CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURA

INTERROGAZIONE n. 18/A

Risposta scritta dell'Assessore della difesa dell’ambiente all’interrogazione URAS sullo stato di degrado della spiaggia del Poetto, anche a seguito di interventi di ripascimento effettuati su iniziativa della Provincia di Cagliari.

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Si fa riferimento alla nota di codesta Presidenza prot. n. 5603 del 7 ottobre 2008 per rappresentare che alla interrogazione di cui all'oggetto si è dato riscontro con nota dell'Assessore della Difesa dell'Ambiente prot. n. 740/gab. del 6 ottobre 2004 che si allega in copia per correntezza.

Il Capo di Gabinetto
Dott. Agr. Nicola Sanna

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In relazione al quesito in oggetto si premette che l'Assessorato della Difesa dell'Ambiente sta seguendo con estrema attenzione gli sviluppi delle attività sul litorale del Poetto. Sulla scorta delle segnalazioni pervenute da diversi settori dell'opinione pubblica regionale e delle relazioni presentate dagli Uffici, questo Assessorato ha assunto l'iniziativa di proporre un'accurata indagine tecnica ed amministrativa ed un'attenta riconsiderazione delle forme di coordinamento e delle competenze dei soggetti istituzionali coinvolti. Con nota del 16 luglio scorso, si è data notizia di questo all'Amministrazione della Provincia di Cagliari, raccomandando una tempestiva comunicazione preliminare di ogni altra ulteriore iniziativa da assumere sul compendio del Poetto. E con la massima sollecitudine si sono avviate tutte le operazioni preliminari necessarie per l'individuazione di un qualificato gruppo di esperti a cui demandare le attività di indagine e valutazione.

In ordine al primo quesito posto dall'interrogazione, l'Assessorato della Difesa dell'Ambiente concorda certamente sulla necessità di operare le indagini e le verifiche complessive più attente e articolate, sia in termini di aspetti disciplinari e scientifici da valutare che di soggetti istituzionali da coinvolgere. Nello specifico campo della difesa dell'ambiente dovrà in particolare  essere accertata l'esistenza e l'entità di un danno ovvero di un'alterazione o deterioramento della risorsa ambientale, come prescritto dalla vigente normativa di recepimento dei principi comunitari in materia.

Con riferimento al secondo punto dell'interrogazione si osserva che l'ordinamento vigente prevede già importanti strumenti di controllo, valutazione preventiva e monitoraggio in fase esecutiva (dalle commissioni di collaudo in corso d'opera previste dalla normativa LL.PP., agli obblighi di rendicontazione e monitoraggio degli interventi finanziati dell'U.E. solo per citarne alcune). Più che l'elaborazione di nuovi strumenti tecnico-amministrativi è perciò necessario verificare l'efficienza e l'efficacia di quelli già in essere ed il loro scrupoloso rispetto sia in questo che in altri casi a venire. Alla luce delle sempre maggiori sensibilità ed attenzione che l'opinione pubblica rivolge a questi temi sarà comunque opportuno valutare eventuali proposte di miglioramento del sistema di controllo preventivo o di specifiche ulteriori prescrizioni tecniche che dovessero scaturire già dall'indagine sul caso attuale, soprattutto in relazione a requisiti di trasparenza dell'azione amministrativa.

In ordine al terzo quesito dell'interrogazione si può dare atto che la fase di elaborazione delle proposte di azioni di ripristino rappresenta il punto conclusivo di qualunque processo di valutazione sull'entità di un danno ambientale. Difficilmente peraltro una iniziativa di risarcimento, ripristino o quantomeno mitigazione potrà dispiegare effetti rilevanti e durevoli, se non nasce da un approccio "di sistema'" che valuti nella sua integrità quel compendio ambientale alla luce di tutte le sue componenti costitutive. In ambiti che a caratteri di così grande pregio ambientale e paesistico associano valenze altrettanto rilevanti sotto il profilo sociale ed economico è necessario che ogni regime di gestione o processo di trasformazione sia informato a principi di sostenibilità.

L'Assessore
Dr. Antonio Dessì