CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIII LEGISLATURA
Risposta scritta dell'Assessore dell'industria all'interrogazione DAVOLI - URAS - PISU sulla grave situazione di crisi della Sardegna centrale.
***************
In riferimento all'interrogazione indicata in oggetto, per quanto di competenza dello scrivente Assessorato, si forniscono di seguito utili elementi di risposta.
L'Assessorato rimarca ed evidenzia la perfetta conoscenza dei fenomeni di crisi industriale che la Sardegna Centrale sta attraversando da diverso tempo che si sono particolarmente aggravati a partire dalla chiusura dello stabilimento della società Montefibre, con contestuale avvio della situazione di crisi nel settore tessile, dovuta alla globalizzazione dei mercati, alla forte concorrenza dei paesi a basso costo di produzione.
La stragrande maggioranza delle attività industriali, concentrate nella Sardegna Centrale, sono attività che derivano dalla privatizzazione di società e vendita di impianti a seguito della dismissione del sistema delle partecipazioni statali ad aziende private che stanno vivendo delle situazioni particolarmente gravi e difficili in quanto attività concentrate nei settori a basso valore aggiunto e particolarmente sensibili alla concorrenza dei paesi a basso costo di produzione.
Punto 1:
Per far fronte a queste grosse difficoltà che l'intero settore della Sardegna Centrale sta attraversando l'Assessorato si sta muovendo in diverse direzioni e con diversi soggetti interessati che vanno dal Governo Centrale, agli Enti Locali, agli accordi di programma con diverse aziende nazionale finalizzati:
1. al consolidamento e sviluppo delle attività esistenti attraverso l'Accordo di programma per la Qualificazione dei Poli Chimici della Sardegna;
2. allo sviluppo di attività nuove e integrate secondo logiche di filiera produttiva con le risorse regionali (L.R. n° 15794 Bandi 2005 e 2006) con sostanziali cambiamenti degli indicatori di valutazione dei progetti;
3. alla diminuzione dei costi dei servizi dell'agglomerato industriale di Ottana attraverso la concentrazione di tutti i servizi erogati in capo all'ASI della Sardegna Centrale, che opererà come unico ente o società, erogatrice di servizi. L'Accordo da formalizzare a breve con tutti i soggetti interessati Nuoro Servizi Srl, Consorzio per l'Area di Sviluppo Industriale della Sardegna Centrale, Ministero dello Sviluppo Economico e la Provincia di Nuoro;
4. alla messa a bando per la costruzione del nuovo termovalorizzatore di Ottana, recentemente bandito dall'Assessorato dell'Ambiente che prevede investimenti per 160 Mil.ni di € finalizzato anche alla fornitura delle Utilities alle imprese insediate nell'agglomerato;
5. all'innovazione delle istituzioni pubbliche per i servizi alle imprese (SUAP).
Punto 2:
Il gruppo tessile Legler SpA, articolato nelle tre società Legler Siniscola SpA, Legler Macomer SpA e Legler Ottana SpA, dall'anno 2003 ha iniziato a risentire degli effetti negativi dell'involuzione delle economie dei paesi europei con un inversione del trend che progressivamente ha portato ad una diminuzione dei volumi di attività con il conseguente peggioramento dei risultati economici. I risultati negativi della gestione industriale determinati, anche da un mancato intervento di ristrutturazione e riqualificazione dell'attività produttiva, nonché a causa dell'eliminazione delle barriere all'importazione dai paesi in via di sviluppo, ha generato bilanci negativi, con perdite in crescita di anno in anno con conseguente impoverimento del patrimonio aziendale.
Tale situazione è peggiorata ulteriormente nel corso dell'anno 2005, a seguito dell'aggravarsi delle condizioni generali di mercato in cui opera il Gruppo Legler, in quanto si è confermato come strutturale il processo in corso di delocalizzazione delle produzioni. Contemporaneamente a tali fenomeni, si è verificata la debolezza del dollaro nei confronti dell'Euro, che ha peggiorato la competitività dell'offerta, ma soprattutto per quanto concerne l'affievolimento della spinta della moda per il tessuto demin. Per tutte queste concause negative, il Gruppo Legler, a partire dalla seconda metà dei 2005 a seguito di forti sollecitazioni, da parte del governo regionale che di parte sindacale ha, prospettato, l'esigenza di adeguati interventi di ristrutturazione sull'organizzazione produttiva, che senza penalizzare le attività dei siti produttivi nel centro Sardegna, consentano il riequilibrio dei risultati economici di gestione e della struttura patrimoniale e finanziaria. Il Gruppo Legler con l'intesa dei più importanti creditori, tra cui la SFIRS, ha presentato un progetto di salvataggio e successiva ristrutturazione in grado di rilanciare le prospettive future dell'intero gruppo. La proposta formulata dalla Legler prevede:
1. il consolidamento di un programma di salvataggio;
2. l'elaborazione e la realizzazione di un piano di ristrutturazione e rilancio.
