CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIII LEGISLATURA
Risposta scritta dell'Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale all'interrogazione LIORI - DIANA sulla gravissima situazione in cui versa il Centro trapianti di fegato dell'Ospedale Brotzu.
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In riscontro all'interrogazione in oggetto si trasmette in allegato, quale elemento utile alla risposta, la nota n. 012415 del 20.04.2007 predisposta dalla Direzione generale dell'Azienda Ospedaliera Brotzu.
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Con interrogazione n. 816/A del 5 aprile 2007, presentata dai consiglieri regionali Liori e Diana, si chiede la chiusura temporanea del Centro trapianti dell'Azienda Ospedaliera Brotzu al fine di consentire ai pazienti l'iscrizione nelle liste d'attesa di altri centri, in seguito alla mancata accettazione di un organo per problemi organizzativi dovuti alla carenza di personale.
In merito è opportuno ricordare l'attività relativa ai trapianti di fegato in particolare Attività che presenta degli aspetti positivi rilevanti nell'intero contesto nazionale, in riferimento alla quale si espongono di seguito i dati relativi.
L'attività del Centro in questione, in termini strettamente numerici, può essere riassunta come di seguito:
- anno 2004 n° 15 trapianti
- anno 2005 n° 30 trapianti (tra cui uno combinato di rene-pancreas)
- anno 2006 n° 26 trapianti (tra cui uno combinato di rene-fegato)
- anno 2007 n° 8 trapianti (dato ad oggi).Questa mole di attività ha permesso di ridurre la "lista di attesa attiva" a circa 10 pazienti, inoltre si segnala che il tempo medio di attesa tra l'inserimento in lista di attesa di un paziente ed il successivo trapianto è di poco meno di 3 mesi. Questi dati testimoniano di un'attività che risponde appieno alle esigenze dei pazienti.
Ma poiché l'attività dei trapianti non è fatta solo di numeri, peraltro assai importanti, ma anche di qualità, al riguardo occorre sottolineare il fatto che il Centro in questione si segnala, in campo nazionale, ma anche in quello internazionale, come un Centro di assoluta eccellenza. Basti ricordare alcuni indicatori:
1. la sopravvivenza dell'organo ad un anno si posiziona ad un livello superiore alla media nazionale di ben 9 punti percentuali,
2. la sopravvivenza del paziente si situa a valori superiori di circa 8 punti,
3. la mortalità pre-trapianto, stante il brevissimo tempo di attesa, è praticamente assente.Semmai l'unica, anche se molto importante, criticità in merito risiede nella difficoltà che spesso si incontra, a reperire un posto letto nella nostra Terapia Intensiva, dove obbligatoriamente questi pazienti devono essere trasferiti nel breve periodo del post-trapianto, difficoltà legata al fatto che detto reparto è, in genere, occupato da altri pazienti critici provenienti dal territorio.
In ordine alle diverse criticità organizzative che incidono sulla attività dei trapianti pare opportuno richiamare le considerazione fatte dal Prof. Carlo Carcassi, del Centro Regionale Trapianti, nella lettera pubblicata nel quotidiano L'Unione Sarda, del giorno 18 marzo u.s, il quale pone in evidenza come il fenomeno non sia da ritenersi circoscritto al solo evento verificatosi all'Ospedale Brotzu ma rientri nelle diverse casistiche, peculiari al delicato mondo dei trapianti che, per la loro specificità, presentano degli aspetti aleatori, in merito ai quali solo chi ha una giusta conoscenza nel campo può essere in grado di effettuarne una puntuale e attendibile analisi, che sono quelli che determinano l'utilizzo di organi di provenienza esterna al singolo Ospedale.
Per questo appare del tutto infondata l'accusa, avanzata nell'interrogazione, di reato di interruzione di pubblico servizio in ragione del fatto che i problemi organizzativi sono comuni a tutti i Centri Trapianti i quali, purtroppo, si ritrovano, talvolta, nella condizione di non poter effettuare il trapianto dell'organo nella stessa struttura ma di doverlo assegnare ad altro centro, raggiungendo, in ogni caso il fine ultimo dell'istituto della donazione degli organi salvare, comunque, una vita umana in pencolo.
Nello specifico, i problemi del Brotzu attengono a due principali criticità costituite da carenza di anestesisti e carenza di infermieri (quest'ultima in ragione della forte richiesta di mobilità del personale verso altre strutture ospedaliere indotta dai gravosi carichi di lavoro), entrambe in via di risoluzione.
Per quanto riguarda gli anestesisti, dopo una fase iniziale che ha visto destinare all'attività dei trapianti di fegato cinque anestesisti, dal mese di aprile 2006 gli anestesisti dedicati a detta attività si sono ridotti, per ragioni diverse, a tre.
I dati gestionali hanno dimostrato come la potenzialità lavorativa degli anestesisti in organico fosse insufficiente, giusta le indicazioni concernenti gli ospedali sedi di DEA di II° livello, per far fronte a interventi sia d'urgenza che programmati. L'ampliamento delle risorse destinate a detta attività, che consentisse di superare anche gli eventi imprevisti, ha portato all'espletamento di un concorso concluso recentemente con l'assunzione di 8 anestesisti, alcuni dei quali verranno formati in maniera specifica per i trapianti d'organo.
Per ciò che riguarda il personale infermieristico, le carenze d'organico, derivanti contingentemente dall'attuale forte richiesta di mobilità, ma più in generale da una non adeguata dotazione di risorse umane necessarie, secondo parametri di confronto con aziende similari, hanno portato all'espletamento di un concorso per la copertura di posti vacanti che consentirà da un lato l'introduzione nel processo clinico di circa 50 infermieri (35 in sostituzione di personale in mobilità esterna e 15 per adeguamento della dotazione organica). Tra queste nuove unità verranno formate in modo specifico le risorse occorrenti per una gestione ottimale del processo dei trapianti in generale e di fegato in particolare.
Richiamo, inoltre, l'attenzione sul fatto che i problemi derivanti dalla carenza di personale, non siano un fenomeno esclusivo dell'Ospedale Brotzu ma, come richiamato dalla stampa e dai mass media nazionali, sono situazioni presenti anche in Ospedali di grande rilievo, nazionale ed internazionale. È indubbio come i riferimenti alle situazioni presenti nelle altre realtà del settore sanitario, anche a livello nazionale, possano in nessun modo esonerare questa Amministrazione dall'effettuare ogni sforzo per mantenere, quale obiettivo di riferimento, l'eccellenza nell'erogazione di tutti i suoi servizi, ma intendono solo significare come, sia dal punto di vista soggettivo che oggettivo, nonostante tutto l'impegno posto in tal senso, gli imprevisti e l'imponderabile trovano spazio.