CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIII LEGISLATURA
Risposta scritta dell'Assessore dell'agricoltura e riforma agro-pastorale all'interrogazione BALIA - MANINCHEDDA - MASIA - SALIS - SERRA sulla notizia di esclusione della Provincia di Nuoro dai provvedimenti relativi al riconoscimento regionale delle calamità naturali causate dalla siccità per il periodo febbraio-giugno 2006.
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In relazione all'interrogazione in oggetto si riferisce che:
l'art. 5 del decreto legislativo 29 marzo 2004 n. 102 "Interventi finanziari a sostegno delle imprese agricole, a norma dell'articolo 1, comma 2, lettera ;), della legge 7 marzo 2003, n. 38" prevede che "possono beneficiare degli interventi del presente articolo, le imprese agricole di cui all'articolo 2135 del codice civile, nonché le cooperative di raccolta, lavorazione, trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli e le organizzazioni dei produttori riconosciute, ricadenti nelle zone delimitate ai sensi dell'articolo 6, che abbiano subito danni non inferiori al 20 per cento della produzione lorda vendibile, qualora siano ubicate nelle aree svantaggiate di cui all'articolo 17 del regolamento (CE) n. 1257/1999 del Consiglio, del 17 maggio 1999, ed al 30 per cento della produzione lorda vendibile se ubicate nelle altre zone".L'iter di accertamento dei danni è stato avviato sulla base di una puntuale e tempestiva segnalazione del Comune di Sarule e di una segnalazione generica della Coldiretti di Nuoro, inoltrate al Servizio Ripartimentale dell'Agricoltura di Nuoro (SRA). Sono inoltre pervenute anche tardive segnalazioni da parte del Comune di Olzai e di Siniscola.
Poiché i provvedimenti debbono essere adottati entro 60 giorni dalla fine dell'evento, i tecnici del SRA di Nuoro hanno effettuato accertamenti in campo nei territori dei Comuni di Desulo, Sorgono, Atzara. Meana Sardo, Ortueri, Fonni, Gavoi, Sarule e Mamoiada. Si è inoltre provveduto ad acquisire, tramite il Servizio Agrometeorologico della Sardegna (SAR), apposita documentazione agrometeorologica.
Si è rilevato un andamento termo-pluviometrico deficitario che, correlato all'analisi delle caratteristiche podologiche dei terreni, all'altimetria, all'orografia e alle scelte agronomiche di attuazione della coltura, ha permesso ai tecnici di rilevare che la produzione delle colture ha avuto un andamento variabile e, dal punto di vista della produttività, certamente non eccezionale, sia per qualità che per quantità, con perdite valutate fra il 15% ed il 18% della produzione lorda vendibile (PLV) che non permettono il ricorso alle procedure previste dalla suddetta normativa nazionale.