Nell'ambito, del programma di salvataggio, il Gruppo ha fatto istanza per accedere al Fondo per il finanziamento degli interventi consentiti dagli orientamenti U.E. sugli aiuti di stato per il salvataggio e la ristrutturazione delle imprese in difficoltà previsto dall'art. 11 del D.L. 14 marzo 2005 n° 35 convertito con Legge 14 maggio 2005 n° 80 al fine di ottenere una garanzia statale a sostegno di un "finanziamento ponte" destinato alla copertura dei fabbisogni correnti per un periodo di sei mesi da utilizzarsi per l'elaborazione del piano di ristrutturazione. Il piano di ristrutturazione dovrà prevedere:
1. una ristrutturazione di tipo industriale, con l'individuazione di tutte le iniziative rivolte al riassetto dell'attività sia sotto il profilo commerciale che, soprattutto, sotto il profilo produttivo;
2. una ristrutturazione di tipo finanziario, con l'individuazione dei fabbisogni connessi alla realizzazione del progetto e della loro copertura;
3. una ristrutturazione di tipo patrimoniale, con l'individuazione degli eventuali interventi sulla struttura societaria del Gruppo.
Le linee guida di questo piano, soprattutto per quanto concerne la parte industriale, sono individuate nel Progetto di risanamento e rilancio già elaborato che è all'esame di tutti gli Enti e soggetti interessati (Regione, SFIRS, Ministero dello Sviluppo Economico e OO.SS).
La realizzazione del piano di ristrutturazione che presumibilmente, richiederà nuovamente il ricorso al sostegno finanziario dello Stato previsto dalla Legge n° 80 sopra richiamata, sarà dunque possibile solo se il piano riceverà l'approvazione del Ministero dello Sviluppo Economico e della Comunità Europea per il quale da tempo la Regione è impegnata a sostenere le iniziative di cui sopra.Infine, per quanto riguarda i riflessi dell'attuale crisi produttiva sulla forza lavoro nei tre stabilimenti industriali, nel tempo sono stati perfezionati accordi ed adottati d'intesa con le organizzazioni sindacali e con l'intervento diretto dell'Assessorato del Lavoro, i seguenti provvedimenti:
1. in data 25 giugno 2006 -verbale di accordo finalizzato alla concessione del trattamento di CIGS in deroga a rotazione dal 01 gennaio 2006 al 31 dicembre 2007 fino ad un massimo di 230 lavoratori sui 330 in organico nella società Legler Macomer SpA;
2. in data 26 maggio 2006 con successivo verbale di accordo, tra l'Assessorato del Lavoro, OO.SS e Gruppo Legler Macomer SpA. La Regione si è impegnata a concedere per un numero di circa 100 lavoratori un voucher formativo dell'importo di 1.000 € cadauno per la formazione finalizzata a consentire la ricollocazione in diverse opportunità occupazionali;
3. in data 31 maggio 2006 presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, è stato sottoscritto un ulteriore verbale di accordo in cui n° 164 lavoratori su 330 in organico potranno passare al programma di riempiego di cui all'art 1, 1° comma della Legge n° 27 del 24 marzo 2006, previa cessazione del rapporto di lavoro e collocazione in mobilità al 01 gennaio 2008;
4. in data 14 giugno 2006 presso l'Assessorato del Lavoro è stato sottoscritto un ulteriore verbale di accordo per la Legler di Ottana SpA che prevede con decorrenza 01 giugno 2006 la CIGS per un numero di 120 dipendenti su 317 in organico a zero ore a rotazione per la durata di 12 mesi con contestuale impegno entro il 31 maggio 2007 della chiusura del reparto di tessitura in Ponte S. Pietro e lo spostamento di n° 70 telai dallo stabilimento di Ponte San Pietro ad Ottana, in sostituzione di altrettanti telai ormai obsoleti in attuazione dei progetto di ristrutturazione presentato dal Legler SpA.
