CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIII LEGISLATURA
Risposta scritta dell'Assessore degli enti locali, finanze ed urbanistica all'interrogazione CALIGARIS sull'assurda situazione che vede la Telecom Spa proprietaria, senza concessioni e autorizzazioni, di immobili su un'area del demanio regionale in zona Tuvixeddu.
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In relazione all'interrogazione di cui all'oggetto ed in risposta della nota n.98/GAB del 28 marzo 2007, si espone quanto segue.
Con atto di compravendita del 16 settembre 1939 n.1939 a rogito Geom. Capo Dellomontà, ufficiale rogante, registrato in Tempio Pausania in data 5 dicembre 1939 al n.460, veniva acquisito al Demanio Pubblico - Ramo Difesa-Marina, un terreno di mq. 17555 sito in Cagliari, località Tuvixeddu, distinto originariamente nel N.C.T. al foglio 9, mappale 20 sub.ab.
Con atto del 2 luglio 1957 n.835, registrato in Cagliari in data 3 luglio 1957 al n.239, l'Amministrazione della Marina Militare concedeva all'Amministrazione delle Poste e Telecomunicazioni, Ispettorato Generale delle Telecomunicazioni, l'uso temporaneo di mq.1000 del terreno demaniale descritto in precedenza, distinto nel NCT al foglio 9 mappale 20/c parte, allo scopo di costruirvi un piccolo fabbricato destinato alla istituzione di un ponte radio.
La concessione prevedeva a carico dell'Amministrazione delle Poste e Telecomunicazioni l'obbligo di pagare un canone annuo di £ 40.000 ed aveva una durata di 30 (trenta) anni, prorogabile a richiesta dell'Amministrazione concessionaria.
Non essendo più di interesse strategico alla difesa della Nazione, l'Amministrazione della Marina Militare, anche al fine di assecondare le esigenze di alcune cooperative di dipendenti che avevano intenzione di edificarvi dei fabbricati ad uso civile abitazione, acconsentiva al passaggio dell'area dal demanio al patrimonio dello Stato, passaggio che veniva eseguito con decreto interministeriale del 20 febbraio 1966.
Ai sensi dell'art.39, terzo comma, del D.P.R. 19 maggio 1949 n. 250, il Ministero delle Finanze convalidava in data 20 febbraio 1968 il XIV° elenco di beni da trasferire alla Regione Autonoma della Sardegna, trascritto in Cagliari in data 3 maggio 1968 alla casella 7302 articolo 5817, in cui risulta compresa l'intera area di cui si discute.
In data 28 ottobre 1975 l'Azienda di Stato per i Servizi Telefonici (A.S.S.T.) inoltrava al Ministero della Difesa-Marina un'istanza di concessione in uso di un'ulteriore area di mq.1000 adiacente a quella di cui era già concessionaria in forza della scrittura del 1957.
Con lettera del 9 febbraio 1976, il Ministero della Difesa comunicava all'A.S.S.T. che la proprietà dell'intera area era passata in capo alla Regione Sardegna con il XIV° Elenco; l'A.S.S.T., preso atto, girava tale richiesta alla Regione Sardegna (lettera del 24 febbraio 1976, prot. in entrata della RAS n. 1869 del 1 marzo 1976).
Non risulta che l'Amministrazione Regionale abbia dato in alcun modo seguito a tale richiesta.
Con lettera del 6 dicembre 1977, indirizzata per conoscenza alla Regione Sardegna prot. in entrata n. 7156 del 28 dicembre 1977, l'A.S.S.T. chiedeva rassicurazione al Ministero della Difesa sul fatto che in sede di trasferimento dell'area alla Regione avessero tenuto conto dei rapporti scaturenti dalla scrittura del 1957.
Con legge n. 58/1992 concernente "Disposizioni per la riforma del settore delle telecomunicazioni" si disponeva l'estinzione della A.S.S.T.; all'art. 3 si prevedeva che "gli impianti, i beni mobili, i beni immobili sedi di impianti, di magazzini e di officine, inclusi pertinenze ed accessori, ivi compresi quelli in corso di realizzazione e quelli per i quali sono stati emessi i relativi ordini di acquisto....appartenenti all'Azienda di Stato per i servizi telefonici...sono trasferiti in proprietà alla Società" e, in generale, disponeva la successione in tutti i rapporti attivi e passivi inerenti alle attività di gestione dei servizi.., come pure nei rapporti obbligatori connessi ai beni trasferiti, ivi compresi i mutui e le anticipazioni".
