CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIII LEGISLATURA
Risposta scritta dell'Assessore dell'industria e dell'Assessore della difesa dell'ambiente all'interrogazione DAVOLI - URAS - PISU sull'intendimento di realizzare un nuovo impianto di termovalorizzazione dei rifiuti ad Ottana.
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In riferimento all'interrogazione in oggetto, si trasmettono le note n.1831/gab del 13 luglio 2006 e n.1315/gab del 14 luglio 2006 inviate rispettivamente dall'Assessorato della Difesa dell'Ambiente e dall'Assessore dell'Industria.
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Assessorato dell'Industria
In riferimento all' interrogazione in oggetto, si forniscono i seguenti utili elementi di risposta. Premesso che, con deliberazione della Giunta regionale n° 50/23 del 25.10.2005 avente per oggetto: Piano Energetico Ambientale Regionale (PEARS) è stata prevista la realizzazione nell'area industriale di Ottana, un termovalorizzatore di secco residuo non riciclabile da rifiuti (CDR) per una potenza elettrica di 20 MWe comportante il conferimento di circa 200.000 ton/anno di secco non riciclabile, quantitativo che, secondo il Rapporto di gestione dei rifiuti urbani per l'anno 2004 redatto dall'Osservatorio regionale dei rifiuti, viene prodotto nelle province di Oristano, Ogliastra, Nuoro, Sassari e Olbia - Tempio, considerando una raccolta differenziata tale da intercettare il 50 % del totale dei rifiuti prodotti. Attualmente il centro Sardegna, e in particolare la Provincia di Nuoro, risultano servite dal termovalorizzatore di Macomer di cui è titolare il Consorzio per la Zona Industriale di Macomer, e che ha una potenzialità di trattamento tale da comportare l'applicazione di tariffe molto alte rispetto alla media regionale. Il Consorzio è da tempo assegnatario di un finanziamento, disponibile presso la Cassa Depositi e Prestiti, per la costruzione di una nuova linea di incenerimento, che possa sostituire quelle in esercizio, ormai obsolete, ma all'attualità non risulta essere avviata nessuna procedura tecnico amministrativa, che consenta di avere certezza né sulla tipologia d'impianto proposta dal titolare, né sui tempi di realizzazione.
Risulta peraltro indispensabile per l'Amministrazione regionale, come già previsto dal Piano Energetico Ambientale Regionale, prevedere la realizzazione della nuova centrale di Ottana per garantire maggior sicurezza all'approvvigionamento energetico e di vapore del sito industriale.
La realizzazione di un termovalorizzatore di tale potenza nell'area industriale di Ottana, costituisce l'occasione per integrare profondamente la pianificazione della gestione dei rifiuti con quella energetica.
Infatti il PEAR prevede, tra l'altro, la realizzazione nell'area di Ottana di una centrale termoelettrica alimentata a biomasse, derivate da colture no food e forestali, della potenza di 20 MWe.
L'Amministrazione regionale ha ritenuto opportuno proporre nell'agglomerato di Ottana di una Centrale Termica integrata della potenza di 40 MWe.
La C.T.I. sarà costituita da n. 2 linee di generazione integrate fra loro: la prima alimentata da frazione secca proveniente da rifiuti urbani (200.000 ton/anno), la seconda alimentata da biomasse (di cui almeno il 40% da colture no food), di provenienza regionale. Dovrà essere altresì contemplata l'ipotesi di un servizio continuo di produzione di vapore tecnologico, a favore degli impianti industriali del sito, dotando la CTI di una caldaia dedicata ad olio combustibile BTZ che fungerà da riserva calda, e per l'eventuale erogazione di altre Utilities (aria compressa, ossigeno, azoto, acqua industriale, acqua demineralizzata) erogate dalla centrale esistente.
La realizzazione di una centrale come quella sopra descritta, oltre agli evidenti vantaggi per quanto attiene la gestione dei rifiuti, risponde alle esigenze di garantire alle realtà industriali presenti nell'area una stabilità a lungo termine per ciò che attiene le forniture di energia e Utilities, con evidenti benefici in termini di conservazione dell'occupazione.
La Giunta regionale, ai sensi dell'art 22 del D.Lgs ha provveduto con deliberazione n° 6/5 del 14.02.2006 all'aggiornamento del piano regionale di gestione dei rifiuti con la conferma della realizzazione di una centrale termica integrata nell'area industriale di Ottana.
Pertanto, sulla base degli atti di programma più sopra citati, la Giunta regionale, con deliberazione n. 17/17 del 26.04.2006 ha avviato le procedure del bando ad evidenza pubblica, finalizzato alla progettazione di costruzione e gestione di una centrale termica integrata da realizzare con capitoli privati secondo le procedure di finanza al progetto di cui agli artt. 37 bis e seguenti della Legge 11.02.1994, n° 109 e successive modifiche ed integrazioni.
Allo stato attuale, essendo i termini del bando scaduti al 30 giugno c.a. sono state presentate n° 5 proposte da diversi gruppi industriali interessati alla realizzazione della programmata Centrale Termica Integrata.
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Assessorato dell'Ambiente
In riferimento all'Interrogazione in oggetto si trasmette la nota n. 23382 del 13 luglio 2006 del Direttore Generale contenente elementi di risposta.
In merito ai quesiti sollevati nell'interrogazione dai Consiglieri Regionali, Oavoli, Uras e Pisu, si fa presente quanto segue.
1) quesito: "se la Giunta non ritenga contraddittoria questa scelta con il forte accento, correttamente posto, sulla tutela delle coste e la valorizzazione dell'identità, dei saperi e delle culture locali, sulla necessità di progettare dal basso il modello dì sviluppo".
