CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURA

INTERPELLANZA N. 343/C-3

INTERPELLANZA PISU sulla chiusura dello spazio espositivo del Museo della scultura in Sardegna ospitato presso i locali del Palazzo Arquer, in Oristano, di proprietà regionale.

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Il sottoscritto,

premesso che:
- i locali del Palazzo Arquer, in Oristano, ubicati al piano terra, ai civici 8 e 10 del Vico Arquer, di proprietà regionale, ospitavano lo spazio espositivo del Museo della scultura in Sardegna;
- insieme allo spazio espositivo era nella disponibilità del Museo anche una saletta-auditorium, ad esso attigua, solitamente utilizzata per conferenze, dibattiti e incontri ad esclusivo carattere culturale;
- gli spazi in oggetto, a partire dal 1999 e fin quasi a un mese fa, erano stati affidati in comodato d'uso al consorzio Coiné, formato da cooperative sociali, per svilupparvi un progetto culturale ideato dal prof. Luigi Taras;

considerato che:
- il progetto prevedeva, in origine, la realizzazione di uno spazio espositivo che contemplasse le più significative esperienze culturali in Sardegna, sotto l'aspetto delle opere d'arte scultoree, a partire dall'Ottocento e dal Novecento;
- l'esperienza ebbe inizio con la ricognizione di numerose opere d'arte negli uffici amministrativi della Regione Sardegna e con il recupero di una decina di esse, che sono state salvate anche dal degrado nel quale erano state lasciate;
- l'opera di valorizzazione si è interrotta nel momento in cui è venuto meno l'interesse da parte dell'Amministrazione regionale, ma ciò nonostante le sculture sono state esposte al pubblico per quasi dieci anni e lo spazio citato è stato corredato da elementi espositivi orizzontali e verticali, realizzati specificamente per quella funzione, grazie ad un contributo, all'epoca, di trenta milioni di lire ricevuto dalla Provincia di Oristano;
- l'intera operazione è avvenuta senza alcun costo per l'Amministrazione regionale grazie alla disponibilità, all'impegno, al lavoro ed alla professionalità del responsabile del progetto che, in quanto grafico, pittore e scultore, ha operato sempre ed esclusivamente a titolo gratuito e solo ai fini della promozione culturale nel territorio e nella Regione;
- lo spazio espositivo e la saletta delle conferenze sono sempre stati resi disponibili per tutti gli operatori culturali che ne abbiano fatto richiesta, provenienti dalla città, dal territorio provinciale, dalla Sardegna o da altre regioni e, in taluni casi, anche da nazioni europee ed extraeuropee, senza che né il responsabile del progetto né i componenti del consorzio affidatario abbiano potuto usufruirne per fini personali;

rilevato che:
- cinque anni fa la disponibilità dello spazio in oggetto è stata dimezzata, in quanto una parte dei locali è stata utilizzata quale deposito di scaffali per archivio cartaceo, e che ora si vorrebbe destinare la parte rimanente ad ospitare uffici amministrativi, sottraendo alla comunità locale l'unico spazio culturale libero e gratuito che ancora le è rimasto;
- trattasi di uno spazio di pregio, eccezionale dal punto di vista architettonico e storico della città, sicuramente sprecato qualora adibito all'uso prospettato, per di più in un contesto nel quale è forte la necessità di spazi sociali e di crescita culturale, ormai quasi tutti inibiti per svariati e talvolta oscuri motivi, che viceversa occorrerebbe salvaguardare ed ampliare;

preso atto che:
- nonostante gli spazi del Palazzo Arquer abbiano ospitato per quasi un decennio alcune decine di manifestazioni culturali l'anno, consentendo a scuole, associazioni ed istituti culturali, artisti di vari orientamenti stilistici, artigiani e autori di libri la disponibilità e la fruizione di uno spazio pubblico totalmente gratuito, tutto ciò non è considerato sufficiente ad evitarne la preclusione;
- tale preclusione è stata concretamente esplicitata anche attraverso il rifiuto opposto all'artista oristanese Antonio Marchi, il quale intendeva allestire una mostra nello spazio espositivo in questione, episodio peraltro documentato sulle pagine locali dei due maggiori quotidiani isolani,

chiede di interpellare la Giunta regionale ed, in particolare, l'Assessore regionale degli enti locali, finanze e urbanistica per conoscere:
1) se sia informato riguardo la situazione sopra rappresentata;
2) quali motivazioni siano da considerarsi a sostegno della decisione di sottrarre tale struttura ad una così importante funzione culturale e sociale;
3) se non ritenga opportuno giungere ad una più attenta e ponderata valutazione riconsiderando l'opzione di restituire un ruolo di produzione culturale ai locali del Palazzo Arquer.

Cagliari, 22 ottobre 2008