CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURA

INTERPELLANZA N. 341/A

INTERPELLANZA ARTIZZU - DIANA - LIORI - MORO - SANNA Matteo sulla necessità di garantire al personale dell'ARAS l'inquadramento diretto nell'agenzia regionale LAORE.

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I sottoscritti,

premesso che:
- l'Associazione regionale allevatori della Sardegna (ARAS) svolge in esclusiva da oltre un ventennio, su preciso mandato della Regione, compiti di assistenza tecnica a favore degli operatori del comparto zootecnico isolano;
- l'Associazione eroga un'ampia gamma di servizi che vanno dall'assistenza tecnica, sia agronomica che sanitaria, in azienda alle analisi di laboratorio sul latte e sugli alimenti ad uso zootecnico;
- la Regione, tramite l'Assessorato regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale, nel corso degli anni ha finanziato quasi integralmente l'erogazione di tali servizi da parte dell'ARAS, con una serie di interventi legislativi culminati nell'articolo 16 della legge regionale 14 novembre 2000, n. 21;
- da circa un decennio, le diverse giunte regionali che si sono succedute hanno sancito, nelle delibere con le quali venivano stanziati i finanziamenti annuali all'Associazione, l'esclusività nell'erogazione di tali servizi da parte dell'ARAS, con la precisazione che l'ente regionale preposto all'assistenza tecnica in agricoltura (all'epoca l'ERSAT) era da considerarsi, specificamente ai compiti di assistenza tecnica in zootecnia, subalterno all'ARAS;
- a tutti gli effetti, l'ERSAT, sin da quando è stata istituita l'ARAS (1982), non ha mai operato, se non marginalmente, nel campo dell'assistenza tecnica in zootecnia;

considerato che:
- nel corso degli anni, l'ARAS, con il proprio personale costituito da zootecnici (agronomi e periti agrari), veterinari, analisti (biologi e tecnici di laboratorio), informatici ed amministrativi per un totale di circa 300 unità, è stata l'unico soggetto che con continuità ha operato sul campo a favore dello sviluppo della zootecnia isolana, divenendo autorevole referente di allevatori, caseifici, istituti di ricerca, università ed enti sia regionali che nazionali ed esteri;
- il personale dell'ARAS è stato, inoltre, utilizzato per fare fronte ad emergenze di varia natura riguardanti il settore zootecnico (blue tongue, scrapie, inquinamento ambientale da reflui zootecnici, ecc.), nonché nella realizzazione di diversi interventi di politica agraria regionale previsti dai piani di sviluppo rurale, sia in termini di assistenza che di divulgazione;
- fino al 2006, l'Associazione ha sempre operato sotto la stretta supervisione dell'Assessorato regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale, con piani annuali approvati e finanziati dallo stesso Assessorato, coordinandosi e collaborando con tutti i soggetti pubblici, regionali e non, operanti nel settore (ex ERSAT, ASL, Istituto zooprofilattico, Istituto zootecnico e caseario, ispettorati agrari, amministrazioni locali);

valutato che:
- con la legge regionale 8 agosto 2006, n. 13, istitutiva delle agenzie LAORE, ARGEA ed AGRIS, si è giunti ad un accorpamento di tutti gli enti e i consorzi operanti in agricoltura e le funzioni tradizionalmente affidate dalla Regione all'ARAS sono divenute di competenza dell'Agenzia LAORE che, secondo quanto disposto dall'articolo 16, per quanto concerne i servizi di assistenza tecnica in zootecnia può stipulare convenzioni con soggetti esterni;
- tale provvedimento ha portato ad una serie di incongruenze relative all'affidamento di tali servizi all'ARAS, spesso con poca chiarezza e dubbia regolarità e con il progressivo stravolgimento delle attività fino a quel momento svolte dall'Associazione, a tutto discapito degli allevatori e del personale;
- in particolare, tale scelta ha escluso l'ARAS dalla naturale integrazione all'interno di LAORE, così come pareva emergere dallo spirito della riforma, e ha perpetrato una discriminazione nei confronti del personale dell'Associazione che è stato lasciato in una situazione di precariato di natura sia economica che organizzativa;
- tale fatto appare tanto più grave se valutato alla luce dell'atteggiamento tenuto dalla Giunta regionale e dal Consiglio regionale nei confronti del personale di altri soggetti di natura privata che, nell'ambito dell'istituzione di agenzie o enti di settore, come è accaduto nel comparto ambientale ed in quello idrico, sono stati integrati, sebbene con alterne vicende, nell'organico dei nuovi soggetti pubblici;

