CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIII LEGISLATURA
Risposta scritta dell'Assessore dell'igiene e sanità e dell'assistenza sociale all'interrogazione PISU sulla grave situazione creatasi, con grave danno per i pazienti assistiti, presso l'Azienda sanitaria locale (ASL) di Oristano a seguito dei mutamenti introdotti nel servizio di assistenza domiciliare integrata.
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Si forniscono gli elementi utili alla risposta all'interrogazione in oggetto.
La direzione generale dell'Azienda Usl 5 di Oristano precisa che i volumi di attività del Servizio A.D.I. nell'anno 2005 risulta pari a 742 casi trattati di cui 488 sono riferiti a nuovi inserimenti. I pazienti deceduti risultano 284, dei quali 223 sono avvenuti a domicilio del paziente; 100 pazienti sono stati dimessi dall'A.D.I. per raggiungimento dell'obiettivo e 11 sono stati trasferiti in altra assistenza. Tale assistenza ha comportato un impegno annuale infermieristico pari a 47.918 ore delle quali 32.186 sono svolte da circa 75 dipendenti che prestano servizio in regime di lavoro straordinario e le restanti vengono garantite da 9.5 infermieri dipendenti dedicati a tempo pieno al servizio A.D.I.; l'effettiva assistenza assomma ad un monte ore netto di circa 33.000. La media annuale per paziente è di circa 42 ore e quella mensile di circa 4 ore. Per i pazienti ventilati la media giornaliera è di circa 6 ore. L'assistenza domiciliare ai ventilati ha avuto inizio il 4 giugno 1994 nei confronti di un paziente domiciliato in regime di ospedalizzazione domiciliare con regolare delibera del Commissario Straordinario dell'Unità Sanitaria Locale n. 13, non esistendo allora altre forme di assistenza domiciliare. A questo paziente furono allora assegnate 42 ore di assistenza infermieristica settimanali espletate da una infermiera del servizio di Anestesia e Rianimazione (a lui affidata per 21 ore settimanali) e le restanti a cura degli infermieri dello stesso servizio in regime di lavoro straordinario. Nell'anno 1999 l'Azienda (non potendo più garantire le ore di straordinario al personale dedicato) ha ritenuto di fare ricorso all'assistenza infermieristica dell' A.D.I. allora finanziata con i fondi del progetto sperimentale A.D.I.. Il 16 gennaio 1999 è stato domiciliato in A.D.I. il secondo paziente ventilato al quale il reparto di Anestesia e Rianimazione ha attribuito, sulla falsariga dell'assistenza concessa al primo paziente, un totale di 46 ore settimanali. Con lo stesso criterio sono stati domiciliati i successivi pazienti. Si è reso ad un certo punto evidente il fatto che tale modalità non rispondeva a criteri di appropriatezza, in quanto funzioni di assistenza non strettamente sanitarie venivano garantite da personale infermieristico invece che da altri soggetti titolati a contribuire al percorso di assistenza domiciliare integrata. Si è quindi proceduto ad una ricerca circa le modalità di assistenza riservata a questi pazienti sul territorio nazionale e nel resto della regione, individuando criteri definiti per determinare il bisogno infermieristico. Sia la valutazione dei bisogni che la ricerca effettuata consentano di affermare che, in media, il bisogno si attesta su tre ore di assistenza giornaliera. Le ore di assistenza infermieristica variano nell'ambito regione da ASL a ASL e da caso a caso ma non si discostano da questo dato medio. Dal mese di aprile 2005 il servizio A.D.I. ha avuto notevoli difficoltà a garantire le ore di assistenza precedentemente accordate, in gran parte per motivazioni legate all'aumento di richiesta e alla contemporanea impossibilità di trasferimento alle attività territoriali di ulteriori infermieri (il servizio è partito senza una dotazione di personale propria aggiuntiva e l'ospedale di Oristano presenta punte di acuta sofferenza infermieristica), tanto che per un caso non si è riusciti a reperire personale sufficiente (mobilità infermieristica rifiutata e orario in straordinario rifiutato dai dipendenti, considerata la distanza del domicilio dell'assistito) e ad oggi l'assistenza infermieristica è garantita per sole 6 ore settimanali. Nel mese di dicembre 2005 si è reso necessario domiciliare un ulteriore paziente. Prima di procedere alla sua domiciliazione, il servizio A.D.I. ha effettuato le ricognizioni necessarie e a quel punto si è reso indispensabile procedere al riequilibrio previsto, tenuto anche conto del fatto che nel nostro territorio non sono stati siglati accordi socio-sanitari per questo tipo di patologia. Per procedere alla domiciliazione, richiesta e sollecitata a più riprese dall'assistito e dai suoi familiari, si è giunti alla determinazione di concordare una forma di assistenza integrata con il servizio sociale, il volontariato e la famiglia, per cui è stato siglato un accordo nel quale viene stabilito che l'appropriatezza dell'assistenza infermieristica del caso in esame fosse pari a tre ore quotidiane per 7 giorni la settimana. Al fine di assicurare quanto concordato si è reso necessario riorganizzare e razionalizzare l'assistenza, procedendo, in alcuni casi, anche a ridurre le ore di assistenza assegnate agli altri pazienti attivando contemporaneamente azioni volte a sensibilizzare gli Enti locali, le Associazioni di volontariato, i familiari e Medici di medicina generale. Si sono, inoltre, attivati corsi di formazione mirati agli operatori non sanitari coinvolti nell'assistenza dei pazienti ventilati.
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