CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURA

INTERROGAZIONE n. 1260/A

Risposta scritta dell'Assessore degli affari generali, personale e riforma della regione all'interrogazione DIANA, con richiesta di risposta scritta, sul rischio che 28 comuni della Provincia di Oristano restino esclusi dallo sviluppo della rete internet a banda larga.

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Con riferimento all'interrogazione in oggetto, le risposte ai due quesiti posti sono le seguenti:

1. Il Piano d'azione per il superamento del digital divide, approvato dalla Giunta Regionale con Deliberazione n. 54/15 del 22.11.2005, prevedeva l'attuazione di due interventi finalizzati a garantire l'erogazione dei servizi in banda larga a tutti i Comuni della Sardegna fino a quel momento esclusi. Il primo intervento, denominato "SICS", dopo aver ricevuto la decisione favorevole della Commissione Europea il 22 novembre 2006, si è concluso nel dicembre 2007 con l'attivazione dell'ADSL in 105 nuovi comuni della Sardegna.

Per consentire anche ai restanti Comuni di fruire del servizio di connessione in banda larga è stato previsto ed è in fase di attuazione un secondo intervento ("SICS II"), finanziato per 14 milioni di euro sull'APQ "Società dell'Informazione", gestito dalla Direzione Generale degli Affari Generali. Tale intervento prevede l'erogazione del servizio in tutti i comuni della Sardegna ancora sprovvisti, mediante posa di fibra ottica per quelli con popolazione superiore ai 1500 abitanti, mediante tecnologie alternative per gli altri.

Per quanto riguarda, nello specifico, i comuni dell'Oristanese citati nell'interrogazione essi, come tutti gli altri comuni sardi, saranno serviti dall'ADSL, in esecuzione del progetto SICS II, entro il 31 dicembre 2008.

2. L'Accordo di Programma citato nell'interrogazione non aveva la finalità dì portare il servizio ai comuni più piccoli, giacché questo, come detto, sarà assicurato dal progetto SICS II, bensì di estendere la rete in fibra ottica anche ai comuni con popolazione inferiore ai 1500 abitanti, garantendo anche a questi ultimi una dotazione infrastrutturale che possa consentire, nel medio-lungo periodo, il mantenimento di livelli di servizio adeguati e proporzionali a quelli forniti nelle grandi città.

I fondi messi a disposizione dal Ministero, per mezzo della società attuatrice Infratel Italia S.p.A., ammontano a 22 milioni di euro, e sono attinti da quelli assegnati da Leggi Finanziarie e Delibere Cipe per la realizzazione del "Programma Operativo per lo Sviluppo della Banda Larga nel Mezzogiorno".

A tale proposito, l'art. 2, comma 299, della L. n. 244/2007 (finanziaria 2008) ha disposto che "al fine di sostenere nuovi processi di realizzazione delle infrastrutture per la larga banda sul territorio nazionale, le risorse del Fondo per le aree sottoutilizzate ...(omissis)... destinate al finanziamento degli interventi attuativi del Programma per lo sviluppo della larga banda nel Mezzogiorno da parte del Ministero delle comunicazioni per il tramite della Società infrastrutture e telecomunicazioni per l'Italia S.p.A. (Infratel Italia), ...(omissis)... sono incrementate di 50 milioni di euro per l'anno 2008".

Di recente, peraltro, l'art. 5 del D.L. n. 93 del 2008 ("Disposizioni urgenti per salvaguardare il potere di acquisto delle famiglie"), al comma 1, ha individuato, mediante rinvio ad un elenco allegato, le riduzioni alle autorizzazioni di spesa per il 2008 necessarie per la copertura finanziaria del Decreto medesimo. Tra queste, l'elenco menziona esplicitamente l'autorizzazione di spesa di cui all'art. 2, comma 299, della L. 244/2007 sopra citato, disponendo una riduzione di 50 milioni di euro.

Tuttavia, nel corso della seduta del 26 giugno 2008, la Camera, su iniziativa dei deputati sardi del Partito Democratico, ha approvato un ordine del giorno che impegna il Governo a recuperare, nella manovra finanziaria per il 2009, e a mettere a disposizione i fondi per la copertura finanziaria dell'Accordo di Programma.

L'Assessore
Massimo Dadea