sottolineato che:
- in occasione della discussione nella Terza Commissione del disegno di legge finanziaria per il 2008, in seguito ad interlocuzioni avute con i rappresentanti dei dipendenti dell'ARAS, alcuni consiglieri della maggioranza hanno presentato un emendamento con cui si proponeva l'ingresso dei dipendenti dell'Associazione nell'organico dell'Agenzia LAORE tramite selezione riservata e conservazione dei diritti acquisiti;
- in seguito alla forte opposizione registrata da parte della Giunta e di settori della maggioranza, che chiedevano il ritiro dell'emendamento, lo stesso non è stato discusso in Commissione, ma durante l'esame del disegno di legge in Aula, in una versione pesantemente modificata dalla quale erano stati esclusi i riferimenti ai dipendenti ARAS e la conservazione dei diritti acquisiti;
- seppure insoddisfacente e viziato da pesanti incongruenze, l'emendamento, approvato all'unanimità dal Consiglio, ha costituito un primo passo verso l'integrazione dell'ARAS nell'Agenzia LAORE;

verificato che:
- l'articolo 3, comma 25, della legge regionale 5 marzo 2008, n. 3 (legge finanziaria 2008), recita: "In attuazione della legge regionale n. 13 del 2006, e al fine di garantire, con proprie strutture, un adeguato livello di assistenza tecnica alle aziende zootecniche su tutto il territorio regionale, la Giunta regionale, entro tre mesi dall'entrata in vigore della presente legge, procede alla ridefinizione della pianta organica dell'Agenzia LAORE Sardegna. Entro i successivi sessanta giorni l'Agenzia LAORE Sardegna, sentite le organizzazioni sindacali, indice i relativi concorsi pubblici nel rispetto delle disposizioni di cui al comma 6 dell'articolo 16 della legge regionale n. 13 del 2006, le quali sono estese al personale impegnato nelle attività amministrative e di laboratorio connesse ai servizi di assistenza tecnica prestati a favore degli allevatori della Sardegna";
- nel testo del comma si arriva dunque al superamento del rapporto di convenzione con soggetti esterni per l'erogazione dei servizi in zootecnia che LAORE non è in grado di erogare direttamente, configurando così un sostanziale trasferimento di funzioni dall'ARAS all'agenzia regionale;
- tale evenienza pare configurarsi nei termini previsti dall'articolo 2112 del Codice civile, che disciplina il trasferimento di ramo di azienda e simili;

preso atto che:
- a seguito di quanto su esposto, i dipendenti dell'ARAS hanno presentato ricorso alla Direzione provinciale del lavoro di Cagliari avverso la Regione e l'Agenzia LAORE, per rivendicare il diritto all'ingresso diretto, vale a dire senza procedure concorsuali e con la conservazione dei diritti acquisiti, nell'organico dell'agenzia;
- nei giorni seguenti, il direttore generale di LAORE ha comunicato formalmente che l'agenzia non avrebbe presenziato al tentativo di conciliazione relativo al ricorso di cui sopra, non ritenendo fondate le motivazioni del ricorso;
- ciononostante, né il direttore generale, né la Giunta regionale hanno assunto alcun atto finalizzato alla ridefinizione della pianta organica di LAORE e a bandire i concorsi pubblici di cui all'articolo 3, comma 25, della legge regionale n. 3 del 2008, nonostante i termini fissati dal dettato normativo siano trascorsi ormai da diversi mesi;
- nella giornata dell'8 ottobre 2008, i lavoratori dell'ARAS hanno costituito un presidio permanente sotto la sede della Presidenza della Regione per protestare contro i ritardi nella loro stabilizzazione;
- i lavoratori hanno espresso l'intenzione di intentare un procedimento giudiziario nei confronti della Regione, anche alla luce di un pronunciamento della Corte europea di giustizia secondo cui il trasferimento delle attività da un ente ad un altro comporta il passaggio automatico dei dipendenti,

chiedono di interpellare l'Assessore regionale dell'agricoltura e riforma agro-pastorale affinché riferisca:
1) quali misure la Giunta regionale intende adottare al fine di pervenire nei tempi più rapidi all'inquadramento diretto del personale dell'ARAS nell'Agenzia LAORE, senza procedure concorsuali e con la conservazione dei diritti acquisiti, così come previsto dalle norme di legge e dalla giurisprudenza vigenti e coerentemente con l'orientamento tenuto dalla Regione in casi analoghi;
2) in alternativa, quali misure la Giunta regionale intende adottare al fine di dare attuazione con la massima urgenza al dettato normativo dell'articolo 3, comma 25, della legge regionale n. 3 del 2008.

Cagliari, 9 ottobre 2008