Punto 3:
A seguito della cessazione della società ex Enichem-Montefìbre, e delle pressanti sollecitazioni dell'Amministrazione Regionale, delle OO.SS, della Confindustria, degli Enti Locali, nel luglio 2003 fu sottoscritto tra i rappresentanti del Governo Centrale, della Regione, degli Enti Locali, delle Aziende direttamente interessate, l'Accordo di Programma per la Qualificazione dei Poli Chimici esistenti finalizzato a:
1. nuove iniziative o ad attività esistenti di verticalizzazione o di consolidamento degli impianti chimici esistenti con logiche di filiera produttiva;
2. nuove iniziative o ad attività che favoriscano la realizzazione di economie di scala e l'abbattimento dei costi delle imprese che operano nel sito;
3. iniziative che favoriscano la reindustrializzazione dei siti.
L'Accordo prevede impegni finanziari pari a circa 200 Mil.ni di € a carico dello Stato di cui 100 Mil.ni di € sul sito dì Ottana.
Lo stato di attuazione dell'Accordo al momento per il sito di Ottana, è il seguente: sono state presentate due proposte di contratto di programma, della società Equipolymers e del consorzio C.RE.O.
La proposta della Società Equipolymers è stata approvata con deliberazione CIPE n. 42/05 del 17 maggio 2005. Il progetto presentato prevede investimenti pari a 89,9 Mil.ni di € ed è stato formalizzato un contributo pari a 36,3 Mil.ni di €. Il programma di interventi previsto, a regime dovrà garantire il consolidamento e la salvaguardia di 122 addetti. Tale finanziamento risulta di particolare importanza per superare le difficoltà incontrate dall'azienda in questi anni e favorire il consolidamento e il rilancio delle attività produttive.
Il contratto di programma, presentato dal consorzio C.RE.O riguarda un'articolata proposta imprenditoriale.
Le aziende facenti parte del contratto sono: Mini-Tow, Antica Fornace, Sedem, Lorica Sud e Corstyrene.
Gli investimenti previsti nei piani aziendali prevedono a regime uno sviluppo occupazionale nel sito di Ottana di circa 103 nuovi occupati incrementali per un investimento totale di 36,6 Mil.ni di €.
Il contratto di programma è stato approvato dal CIPE nella seduta del 2 dicembre 2005.
Occorre però rilevare che in tale sede si è proceduto al finanziamento di un entità di risorse notevolmente inferiore rispetto a quella programmata dalle imprese in base alla disciplina vigente al momento della presentazione dei progetti (a fronte di circa 36,6 Mil.ni dì € di investimenti la quota prevista secondo l'allora normativa vigente prevedeva un finanziamento di 18,9 milioni di euro, ridotto in sede CIPE del 2 dicembre a 9,2 milioni di euro).
L'Assessore dell'Industria nel corso della stessa seduta ha contestato il metodo di attribuzione delle risorse, sottolineando il rischio del venir meno della stessa realizzazione dei programmi di investimento deliberati, proprio in considerazione del torte scostamento che si è venuto a determinare rispetto agli originari piani finanziari delle imprese, e richiedendo formalmente un supplemento di deliberazione per il finanziamento di ulteriori agevolazioni a garanzia degli investimenti programmati.
Nella riunione del CIPE del 22 marzo 2006 è stato approvato l'ordine del giorno con l'integrazione richiesta (da parte dell'Assessore all'industria) di 6,1 Mil.ni di €.
Il contratto di programma C.RE.O rappresenta sicuramente una grossa opportunità per il consolidamento e lo sviluppo degli impianti chimici esistenti e per la reindustrializzazione del sito.
Inoltre per far fronte ai problemi non risolti da diversi anni, relativamente ai lavoratori ex Enichem-Montefìbre, in data 29 maggio 2006 presso il Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale è stato sottoscritto un verbale di accordo tra lo stesso Ministero, la Regione Sardegna -Assessorato del Lavoro, la società Montefìbre, le OO.SS e Italia Lavoro in cui ai lavoratori aventi i requisiti previsti dal D.L. 6 marzo 2006 convertito in Legge n° 127 24 marzo 2006 e modificato dal D.L. 136 del 3 aprile 2006, individuati in 133 lavoratori, potranno accedere al programma di reimpiego di cui all'art. 1 comma 1° della medesima legge previa cessazione del rapporto di lavoro e collocazione in mobilità al 1 gennaio 2008.
Con decreto del Ministero del Lavoro del 12 giugno 2006 i 133 lavoratori della Montefìbre sono stati ammessi al Programma di reimpiego, di cui alla legge 24 marzo 2006, n° 127.
***************