul tappeto, facendo si che la Regione Sarda sia pienamente responsabile delle scelte strategiche e gestionali che riguardano le aziende di trasporto pubblico locale che operano sul suo territorio, che forniscono servizi ai cittadini sardi e che impiegano cittadini sardi.L'Assessore regionale non ritiene di dover "attivare immediatamente un rapporto di reciproca informazione e di concertazione con le organizzazioni sindacali" per il semplice motivo che questo è il modo con cui l'Assessore regionale ha fino ad oggi operato. Il confronto avvenuto sui fatti, non le riunioni interlocutorie, lo confermano: la legge di riforma del Trasporto pubblico locale, le norme di attuazione, il Piano di rilancio dell'ARST e la sua trasformazione in S.p.A., il progetto Amico-Bus in corso a Cagliari e di prossimo avvio a Sassari, il Piano Regionale dei Trasporti, il prossimo trasferimento alla Regione Sarda delle concesse governative FdS e FMS e del Contratto di Servizio con Trenitalia e il rinnovo del parco rotabile, solo per ricordarne alcuni.