CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIII LEGISLATURA
Risposta scritta dell'Assessore dell'agricoltura e riforma agro-pastorale all'interrogazione CALIGARIS sulla situazione dei lavoratori dell'ex zuccherificio di Villasor e sulle prospettive di riconversione agro-industriale dello stabilimento.
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La crisi del settore bieticolo-saccarifero ha provocato in tutta Italia la chiusura di 13 stabilimenti su 19. In Sardegna è stato chiuso l'unico stabilimento presente, quello di Villasor, a cui erano destinate produzioni di barbabietola che si estendevano per oltre 5000 ha. alla fine degli anni novanta (con punte superiori ai 6000 ha, nell'anno 1999), ma che dal 2000 ha conosciuto una fase inesorabile di crisi, provocata dalla scarsa economicità della coltivazione rispetto ad altre zone d'Italia, ma anche dal susseguirsi di annate siccitose, arrivando ad impiegare appena 2575 ha di coltura dedicata, nel corso del 2002.
Le risorse finanziarie messe in campo dalla Comunità europea e dallo Stato, sono importanti: è previsto un aiuto alla ristrutturazione a favore dell'industria (90%) commisurato al valore del progetto di ristrutturazione presentato, mentre il 10% sarà da destinare ai bieticoltori e ai contoterzisti; è previsto un aiuto alla diversificazione regionale per compensare le regioni dagli aspetti negativi dovuti alla chiusura degli stabilimenti; è previsto infine un aiuto supplementare alla diversificazione, da ripartire tra le Regioni, per quegli Stati, come l'Italia, che riducono la quota di zucchero prodotta, di una percentuale maggiore del 50%.
La chiusura dello stabilimento di Villasor e la sua riconversione da parte della società proprietaria, la Sadam ISZ, costituiscono fatti fondamentali per le prospettive di sviluppo dell'agricoltura regionale e sono all'attenzione continua dell'Assessorato dell'Agricoltura. Il programma di riconversione, definito al momento solo per sommi capi, prevede la costruzione di un impianto di produzione di energia elettrica alimentato in parte da biomassa di canna comune o eucaliptus e in parte da olio vegetale ottenuto dalla coltivazione di colza, brassica o affini. Si prevede altresì la realizzazione di un impianto di produzione di biodiesel.
Al fine di consentire agli agricoltori una scelta più consapevole e basata su dati scientifici, la Regione, attraverso l'ente di ricerca CRAS sta conducendo sperimentazioni su numerose varietà di colza e di brassica e sulla produzione di biomassa da canna comune.
Dalle recenti riunioni svoltesi presso gli uffici della Presidenza della Regione, per consentire la massima condivisione delle posizioni assunte dalle parti interessate alla vicenda, alla presenza, fra gli altri, della Sadam, delle Organizzazioni di rappresentanza degli agricoltori e dei lavoratori, seguita dalla recente riunione convocata a Roma dal Ministro Paolo De Castro, è emersa la necessità, ai fini di una più attenta valutazione, di disporre del progetto esecutivo di riconversione che la Sadam si è impegnata a presentare in tempi brevi.
Al progetto si darà attuazione prevedendo la compartecipazione degli agricoltori organizzati alla società di gestione per una quota di almeno il 40% e altresì il coinvolgimento dei diretti utilizzatori dei semilavorati o del prodotto finito (biodiesel).