CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA
XIII LEGISLATURA

INTERPELLANZA N. 337/A

INTERPELLANZA URAS - DAVOLI - PISU - SERRA sulla situazione degli appalti e del personale dei servizi di pulizia, giardinaggio e movimentazione della Regione e del sistema allargato della pubblica amministrazione regionale e locale.

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I sottoscritti,

premesso che:
- in altre circostanze è stata richiamata all'attenzione del Consiglio e della Giunta regionale dai firmatari della presente interpellanza la situazione di grave difficoltà, di lavoro e di vita, che soffrono le lavoratrici e i lavoratori dei servizi di pulizia, giardinaggio e facchinaggio della Regione e dell'intero sistema degli uffici e delle società pubbliche statali, regionali e locali;
- la grandissima parte di questo personale è costituita da donne, in genere monoreddito e con pesanti carichi familiari, così determinandosi ulteriori discriminazioni di genere sul piano occupazionale e di accesso al lavoro come principale mezzo di inclusione sociale, nonostante quanto stabilito in materia dai documenti nazionali ed europei;
- in relazione alle modalità di gara, recentemente effettuate ed aggiudicate, stabilite dall'Assessorato regionale competente, si è determinata una oggettiva intollerabile condizione lavorativa, nei confronti del predetto personale, con il sostanziale dimezzamento del numero degli operatori per i servizi in appalto (attualmente rimasti in circa 250) e il dimezzamento degli orari di lavoro con conseguente riduzione della già ridottissima retribuzione (oggi tra i 400 e i 500 euro mensili, pari a circa 6 euro l'ora - lordi - per assicurare giornalmente la pulizia per una media, a quanto sembra, di oltre 200 metri quadri di superficie ad unità, ingombri di suppellettili, carteggi e macchinari d'ufficio);
- attualmente il personale posto in cassa integrazione in deroga risulta essere di quasi 300 unità, al quale, peraltro, non viene integralmente e puntualmente pagata, dal competente istituto di previdenza, la relativa indennità, causando un più pesante stato di sofferenza e bisogno;
- in particolare risultano esclusi dai benefici i dipendenti di alcune imprese sulla base di una interpretazione restrittiva delle norme, da parte del Ministero e dell'Istituto di previdenza, che non riconoscono continuità occupazionale ai dipendenti transitati ai sensi di legge da una vecchia a una nuova ditta vincitrice d'appalto;
- negli accordi stipulati con l'Amministrazione regionale e nelle disposizioni approvate con l'ultima finanziaria, articolo 6, sono indicati procedure ed obiettivi per il reinserimento occupazionale del personale o, in alternativa, per l'eventuale accompagnamento al trattamento di quiescenza dei dipendenti con maggiore anzianità;

considerato che:
- tutto ciò è determinato dal ricorrere a forme di gara di appalto sostanzialmente assoggettate al criterio del massimo ribasso, spesso mascherato formalmente con quello dichiarato della miglior offerta, originando di fatto, nella concreta gestione dei servizi, condizioni a rischio di gravi illegittimità in materia retributiva, contributiva e della sicurezza;
- tutto ciò si riverbera inevitabilmente sulla qualità del servizio reso, in ragione della riduzione delle prestazioni lavorative previste, mettendo a rischio di violazione le norme di cui alla legge n. 626 del 1994, rispetto al personale pubblico operante negli uffici, in relazione a pulizia e igienicità degli ambienti di lavoro;

valutando importante ogni iniziativa promossa dalle organizzazioni sindacali di categoria perché sia avviato il necessario confronto con tutti i livelli istituzionali regionali e locali, in essi comprendendo prefetture, amministrazioni regionali, Consiglio delle autonomie e associazioni di enti locali più rappresentative,

chiedono di interpellare l'Assessore regionale degli enti locali, finanze e urbanistica e l'Assessore regionale del lavoro, formazione professionale, cooperazione e sicurezza sociale per conoscere:
1) come si intenda intervenire per assicurare carichi di lavoro in capo agli operatori rispettosi delle vigenti normative contrattuali, ovvero se vi sia una disponibilità ad attivare il necessario confronto per rivedere immediatamente le dotazioni finanziarie stabilite in bilancio per l'espletamento delle gare per gli appalti dei servizi di pulizia, manutenzione delle aree verdi e facchinaggio, in modo tale che siano ripristinati i preesistenti livelli occupazionali, gli orari complessivi di attività e i conseguenti trattamenti economici;
2) quali iniziative si intenda intraprendere per definire disposizioni, anche legislative, che vincolino gli appalti di servizio nelle pubbliche amministrazioni all'obbligo di assicurare idonee condizioni di lavoro, evitando ogni rischio di sfruttamento del personale addetto da parte delle ditte vincitrici di appalto e stabilendo parametri per ritmi e carichi di lavoro compatibili con la dignità professionale e delle persone;
3) cosa si intenda fare per salvaguardare occupazione e reddito alle lavoratrici e ai lavoratori, già impegnati nelle attività in argomento nell'ambito dell'Amministrazione regionale e dei suoi enti, oggi disoccupati, in cassa integrazione o sottopagati, trattandosi di persone con carichi familiari particolarmente pesanti, per i quali la perdita del lavoro e del reddito corrisponde a un gravissimo danno sociale per l'intera comunità.

Cagliari, 25 settembre 2008