La realizzazione di una Centrale termica integrata per il trattamento dei rifiuti provenienti dal territorio del Nord Sardegna rappresenta una necessità per la Regione.
Il vecchio impianto di incenerimento sito a Macomer, oltre ad essere insufficiente rispetto ai bisogni della popolazione, è ormai vetusto ed ha dei costi di smaltimento elevati rispetto alla qualità del servizio reso.
L'ubicazione del sito ove realizzare l'opera è stata una scelta quasi obbligata, in forza dei criteri per l'ubicazione degli impianti di questo tipo che, per ovvie ragioni, devono insistere in aree industriali già attrezzate.
Il nuovo impianto si pone quindi in linea con le esigenze di salvaguardia dell'ambiente. Interesse preminente da tutelare.
La progettazione dal basso del modello di sviluppo, seppur condivisibile ed auspicabile, deve anche confrontarsi con la necessità del ruolo che la regione deve rivestire nella programmazione della materia e nell'individuazione del sito.
Al riguardo, si fa presente che la regione attiverà nel breve periodo procedure atte a coinvolgere le popolazioni locali interessate dall'intervento, affinché le stesse possano comprendere l'utilità e la necessità dell'opera in argomento.
2) quesito: "come la Giunta ritenga di conciliare la costruzione di un impianto da 180 mila tonn. Di rifiuti tal quali con una politica che incentivi ed investa nella raccolta differenziata".
La CTI sarà in grado di incenerire tutti i rifiuti residui dalla raccolta differenziata conferiti dal Centro-Nord della Sardegna. Ciò non è incompatibile con un ottimale livello di efficienza della raccolta differenziata che anzi si basa proprio su questo concetto. La CTI e le linee guida prevedono, infatti, che in prospettiva futura la raccolta differenziata sarà in grado di intercettare almeno il 50% dei rifiuti. Il concessionario dovrà basarsi anche su tale elemento per la predisposizione dell'offerta.
La raccolta differenziata è attualmente affidata a soggetti diversi rispetto al futuro concessionario e quindi non si verificherebbero situazioni di ipotetica incompatibilità tra le due fasi del processo di raccolta e smaltimento.
3) quesito: "come ritenga il funzionamento a pieno regime del nuovo impianto".
Il funzionamento dell'impianto sarà garantito dal concessionario in forza di specifica convenzione stipulata in tal senso. La regione si impegna al conferimento dei rifiuti nel quantitativo indicato dalle linee guida a disposizione sul sito internet regionale. Il Piano regionale dei rifiuti, che già tiene conto di questo intervento prevede che i comuni interessati dal conferimento, ubicati nelle 5 province del centro Nord della Sardegna, abbiano come recapito finale del processo la centrale di Ottana.
4) quesito, "quali garanzie ritenga ci siano e quali forme di controllo intenda attivare, rispetto alle eventualità che tra i RSU vi siano rifiuti tossici e sostanze ulteriormente inquinanti per l'ambiente e pericolose perla salute delle popolazioni locali".
I rifiuti che verranno termovalorizzati ad Ottana saranno selezionati presso gli appositi siti di pre-trattamento, ubicati in ciascuna delle province interessate. In questa fase di pre-trattamento verranno individuate le sostanze potenzialmente pericolose.
5) quesito: "quale futuro occupazionale abbia programmato e quali garanzie abbia ipotizzato per i lavoratori dell'impianto di Tossilo".
Dato il tipo di procedura prescelta (ex-art. 37 bis della legge n. 109/1994) una volta espletata la prima fase nella quale viene individuata la proposta progettuale ritenuta più idonea, questa, prima di essere posta in gara, sarà sottoposta ad una fase di concertazione dove saranno esaminati gli aspetti occupazionali.
Ciò posto, questa amministrazione ha previsto che l'impianto di Macomer prosegua comunque nelle sue funzioni e non sia definitivamente smantellato. Invero, è previsto che nel sito di Macomer si svolgano attività di pre-trattamento e compostaggio.
6) quesito: "se la Giunta abbia valutato reale fabbisogno di incenerimento dei rifiuti alla luce dell'avvio e del razionale funzionamento della raccolta differenziata".
Nel centro Nord della Sardegna, si producono ogni anno 400 mila tonnellate di rifiuti urbani. Da una raccolta differenziata ottimale si dovrebbe raggiungere la percentuale di differenziazione dei rifiuti pari al 50% degli stessi. Pertanto, rimarranno 200 mila tonn. di secco residuo indifferenziato da smaltire tramite incenerimento.
7) quesito, "se la Giunta regionale non ritenga opportuna una sospensiva del bando per la costruzione dell'impianto di termovalorizzazione di Ottana al fine di coinvolgere, in un dibattito più approfondito e documentato, il Consiglio regionale, gli enti locali del territorio, la popolazione, le forze politiche e la società civile e lasciare che su temi fondamentali come lo sviluppo locale e il modello economico di un territorio vi sia un percorso più partecipativo, informato e, perciò, maggiormente democratico nella formazioni delle decisioni".
Come già indicato nel precedente punto sub. 1, è imminente l'attivazione dei procedimenti atti a coinvolgere le popolazioni e gli enti locali interessati in ordine alla scelta effettuata, onde assicurare la concertazione con gli stessi. Si sottolinea inoltre che, prima dell'avvio del procedimento, è stato consultato il C.C. del Comune di Ottana. Ciò posto, si fa presente che la realizzazione della centrale è una scelta finalizzata al recupero occupazionale ed industriale del sito ove l'intervento ricadrà ed è previsto nei documenti programmatori in fase di approvazione.
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