Con decreto ministeriale del 29 dicembre 1992 l'IRITEL s.p.a. veniva individuata quale gerente dei servizi di telecomunicazioni prima gestiti dall'A.S.S.T. e, come tale, successore nei rapporti attivi e passivi esistenti in capo all'azienda di Stato.
Con decreto del Minisiero delle Poste e delle Telecomunicazioni del 19 maggio 1993 veniva approvato l'elenco dei beni da trasferire dall'A.S.S.T. all'IRITEL s.p.a.; in tale elenco risultava tra gli altri un immobile costruito in Cagliari località Tuvixeddu, composto da 14 alloggi distinto in Catasto al foglio 9 mappale 814.
L'atto amministrativo di devoluzione dei beni veniva poi trascritto in data 4 maggio 1994, casella 6296, articolo 9358.
Con istanza presentata presumibilmente nel 1993 (la copia reperita nel fascicolo non consente la lettura della data dell'atto), il rappresentante legale dell'IRITEL s.p.a., premettendo che l'A.S.S.T. aveva ottenuto in concessione d'uso dalla Marina Militare un terreno di mq 1.000 in Cagliari località Tuvixeddu e che su tale area e su quella confinante di circa 3.035 mq l'Azienda di Stato aveva edificato gli immobili distinti in catasto al foglio 9-mapp.600 sub b), immobile industriale di mq. 1981, e sub c) alloggi per il personale dipendente di mq. 2054, chiedeva di acquistare l'area di mq. 1981 facente parte del patrimonio disponibile della R.A.S. e, nelle more, di ottenere idoneo titolo concessorio a decorrere dal 1/1/1993 impegnandosi a corrispondere il relativo canone a far tempo da tale data.
Con successiva lettera del 26 luglio 1994, prot. in entrata della R.A.S. n. 3829 del 3 agosto 1994, la IRITEL s.p.a. chiedeva di comprare il terreno su cui sorge la stazione telefonica, cui seguiva lettera del 5 agosto 1994, prot. in entrata della R.A.S. n. 4905 del 5 settembre 1994, con cui venivano trasmessi i documenti relativi all'area di Tuvixeddu conservati agli atti della società.
In seguito alla fusione tra tutti i co-gestori delle telecomunicazioni nella SIP s.p.a. nasceva la Telecom Italia s.p.a., la quale inoltrava alla R.A.S. in data 7 giugno 1996, prot. in entrata n. 2634 del 13 giugno 1996, la rinnovazione dell'istanza di acquisto dell'area contenuta nella nota della IRITEL s.p.a. dell'agosto 1994.
Con lettera del 25 novembre 1997, prot. in entrata n.6697 del 15 dicembre 1997, la Telecom Italia s.p.a. formulava all'indirizzo della R.A.S. un'istanza di acquisto di tutte le aree su cui insistono i fabbricati nell'area di Tuvixeddu.
Con nota prot. n. 1721 dei 6 aprile 1998 la Telecom Italia s.p.a. veniva informata del fatto che la Commissione Tecnica Regionale, istituita ai sensi della legge regionale n. 35/1995, aveva esaminato in data 20 marzo 1998 l'istanza di acquisto ed aveva sospeso la valutazione ritenendo necessario acquisire ulteriori elementi per la verifica dell'effettiva proprietà dei fabbricati costruiti sull'area.
Nella stessa nota si comunicava il convincimento della Commissione Tecnica di dover procedere alla vendita anche dei fabbricati, con ciò rendendo palese alla società istante quale fosse il convincimento dell'amministrazione regionale in merito alla titolarità degli edifici.
Si invitava, quindi, la Telecom Italia s.p.a., qualora ne fosse in possesso, a fornire tutti gli elementi e/o documenti o titoli probatori che potessero comprovare la proprietà dei fabbricati insistenti sull'area in oggetto.
Da quel momento la Telecom ha cessato qualsiasi comunicazione con la Regione Autonoma della Sardegna.
