CONSIGLIO REGIONALE DELLA
SARDEGNA
XIII LEGISLATURA
Risposta scritta dell'Assessore dell'industria all'interrogazione AMADU, sull'aumento indiscriminato del costo del gas in bombola, sul disagio degli operatori del settore, sulle lamentele dei consumatori e sulle iniziative in merito della Giunta regionale.
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In riferimento all'interrogazione indicata in oggetto, per quanto di competenza dello scrivente Assessorato, si forniscono di seguito utili elementi di risposta.
Premesso che la stragrande maggioranza delle famiglie sarde, eccetto alcune limitate zone dei maggiori centri dell'isola, compreso il capoluogo della Regione, utilizza per usi civili il gas/gpl in bombole (10/15/25 kg oppure in bomboloni da 1000 kg e oltre) a causa della non ancora realizzata metanizzazione dell'isola per la quale la Regione sta partecipando attivamente al Consorzio Galsi, che dovrà gestire il metanodotto Algeria-Sardegna-Toscana di prossima realizzazione come da accordi internazionali recentemente sottoscritti dal nostro paese con l'Algeria.
Nelle more dell'arrivo del metano, sono state inoltre emanate direttive con apposita delibera della Giunta Regionale n. 54/28 del 22.11.2005 al fine di dare attuazione all'intesa istituzionale di Programma finalizzata alla realizzazione delle reti di distribuzione del gas metano nell'intero territorio comunale isolano.
A seguito di diverse segnalazioni pervenutaci da consumatori della nostra regione, e successivamente ad un'indagine effettuata recentemente dal comitato regionale dell'Unione consumatori, l'Assessorato ha provveduto ad effettuare direttamente un' analisi accurata e dettagliata per accertare se le problematiche riportate corrispondessero a verità.
A tal fine si è provveduto ad effettuare molteplici interviste telefoniche con i negozianti di varie regioni d'Italia, per poter individuare i diversi prezzi di vendita delle bombole di gas e poter fare così dei raffronti territoriali con la nostra realtà.
Le città, interessate alle interviste sono state scelte casualmente e sono le seguenti:
Torino; Sondrio, Roma, Piacenza, Bari, Napoli e Palermo.L' analisi svolta ha confermato le segnalazioni pervenutaci che evidenziavano l'alto prezzo di vendita praticato dalla rete distributiva sarda rispetto in particolare a quelli praticati in tutto il Mezzogiorno. Di contro le regioni del Nord, invece, si caratterizzano per livelli di prezzo prossimi a quelli della nostra regione. In particolare, nell'area di Cagliari i prezzi medi di vendita sono pari a circa 34,00-36,00 € per la bombola di gas da 15 kg (senza prezzo per la consegna), rispetto ad un prezzo medio per lo stesso periodo di 18,00 € nella città di Palermo e circa 20,00 € nella città di Napoli con un differenziale di prezzo di 16,00 € rispetto a Palermo. E' opportuno ricordare che questi valori sono ancora più alti nei piccoli comuni sardi dove i prezzi raggiungono anche i 36,00/38,00 € a bombola.
Oltre ad individuare l'alto differenziale di prezzo, l'analisi ha cercato di individuare le cause di queste differenze che sono in parte da addebitare, sia alla catena distributiva del prodotto, sia ad un mercato dell'imbottigliamento del gas in Sardegna di tipo oligopolistico, sia alla mancanza di valide alternative energetiche al gas quali il metano che le altre realtà del Mezzogiorno invece dispongono.
Al fine di ovviare a questa situazione che incide pesantemente sui bilanci familiari, ed in particolare delle famiglie più disagiate, lo scrivente Assessorato ha provveduto ad organizzare vari incontri tra i rappresentanti delle associazioni dei produttori, degli imbottigliatori, dei rivenditori e dei consumatori per verificare anche attraverso indagini apposite, se sussistano fenomeni speculativi, ovvero presunti cartelli tra gli operatori della filiera. Inoltre gli incontri sono stati finalizzati anche a sensibilizzare le imprese e gli operatori sulla necessità di contenere e ad abbassare i prezzi di vendita finali.
In particolare dagli incontri e colloqui avuti con l'Associazione Nazionale dei Consumatori, si è avuta conferma dell'avvenuta segnalazione formale da parte della stessa di tali problematiche all'autorità di polizia tributaria per l'avvio degli accertamenti previsti.
Negli incontri si è fatto una breve sintesi delle problematiche del settore che ha permesso, assieme all'analisi direttamente fatta, di focalizzarne meglio le caratteristiche e di individuare nella fase distributiva intermedia che và dalla vendita del gas dalla raffineria Saras di Sarroch al negoziante finale, quella in cui si concentrano le maggiori criticità.
Successivamente, si è tenuto un ulteriore incontro con una delle società leader di imbottigliamento del gas in Sardegna (Agipgas) finalizzato alla diminuzione dei prezzi finali, praticati al consumatore. La stessa, infatti, si è impegnata a presentare a breve un dettagliato programma di attività con l'obiettivo di ridurre ulteriormente i prezzi finali di vendita.
Negli incontri avuti si è comunque riscontrato che ultimamente si sono registrati alcuni segnali positivi determinati in particolar modo dall'entrata nel mercato dell'imbottigliamento del gas di nuovi operatori, dalla maggiore attenzione posta dagli enti pubblici preposti al controllo e da alcune norme legislative recentemente presentate su tali problematiche che hanno determinato una maggiore apertura del mercato. La tendenza che si ricava è quella di una diminuzione dei prezzi anche se tale riduzione per il momento è ancora concentrata sui consumatori o imprese che acquistano il gas per lo più in grosse quantità (bombolone) per i quali si sono avute congrue riduzioni di prezzo.
L'Assessore comunque conferma che gli uffici proseguiranno nella loro attività di verifica e monitoraggio dei prezzi e nel caso si riscontrassero accordi sui prezzi da parte delle imprese, si provvederà ad informare direttamente l'Autorità per l'Energia e Gas e/o Antitrust per i provvedimenti di rispettiva competenza.