Nella Conservatoria dei Registri immobiliari di Cagliari risultano:
- in ordine all'intera area di Tuvixeddu di mq. 17.555: la trascrizione nel 1968 in favore della R.A.S., ai sensi dell'art.39 del D.P.R. n. 250/1949, del XIV Elenco;
- in ordine ai fabbricati edificati su tale area: 1) la trascrizione nel 1993 dell'atto amministrativo di devoluzione dei beni dall'A.S.S.T. alla IRITEL s.p.a.; 2) la trascrizione nel 1999 dell'atto ricognitivo dei beni che risultavano intestati alle società che si sono fuse per dar vita alla Telecom Italia s.p.a.; 3) la trascrizione nel 2002 dell'atto con cui la Telecom Italia s.p.a. ha spostato la propria sede da Torino a Milano.
Gli edifici in argomento sono stati edificati in assenza di qualsiasi titolo concessorio.
La IRITEL s.p.a. con nota n. 812523 del 5 agosto 1994, ha riferito che allorché l'Amministrazione P.T.- Ufficio Lavori costruiva per pubblico interesse su beni demaniali veniva interessato il Ministero dei Lavori Pubblici, secondo quanto stabilito dall'art. 31, 2° comma, della legge n.1150/1942 e, successivamente dall'art.81, 2° comma, del D.P.R. n.616 del 24 agosto 1977 e che, quindi, non si richiedeva alcuna licenza.
Per i fabbricati residenziali, comunque, è stata richiesta al Comune di Cagliari (pratiche nn. 41292-41300), ai sensi della legge n. 724/1994, una concessione edilizia in sanatoria cui è conseguito anche il cambio di destinazione d'uso da alloggi di servizio in abitazioni residenziali.
Gli appartamenti sono stati concessi come alloggi di servizio ad alcuni dipendenti Telecom; in data 27 settembre 2004 la società intimava agli stessi, ormai in pensione, di liberare gli alloggi non avendo più titolo per occuparli.
Attualmente tra le parti risulta pendente nanti il Tribunale di Cagliari una causa di sfratto (Telecom/ Ventura e più; ultima udienza conosciuta 16 febbraio 2007).
L'area di Tuvixeddu è, ai momento, inserita nell'elenco dei beni regionali alienabili ai sensi della legge regionale n. 35/1995 con la specificazione di "permuta per accordo di programma".
Fatta tale doverosa premessa in fatto, si può rispondere ai quesiti posti nell'interrogazione.
Non vi è dubbio che l'area di Tuvixeddu, nella sua interezza, è di proprietà della Regione Autonoma della Sardegna sin dal 1968, per averne acquistato la titolarità in forza dell'art. 14 dello Statuto Regionale e dell'art.39 del D.P.R. n.250/1949.
Per il principio dell'accessione, contemplato nell'art. 934 del codice civile, qualunque piantagione, costruzione od opera esistente sopra o sotto il suolo appartiene al proprietario di questo, salvo che dal titolo o dalla legge non risulti diversamente.
In forza di questo principio, tutti i fabbricati edificati sull'area sono divenuti di proprietà regionale nel momento stesso in cui la Regione ha acquistato la proprietà dell'area.
Al fine di tutelare il patrimonio dell'Amministrazione Regionale, questa Direzione ha, con nota n. 33141 del 11 luglio 2007, ai sensi dell'art.24 della legge regionale n.31 del 13 novembre 1998, come modificato dalla legge regionale n.6 del 14 giugno 2000, inoltrato alla Direzione generale dell'area legale, Servizio degli affari legali di giurisdizione ordinaria, esplicita richiesta di agire con ogni urgenza contro la Telecom Italia s.p.a. per la rivendica della proprietà dell'intera area di Tuvixeddu e di tutti i fabbricati sulla stessa insistenti, nonché, se vi fossero ancora i presupposti di legge, di intervenire nel giudizio di sfratto in corso nanti il Tribunale di Cagliari per palesare anche in detta sede la reale titolarità dei beni.
Solo all'esito della causa di rivendica sarà possibile, infine, vagliare l'ipotesi di procedere all'alienazione degli appartamenti in favore degli attuali inquilini, sempre, si intende, che ricorrano tutti i presupposti di legge necessari all'esecuzione dell'operazione.
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